Incoraggiare l’attività fisica all’interno del luogo di lavoro sta diventando sempre più un’abitudine diffusa e applicata dalle aziende che in questo modo vedono aumentare la produttività, diminuire l’assenteismo e in generale produce benessere fisico, sviluppa un concreto senso di appartenenza e aumenta anche le relazioni sociali all’interno del luogo di lavoro.
>>Leggi anche: 2000 dollari in più a chi va al lavoro in bicicletta
Giapponesi antesignani di questa pratica
Le industrie asiatiche già da tempo ‘obbligano’ i propri dipendenti a fare attività fisica sul luogo di lavoro e in Giappone sono diverse le aziende che hanno inserito programmi di ginnastica calistenica (training a corpo libero), ai quali viene chiesto di partecipare indifferentemente sia agli operai e impiegati, così come ai massimi dirigenti. La necessità per la quale i dipendenti siano in buona salute fisica e allo stesso tempo più produttivi, porta anche a contrastare il calo di natività che ha colpito anche il Paese del Sol levante con conseguente diminuzione della popolazione attiva e quindi con l’obiettivo di rallentare, grazie all’attività fisica, l’invecchiamento della popolazione stessa. Non esistendo di fatto in Giappone il fenomeno dell’immigrazione, per le aziende è di vitale importanza allungare il più possibile la vita lavorativa e produttiva, rimandando il più possibile il tempo del pensionamento.
>>Leggi anche: Correre in pausa pranzo elimina lo stress e aiuta a lavorare meglio
Esercizio fisico diventa un obbligo
Combattere le abitudini sedentarie e migliorare la qualità della vita è un obiettivo che tutti dovrebbero condividere e inserire l’attività fisica come opportunità all’interno del luogo del lavoro è un passo che in molti e da tempo hanno già fatto. In Svezia questa cosa è diventata un obbligo contrattuale, come nel caso della Kalmar Vatten, azienda di gestione idrica di Stoccolma, o come l’azienda creata dal famoso tennista svedese Bjorn Borg, che obbligano i loro dipendenti a lasciare gli uffici per recarsi in una palestra, una volta alla settimana, e praticare yoga, aerobica o altre attività di questo genere.
>>Leggi anche: 5 ‘allarmi’ che indicano che è ora di fare attività fisica
In Svezia lo sport è filosofia di vita
Fin dalla fine degli anni ’80 in Svezia la maggior parte delle aziende sovvenziona con circa 500 euro l’anno le attività sportive dei propri dipendenti, quindi non è così strano che vengano organizzate sessioni di allenamenti e attività fisica anche durante l’orario di lavoro. Dati alla mano queste decisioni hanno portato maggiore produttività e hanno inoltre aumentato la collaborazione e la condivisione tra i vari reparti dell’azienda.
Più salute, più concentrazione, meno assenteismo
Uno studio dell’Università di Stoccolma di qualche anno fa ha evidenziato come praticare attività sportiva all’interno delle ore lavorative ha portato diversi vantaggi sia per il lavoratore, sia per l’azienda. Da una parte le persone si sentono meglio fisicamente, sono più concentrati e più produttivi, dall’altra si è notata una riduzione del 22% delle assenze per malattia.
>>Leggi anche: Dall’hula-hoop al crossfitt: l’evoluzione del fitness negli ultimi 70 anni
L’esempio italiano
In Italia sono molte le aziende che hanno scelto di aprire spazi condivisi dove i dipendenti possono svolgere attività fisica e ovviamente un’azienda come Tecnogym, leader nel settore del fitness e del wellness, non poteva non avere al suo interno una palestra dotata di ogni tipo di attrezzature per consentire ai dipendenti di essere in piena forma. Inoltre il boss dell’azienda romagnola, Nerio Alessandri, ha vietato a tutti di utilizzare gli ascensori, se non in casi estremi, e di usare invece le scale. “Dobbiamo cambiare la cultura sedentaria della società moderna”, ha detto l’imprenditore italiano in una recente intervista alla BBC.
>>Leggi anche: In Italia si fa sempre più sport: Fitness e jogging superano calcio e ciclismo
Per i Millenials l’attività fisica sarà un benefit aziendale
Secondo una ricerca dell’agenzia di consulenza Deloitte, nel 2022 i cosiddetti Millenials ovvero la generazione nata tra il 1980 e il 1999 saranno il 75% della forza lavoro a livello mondiale. Una generazione che fortunatamente ha compreso l’importanza dell’attività fisica e del benessere e che non potrà che apprezzare l’inserimento di questo nuovo genere di benefit aziendali.
>>Leggi anche: Vigoressia, quando l’esercizio fisico diventa un’ossessione
[photo credits: vikingmergers.com, youtube.com, pixabay.com, leisureopportunities.co.uk]
©RIPRODUZIONE RISERVATA