Come ogni anno a settembre, con la ripresa delle attività sportive di bambini e ragazzi e la riapertura delle iscrizioni in palestre e centri fitness, ritornano i dubbi circa il certificato medico sportivo, su quando sia davvero obbligatorio farlo e in quali casi sia a pagamento o gratis. Già nel 2014, dopo il Decreto legge 69 del 2013, il Ministero della Salute aveva firmato un nuovo decreto con le “Linee guida di indirizzo in materia di certificati medici per l’attività sportiva non agonistica”. Nel 2015 lo stesso Ministero della Salute è tornato con una nota esplicativa per fare ulteriore chiarezza su chi debba presentare il certificato medico per l’attività sportiva, sui soggetti autorizzati a rilasciarlo, e sui casi in cui debba essere a pagamento o gratuito.
Il Ministero della Salute distingue 3 tipologie di attività fisico-sportiva:
L’attività ludico-motoria: è stato soppresso il certificato medico sportivo
L’attività non agonistica: è obbligatorio il certificato medico sportivo non agonistico
L’attività agonistica: è obbligatorio il certificato medico sportivo agonistico
Che cos’è l’attività ludico-motoria che non richiede il certificato medico sportivo
È l’attività, individuale o collettiva, praticata da soggetti non tesserati a Federazioni sportive nazionali, Discipline associate o Enti di promozione sportiva riconosciuta dal Coni, e finalizzata al raggiungimento e al mantenimento psico-fisico, non regolamentata da organismi sportivi e comprende anche l’attività che si svolge in proprio. In pratica: per andare a nuotare in piscina, o in palestra, a correre al parco o a giocare a calcetto non è necessario il certificato medico sportivo. Tuttavia alcuni club e centri fitness così come alcune piscine e altre strutture lo richiedono come forma di tutela e assicurazione da eventuali infortuni. In questi casi è possibile richiedere il certificato medico sportivo allo specialista di medicina sportiva così come al medico di famiglia: il prezzo può variare da regione a regione.
Che cos’è l’attività non agonistica
Si intendono le attività sportive svolte dai tesserati e organizzate dal CONI, da società sportive affiliate alle Federazioni sportive nazionali (FIGC, FIN, FIT, FIPAV, etc); le Discipline associate (FASI per l’arrampicata sportiva, per esempio); gli Enti di promozione sportiva riconosciuta dal Coni (CSI, PGS, UISP, CUSI, etc) o gli organi scolastici nell’ambito delle attività parascolastiche.
In questi casi i tesserati devono presentare il certificato medico sportivo (esclusi i tesserati che non svolgono attività fisica – i dirigenti sportivi – e quelli la cui attività sportiva non implica l’impegno fisico – i giocatori di bridge della FIGB, per esempio).
Il certificato medico per attività sportive non agonistiche è a pagamento (esclusi i casi di attività ed eventi sportivi scolastici come i Giochi della gioventù, per i quali il preside può richiedere l’esenzione dal pagamento) e ha validità di 1 anno.
Il certificato medico per le attività non agonistiche può essere rilasciato da uno specialista in medicina dello sport, da un medico di medicina generale o dal pediatra e deve contenere gli esiti di una anamnesi ed esame obiettivo, della misurazione della pressione e di un elettrocardiogramma a riposo.
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Che cos’è l’attività agonistica
Sono le attività sportive praticate come membri tesserati a una Federazione sportiva o Ente sportivo riconosciuti dal Coni e praticate in maniera continuata con la partecipazione regolare a gare e incontri agonistici. In questo caso il certificato medico sportivo è obbligatorio, deve essere rilasciato da uno specialista di medicina dello sport e deve prevedere esami approfonditi che attestino l’idoneità della persona alla pratica di uno sport a livello agonistico (per esempio la spirometria, l’esame delle urine, il test visivo e l’elettrocardiogramma sotto sforzo).
Credits: CC Torange-it.com
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