Nessuno impone tassativamente un tipo di “Calza padel” o “Calza tennis”, discipline ad alta diffusione extra-agonistica. Alcuni prodotti accolti dalle Federazioni lo sono per ammirabili strategie commerciali che coinvolgono testimonial conosciuti e che fanno la loro strategia di business. Niente da dire. E comunque, le regole federali esistono per racchette e calzature da utilizzare sul campo, non per le caratteristiche dell’outfit indossato dal tennista o padelista. Calza sportiva su tutto.
Dossier outfit 1: tennis, padel, fitness, quale calza scegliere?
Diversamente dal calcio, che per consuetudine sta imponendo parametri stringenti con calze fino a metà quadricipite, le regole sugli altri sport le fanno via via le consuetudini: tuttavia non si vedranno più calciatori con le calze abbassate come il leggendario Gianluca Vialli, mentre nel tennis o nel padel, per tornare ai due esempi, ognuno farà come consuetudine vorrà, vesciche permettendo.
TENNIS E PADEL: caratteristiche ideali della calza sportiva
1. Aderenza
Relativamente alla stabilità e al grip-calza, questo è frutto di una precisa scelta tecnica del produttore, che pur difendendosi dalle strategie commerciali degli altri players può decidere di soprassedere su un grip standardizzato. Questo per due ordini di motivi: a) le variabili di “appoggio” che entrano in gioco sono del tutto personali e talvolta l’inserimento di un super-grip non è accolto bene dall’utilizzatore; b) come esempio mutuato dal fitness, c’è chi si sente a proprio agio nel fare esercizi con un tappetino morbido e chi invece preferisce il parquet sotto il proprio corpo.
Allo stesso modo accade, e questo sia per atleti agonisti che non, che quanto più lo spessore calza risulti “alto” tanto più questo rialzo o grip aggiuntivo allontanerà il piede dal punto di appoggio più solido, che è il campo di gioco, tennis o padel che sia. Meglio perciò calze più sottili e leggere ma tecnologicamente perfette. Purtroppo, di solito si opta per calze di scarsa qualità, che non solo mortificano il valore di una scarpa costataci trecento euro ma ci creano problemi anche nella passeggiata “Musei”. Dopo qualche chilometro la frittata è fatta. Provare per crederci.
2. Equilibrio del piede
Il risultato di una calza sbagliata è anche la perdita di equilibrio e sicurezza del giocatore, quando l’effetto dovrebbe essere proprio il contrario. Il radicamento a terra può, infatti, essere un vantaggio ma può diventare una legge non sempre applicabile sul campo di gioco persino nelle fasi stesse… del gioco. Nel tennis, soprattutto su terra rossa, lo scivolamento è continuo ed è quasi normale, mentre nel Padel un eccessivo radicamento compromette la dinamicità. C’è, infine, un altro aspetto importante.
La conformazione del piede varia da soggetto a soggetto e la sua conformazione ossea, nonché la massa carnosa e ancor prima il peso corporeo dell’atleta agonista soprastante, non consentono scelte estreme ma suggeriscono opzioni aperte a una condizione di confort dell’utente che è, giocoforza, variabile. Per stare nell’esempio, la tensione delle corde di una racchetta varierà secondo lo
stile di gioco dell’atleta e la calza sportiva ne seguirà parzialmente la traiettoria tecnica.
3. Respirabilità
Nulla togliendo all’area di provenienza del prodotto, alla marca, al colore, alla forma e al marketing afferente all’accessorio calza, la cose da verificare sono sempre 3
A): provare a fondo il prodotto non facendosi catturare dal package ma dalle percezioni olfattive dopo averla utilizzata un po’;
B) tastarla e testarla dopo alcuni lavaggi assicurandosi che non sia già da buttare e che non emani strani effluvi post-lavaggio;
C) dimenticare che la spesa fatta per una calza di qualità sia tale ma che sia, piuttosto, un investimento in “salute” che parte dal piede per trasferirsi sulla nostra postura e quindi sulla performance sportiva.
FITNESS: caratteristiche ideali per intensità del lavoro
Hard Fitness
Dal body-building riaffacciatosi prepotentemente, alle declinazioni del Cross Fit e del Functional Training, è emerso che per migliorare le prestazioni occorra un accessorio-calza protettivo, performante, comodo. Queste discipline stanno contribuendo in corso d’opera all’evolversi di prodotti sempre più adattabili, poiché il Cross Fit è tra le “specialità omnicomprensive” regine in termini di movimento (forza, resistenza, destrezza). La prima grande qualità degli accessori/outfit dev’essere pertanto la loro duttilità. Sulla calza sportiva, comprimere gradualmente le masse muscolari con fibre speciali si accosta alla soluzione mutuata dal calcio o dal rugby. In palestra, certe sessioni d’allenamento dure, pesanti, continue, delle body-builders e dei body builders, richiedono una calza-accessorio che possa andare oltre il ginocchio, all’altezza mediana del quadricipite.
Crossfitters, Functional athletes, Power-lifters, Weight-lifters, utilizzano da anni ginocchiere e fasciature non sempre adatte a flessione ed estensione esplosiva degli arti inferiori. Un body-builder avrà pause di riposo tra i set, perciò potrà armeggiare su calze e fasciature, ma un Crossfitter avanzato ha rounds senza soluzioni di continuità ed è solito prepararsi “l’armatura” a inizio sessione per poi battagliare ininterrottamente. Una fasciatura inadatta, perciò, sarà letale in un allenamento di endurance, poiché rallenterà l’azione dei flussi sanguigni con calo progressivo delle prestazioni. Una calza-accessorio ad hoc, invece, che eserciti un’azione di compressione che si estende sopra il ginocchio, contribuirà alla performance, a differenza di altre calze o tubolari che interrompendosi sotto la rotula depotenziano estensori e flessori della coscia.
C’è di più. Se nell’area tibiale c’è anche una protezione che non preclude dinamismo ed esplosività nel salto ma evita tagli da scivolamento sul Box-Jump o altro ostacolo, l’accessorio sarà realmente un super-plus. Per chiudere con le caratteristiche tecniche, nelle sessioni che alternano round interni e fasi cardio esterne alla palestra, una calza a compressione comporterà un warm-up artificiale con masse muscolari subito in temperatura, pronte all’azione. E con protezione dal gelo di un condizionatore o da quello vero, invernale.
Fitness tradizionale
Gli appassionati fitnessisti di ogni età sono così travolti dalla passione per l’allenamento da trascurare l’out-fit utilizzato per performare. Performare bene non è sollevare tonnellate d’acciaio (se ne occupano gli atleti di cui prima) ma camminare comodi su un tapis-roulant, pedalare agevolmente su una bike, fare in tranquillità la routine d’esercizi in palestra, nel proprio spazio aziendale, a casa come al parco, o in vacanza.
Qui occorre una calza-accessorio “omnicanale” a compressione calibrata che fornisca stabilità e sicurezza attorno alla caviglia, supportando ogni sessione d’allenamento in palestra come un match a tennis o a padel. Sarà anche un prezioso strumento di comodità in una lunga passeggiata, nel running, nel trail. Chi svolge attività fitness-sportiva leggera, tende sempre a sottovalutare gli accessori che utilizza, a differenza degli atleti agonisti che curano il dettaglio. Ma è da questi atleti che bisogna rubare qualche trucco per patrimonializzarlo, facendo diventare un rituale vero la fase di vestizione pre-attività.
Soft wellness
Nell’area del soft-wellness, Yoga, Pilates, Stretching, Posturale e attività derivate, viene spesso imposta l’eliminazione della calza poichè non corrispondente alle esigenze di queste discipline. Si è tuttavia appurato come molti appassionati evitino tali attività proprio perchè costretti al piede nudo. Ciò nonostante, molti soft wellness-users sarebbero ben lieti di parteciparvi, ove venisse garantita l’opzione d’indossare una calza ad hoc.
Una calza-accessorio super leggera che preservi l’appassionato in termini di igiene e fastidio a mostrare le proprie estremità, è ormai indispensabile e necessaria. Con un numero maggiore di partecipanti la conquista sarà vincente per tutti: palestre, maestri con molti più allievi soddisfatti e allievi che potranno tirare un sospiro di sollievo a piede coperto e protetto.
Photo by Unsplash
©RIPRODUZIONE RISERVATA