Come sono fatte le mountain bike da donna e perché sono diverse

Le mountain bike da donna sono solo marketing oppure ci sono vere differenze? 

Mountain bike da donna

Le mountain bike da donna sono solo marketing e colore oppure ci sono davvero delle differenze? Con l’interesse sempre crescente delle donne verso la MTB molti produttori si sono infatti affrettati a produrre linee di biciclette femminili, se non veri e propri telai cosiddetti WSD, Women Specific Design. Ma contemporaneamente per molti (rider uomini e venditori) parlare di MTB da donna ha poco senso e basta scegliere la giusta taglia tra le MTB considerate unisex.
In realtà esistono specifiche differenze di conformazione fisica tra un uomo e una donna che si potrebbero (o dovrebbero) riflettere non solo nella geometria ma anche nella componentistica di una mountain bike per donne.
E quindi le MTB per donne dovrebbero essere sostanzialmente diverse da quelle per gli uomini. Vediamo perché.

Mountain bike da donna: perché dovrebbero essere diverse

Prendiamo un uomo e una donna di pari altezza. Verrebbe da pensare che possano usare la stessa bicicletta con lo stesso feeling di messa in sella.In realtà un maschio e una femmina di pari altezza (e di pari Indice di Massa Corporea) hanno delle differenze sostanziali nelle proporzioni: generalmente una donna avrà mani, piedi, avambracci e gambe più piccoli (o più corti) ma in proporzione anche femore (coscia) e omero (braccio) più lunghi, nonché bacino più largo. In pratica generalmente tra un uomo e una donna di pari altezza cambiano in modo evidente i rapporti coscia-gamba e tronco-gambe.

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Quando si pedala ci sono 3 vincoli: le mani sul manubrio, i piedi sui pedali e il bacino sulla sella. Ora prendiamo questo uomo e questa donna di pari altezza e mettiamoli sulla stessa MTB: cambiando le proporzioni coscia-gamba, busto-gambe e busto-braccia cambierà in modo evidente anche a occhio nudo la “postura” con cui questo uomo e questa donna si posizioneranno sulla bicicletta.
In particolare con il femore più lungo avremo un avanzamento del ginocchio durante la fase di spinta sul pedale e anche una posizione del busto più “schiacciata” sul manubrio. Questo comporta necessariamente delle conseguenze.

 

La principale sono dei sovraccarichi biomeccanici, alle ginocchia e alla schiena. Cioè, detto in parole poverissime, una posizione meno comoda, più soggetta a dolori o infiammazioni, nonché meno efficiente in fase di pedalata e controllo del mezzo.
Per ovviare a questo una volta, prima che esistessero le mountain bike da donna con telai WSD, si facevano degli adattamenti nelle regolazioni. Per esempio arretrando il sellino e sostituendo l’attacco manubrio con uno più corto.

La conseguenza di questi adattamenti è però uno sbilanciamento nelle proporzioni del peso della ciclista rispetto alle ruote. La teoria vuole infatti che il 60% del peso del o della ciclista sia sulla ruota posteriore, e il 40% su quella anteriore. Ma arretrando la sella e accorciando l’attacco manubrio si ha intuitivamente un aumento del peso sul carro posteriore della bicicletta.
Alleggerendo il peso dalla ruota anteriore non cambia tanto il modo di pedalare ma tantissimo la “guidabilità” della bici, sicuramente nell’affrontare le curve, nel condurre il mezzo sul tecnico / scassato a livello di precisione di guida, e nel grip sul bagnato, fangoso o sterrato. Insomma, cambiano nella sostanza la sicurezza e la precisione con cui si guida la mountain bike. Da cui la necessità, o il consiglio, di avere mountain bike da donna specificamente progettate per l’antropometria femminile.

MTB da donna: le differenze

Da quanto detto finora dovrebbe essere già chiaro che una MTB da donna non è solo una questione di colori ma ha delle differenze sostanziali con una da uomo.

Mountain bike da donna

La prima è un tubo piantone, quello che regge la sella, solitamente un po’ più inclinato indietro, per mantenere la sella centrata sul tubo reggisella.
Poi il tubo “orizzontale” o superiore è proporzionalmente più corto, proprio per evitare una posizione troppo schiacciata sul manubrio. Orizzontale tra virgolette perché, per esigenze di geometria del telaio e per consentire una più agevole messa a terra dei piedi da parte delle donne, nelle mountain bike femminili il tubo superiore è ormai sempre inclinato, o slope come si dice in gergo. Cioè a parità di modello e dimensione di MTB il punto di “saldatura” tra il tubo superiore e il tubo piantone è più in basso.
Talvolta si potrebbe avere anche un tubo sterzo più lungo, con quindi un attacco manubrio più in alto, sempre per le diverse proporzioni busto-gambe-braccia e per evitare l’eccessivo schiacciamento sul manubrio
Infine, poiché le dimensioni delle ruote non variano, in base alla taglia ci possono essere anche altre sottili differenze di angoli tra i tubi del telaio, e quindi tra i triangoli che lo compongono, proprio per consentire la giusta messa in sella e il giusto bilanciamento dei pesi tra carro anteriore e carro posteriore.

MTB da donna: cambiano anche sella, manubrio, manopole e freni

La geometria del telaio non è l’unica cosa che cambia, a parità di taglia e modello, per una mountain bike per donne.
È diversa anche la sella, perché ormai tutti i produttori di selle ne hanno modelli specifici per il bacino femminile, che è più largo e anatomicamente diverso da quello maschile (e il consiglio per una donna che si trovi a usare una MTB da uomo è quello di cambiare subito e sicuramente il sellino).
Ma poi, sempre a parità di altezza tra un uomo e una donna e quindi a parità di taglia tra le due biciclette, la MTB da donna avrà anche una manubrio più stretto, perché più strette sono generalmente le sue spalle, delle manopole più sottili, perché più piccole le sue mani, e anche delle leve freno diverse o regolate diversamente perché con mani più piccole e dita più corte sarà necessario avere le leve freno più vicine alle manopole. Senza improvvisare, ma queste sono regolazioni che si possono fare anche post-acquisto, per esempio tagliando il manubrio o sostituendo le manopole (anche se in vendita ci sono anche manubrio venduti come “femminili” con un diametro del tubo all’estremità inferiore).

In conclusione, basta fare un giro sui siti dei produttori di biciclette, da quelli specifici per donne come Liv a quelli tradizionali come Canyon, Cannondale, Trek, Specialized, per trovare MTB femminili tanto hardtail quanto full: con un po’ di pazienza e guardando le specifiche tecniche ci noterà che le mountain bike da donna hanno misure e geometrie diverse dai corrispondenti modelli da uomo.

 

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