È vero che gli uomini sono più competitivi delle donne? Sembra di sì, secondo uno studio che spiega anche perché: gli uomini sopravvalutano gli avversari e le loro strategie nella concorrenza, hanno una specie di paura e finiscono per ostacolare gli avversari.
In situazioni di concorrenza, gli uomini investono più risorse delle donne nel prevalere e nel ridurre le prestazioni dei concorrenti. Secondo una ricerca delle università tedesche di Karlsruhe e Bonn, pubblicata sulla rivista Experimental Economics, negli uomini messi sotto pressione dalla concorrenza si attiva un meccanismo che li porta a sopravvalutare eventuali situazioni di sabotaggio nei loro confronti e rispondono di conseguenza. Se gli uomini dunque sono portati a ostacolare i concorrenti durante una competizione, le donne invece valutano più realisticamente i pericoli e gli sforzi di sabotaggio da parte dei concorrenti. Queste dinamiche si sviluppano sia negli ambienti di lavoro che in casa o nello sport.
Ecco perché gli uomini sono più competitivi
Lo studio si è concentrato su come funziona la nostra mente quando entriamo in concorrenza con altri, esaminando situazioni tipiche del mondo dello sport e del lavoro, quando si parla di prospettive di bonus o di una promozione che spingano a lavorare sodo e eventualmente a sminuire le prestazioni dei colleghi. Nell’esperimento condotto dagli accademici tedeschi, ai partecipanti è stato chiesto di codificare delle parole mediante una sequenza di numeri. Per ogni codifica corretta delle parole sono stati assegnati punti e la persona che ha segnato la maggior parte dei punti ha ricevuto un bonus.I risultati emersi mostrano che in media, donne e uomini hanno mostrato prestazioni simili. Entrambi i sessi avrebbero quindi quasi la stessa possibilità di vincere la competizione l’uno contro l’altro. Ma quando i partecipanti avevano la possibilità di ridurre i punteggi dei concorrenti con l’uso del denaro, si è visto che gli uomini hanno avuto la tendenza più delle donne a sabotare gli altri, a ostacolarli. Alcuni hanno investito più soldi nel ridurre le prestazioni del concorrente.
Così gli autori dello studio spiegano che “Per questo motivo gli uomini, anche raggiungono la stessa performance in media rispetto alle donne, vincono più spesso”.
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Le strategie per vincere sul lavoro e nelle gare sportive
Insomma, quella maschile è una reazione fisiologica allo stress, o alla prospettiva di miglioramento personale. Questo spiegherebbe, secondo lo studio, perché a volte ai colleghi concorrenti si tengono nascoste informazioni importanti su clienti o partner commerciali,o le date degli incontri o i dati vengono eliminati. Potremmo parlare di strategia per la sopravvivenza, come di concorrenza sleale (ma non è necessariamente così), o anche di ‘paura di vincere’ (ne paliamo qui).
Lo studio vuole mettere in evidenza le differenze nella condotta di uomini e donne in competizione. “Volevamo mostrare chiaramente la differenza di genere nella condotta non etica, cioè il sabotaggio, e comprendere i meccanismi sottostanti per di sviluppare contromisure a lungo termine”, spiegano i ricercatori.
La dinamica della concorrenza mostra che nelle competizioni è la prestazione relativa che conta. In sostanza conta solo essere migliori dei concorrenti: “O lavori di più per aumentare le tue prestazioni o riduci le prestazioni del tuo avversario”, spiega la professoressa Petra Nieken del Kit (Karlsruhe Institute of Technology).
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Quanto conta la paura degli altri nella competizione
La ricerca rivela anche che il fattore rilevante per il comportamento di un sabotaggio è l’incertezza su quanto anche i concorrenti stiano sabotando noi stessi. Sembra che gli uomini siano portati a sopravvalutare sistematicamente il livello di sabotaggio diretto contro di loro; per questo motivo, anche il loro livello di sabotaggio è più alto rispetto a quello delle donne, che vedono la realtà in modo più chiaro e meno ansiogeno. Le donne valutano realisticamente il livello di sabotaggi, pur avendo gli stessi valori morali dei maschi e non tendono a ostacolare gli avversari.
La ricerca spiega anche che questo allarme degli uomini si spegne quando viene loro dato il feedback sul fatto che il mondo non è così competitivo come pensano; in generale adeguano di conseguenza le loro aspettative e la loro condotta, e abbassano il livello di sabotaggio a quello delle donne.
Per i ricercatori tedeschi lo studio può essere la base per contrastare il sabotaggio da parte della società creando consapevolezza di questo meccanismo.
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