No, non parliamo di doping, parliamo di dipendenza da attività sportiva, exercise addiction come la chiamo negli Stati Uniti e in Inghilterra dove questa nuova dipendenza, come la ludopatia o lo shopaholic, comincia ad avere numeri epidemiologici importanti e riconoscibilità sociale. Certo non siamo noi a dire che lo sport fa male, anzi: l’attività sportiva e in generale una vita attiva e dinamica, meglio ancora se condotta per alcune ore all’aperto, sono il miglior modo per tenersi in forma. E però quando il desiderio di tenersi in forma trascende in una vera e propria dipendenza – dall’attività fisica in sé o dai risultati che permette di raggiungere – è il momento di cominciare a preoccuparsi davvero.
I numeri dell’Exercise addiction
Le statistiche sono ancora poche, e però uno studio epidemiologico condotto nel 2011 e pubblicato su Psychology of Sport and Exercise parla di uno 0,5% sul totale della popolazione adulta, spesso sovrapposta alla percentuale di altre dipendenze come quelle da fumo di sigaretta, alcol, sostanze stupefacenti ma anche gioco d’azzardo, sesso o shopping.
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I sintomi di dipendenza da sport
I sintomi della dipendenza da sport sono sostanzialmente simili a quelli delle altre moderne dipendenze: l’attività fisica da tempo dedicato al benessere psico-fisico diventa l’unica fonte di piacere e interesse della giornata, un bisogno ossessivo compulsivo che porta ad aumentare esponenzialmente il tempo giornaliero dedicato allo sport tralasciando progressivamente gli altri aspetti della propria vita, dal lavoro agli affetti e fino al ritmo di sonno-veglia e dell’alimentazione. Sopra a tutto una patologica incapacità di concentrarsi sui compiti della quotidianità.
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Spoiler: ne mandiamo poche, ma buone!
Ed è proprio il bisogno compulsivo di attività fisica come unico metodo di regolazione dell’umore la chiave di volta per riconoscere e risolvere la dipendenza patologica da sport: è infatti scientificamente dimostrato come lo sport agisca sulle stesse aree del cervello su cui agiscono le altre dipendenze, innescando i meccanismi del piacere e della ricompensa attraverso il rilascio di alcuni neurotrasmettitori come le endorfine o la dopamina, nel sistema nervoso. Il problema è quando questo meccanismo chimico, che è alla base del piacere di fare sport, trascende fino alla necessità di aumentare continuamente la quantità e l’intensità di esercizio fisico quotidiano.
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Smetto quando voglio
Non è vero: come per tutte le dipendenze anche quella da sport è difficile da estirpare. E la soluzione chiaramente non è quella di vincolarsi alla sedentarietà coatta ma ritrovare un equilibrio fisiologico tra desiderio di attività fisica e altri aspetti della propria vita. Il primo passo per ritrovare questo equilibrio è riconoscere le cause emotive, relazionali e personali di questa dipendenza che spesso parte da motivazioni più profonde simili a quelle di anoressia o bulimia che solo un terapeuta specializzato in nuove dipendenze può riconoscere e curare.
Credits: My Hot Poster
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