Ti sarà sicuramente capitato di vedere delle mountain bike con la ruota davanti più grande. Molto più probabilmente delle e-MTB che delle MTB tradizionali. E se le hai notate e hai pensato a un abbaglio, ti sbagli: le MTB con ruote di diverso diametro tra anteriore e posteriore esistono, si chiamano Mullet (proprio come il terrificante taglio di capelli degli anni Ottanta), e sono il nuovo trend delle bici da fuoristrada. Soprattutto quando si tratta di pedalata assistita.
Mullet: le MTB con ruote di diverso diametro
Oddio, non che il trend sia davvero nuovo, perché di Mullet se ne vedevano già 20 anni fa, ben prima della comparsa delle ruote da 27,5″ e da 29″. Già tra fine anni Novanta e primi anni Duemila c’erano bici da Freeride con ruota da 26″ all’anteriore e addirittura da 24″ al posteriore, alla fine del primo decennio del nuovo secolo Trek aveva proposto le 69er, che significava 29″ davanti e 26″ dietro, e negli ultimi anni nel mondo delle competizioni di Downhill se il Mullet non è lo standard poco ci manca. Con una novità rispetto al passato: ormai lo standard per Cross Country, trail bike e per la maggior parte delle Enduro è il 29″, con solo le taglie di telaio più piccole ormai vendute con il 27,5″, mentre sono praticamente scomparse le ruote da 26″, e quindi il nuovo trend delle Mullet è 29″ davanti e 27,5″ dietro.
Le mountain bike con la ruota davanti più grande: quali sono i vantaggi?
Premesso che non può essere una questione solo estetica, quali sono i vantaggi delle mountain bike con la ruota davanti più grande? Sinteticamente i vantaggi delle ruote da 29″ più quelli delle ruote da 27,5″, ma bisogna fare un ragionamento e una premessa.
La premessa è che se stai pensando di comprare una ruota posteriore da 27,5″, o una anteriore da 29″, per trasformare la tua MTB in Mullet, frena gli entusiasmi, perché ci sono parecchie cose da valutare. Ma andiamo per ordine con il ragionamento sulle dimensioni delle ruote.
Le ruote da 29″ hanno alcuni indubbi vantaggi: superano più facilmente gli ostacoli, hanno maggior aderenza e quindi trazione, e di conseguenza trasmettono maggior stabilità e sicurezza. Sono i motivi per cui si sono affermate velocemente e sono i motivi per cui servono soprattutto sull’anteriore, laddove si verificano per primi gli impatti.
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Le ruote da 27,5″ avranno anche meno aderenza, ma rendono più controllabile il posteriore, sia nei tratti tecnici che in quelli dove è richiesta agilità. E questo per un motivo molto semplice benché non immediato da comprendere, se non per chi scia: nel momento in cui una ruota che rotola si inclina lateralmente va a disegnare un cerchio, e più il diametro è grande e più il cerchio sarà ampio, e più il diametro è piccolo e più il cerchio sarà piccolo. Esattamente come per gli sci. Questo, tradotto nella ruota di una bicicletta, significa sostanzialmente maggior controllo del retrotreno, e quindi maggior facilità di guida.
Quindi, il vantaggio delle 29″ davanti sommato a quelle delle 27,5″ dietro dovrebbe dar vita alla MTB perfetta. Ma il condizionale è d’obbligo e non è il caso di lasciarsi andare a facili entusiasmi. Perché normalmente – normalmente – i telai sono progettati per ruote dello stesso diametro, e hanno ormai raggiunto un tale livello di sofisticatezza che incasinare le geometrie potrebbe non essere una buona idea.
Mettere una 29″ sull’avantreno di una da 27,5″ ha sicuramente il vantaggio di alzare il movimento centrale e quindi anche il baricentro, ma bisogna poi valutare quanto si modificano gli angoli dell’avantreno e di conseguenza la posizione in sella. Mettere una 27,5″ posteriore a una bici da 29″ significa al contrario abbassare il movimento centrale, il che è senza dubbio un limite nel superamento degli ostacoli, a meno di non avere una bici con il Flip Chip, che consente la regolazione dell’assetto, e allora potrebbe valer la pena fare un tentativo.
Insomma, il rischio di cavarne un Frankenstein Jr è davvero molto alto, ma del resto l’evoluzione funziona sempre per tentativi e se lo fanno i Pro potrebbe essere interessante tentarlo anche a casa.
Le mountain bike con la ruota davanti più grande: perché soprattutto su quelle elettriche?
Un discorso a parte meritano poi le e-MTB, per le quali oltre a tutti i ragionamenti già fatti bisogna aggiungere quello del peso del motore e della batteria che influiscono ovviamente sul baricentro e sulla guidabilità, oltre che sul peso complessivo della bicicletta. Ovviamente su una e-MTB non si può derogare dal 29″ davanti, che è ormai lo standard indiscusso per tutti i vantaggi raccontati prima. Poi bisogna considerare l’effetto del motore, e quindi del surplus di spinta rispetto alla semplice pedalata.
Come prima cosa, ovviamente un 27,5″ posteriore abbassa il baricentro, rendendo più gestibile il maggior peso complessivo di una e-mountain bike con la ruota davanti più grande. Il raggio ridotto e la minor superficie di contatto rendono anche più prontamente erogabile la spinta della pedalata assistita, soprattutto in salita, il che si traduce anche in consumi ridotti, mentre in discesa diventa più semplice gestire il carico sul posteriore (anche con il famigerato fuorisella) con la conseguenza di maggior maneggevolezza e sicurezza. Ecco perché non è da escludere che il Mullet possa diventare lo standard delle e-MTB da qui ai prossimi anni.
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