La velocità più alta registrata al Tour de France 2016? I 74,27 km/h di Marcel Kittel nella sesta tappa. Il più lungo tempo di percorrenza in sella? 5 ore, 59 minuti e 54 secondi (la sesta tappa). Oltre 9mila metri di dislivello verticale nelle sole tappe dalla settima alla nona, più di salire l’Everest. E ancora la velocità media più bassa (13.6 km/h), la distanza più corta (e quella più unga) percorse, la velocità media per tappa (44,35 km/h, nella prima) e molte altre informazioni. E questo solo per limitarsi alle prime 9 tappe.
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Già, ma da dove arrivano tutti questi dati sui corridori e sul Tour de France 2016? Da sotto il sellino di ciascun ciclista, è la risposta esatta: Dimension Data, che già dalla scorsa edizione della Grande Boucle è partner dell’organizzazione del Tour de France, ha posizionato dei dispositivi di tracciamento sotto il sellino di ciascuno dei 198 corridori, e così, nelle sole prime 9 tappe, ha analizzato qualcosa come 59.70 milioni di dati relativi alla corsa francese.
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“I dispositivi di tracciatura di nuova generazione posizionati sotto le selle dei ciclisti quest’anno consentono un raggio di copertura di raccolta dati dieci volte superiore: dai 100 metri del 2015 ai 1.000 metri di quest’anno. Questo significa che possiamo raccontare una storia più ricca e di valore nel momento stesso in cui accade, offrendo agli spettatori, ai media, ai fan del ciclismo e ai cronisti di gara una visione più approfondita di alcuni elementi dello sport che oggi non erano ancora possibili” ha dichiarato Adam Foster, Group Executive, Sports Practice di Dimension Data.
I cronisti del Tour de France dispongono infatti di una nuova App con accesso diretto e in real time a tutti i dati elaborati durante la corsa: pendenza del percorso, velocità e distanza, posizionamento dei corridori e così via sono immediatamente disponibili per i commentatori e per gli spettatori Tv che in sovrimpressione possono vivere con ancora maggior coinvolgimento la fatica e le strategie dei corridori del Tour de France.
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