Fitness trainer: cosa fare per superare la chiusura delle palestre

Fitness trainer virtuale: cosa fare per superare la chiusura delle palestre

Un fitness trainer che volesse sopravvivere all’attuale situazione di incertezza dovrà imparare a fare bene molte cose. Della situazione attuale se ne parla già troppo e direi di passare oltre e guardare più lontano. Per un anno e forse più i club dovranno attrezzarsi a fornire servizi multidirezionali. Dovesse il Governo concedere comunque la riapertura delle palestre, qualcosa sarà cambiato per sempre. Seguo con interesse fit-influencers più o meno preparati nei loro movimenti “tecnici” che non sempre condivido ma che riconosco come fruttuosi acchiappa clienti, e seguo con più interesse ancora le loro strategie economiche, più vivaci che mai.
Nessuno può negare come all’interno dei centri fitness la qualità degli operatori sia stata via via condizionata dalla spending-review, almeno da qualche anno in qua. Mentre all’esterno, i migliori tecnici, trainer e alcuni fitness manager che conoscono di fitness e di bilancio, sono partiti decisi all’attacco. In questa fase delicata, che vedrà un progressivo scorporamento della dimensione dell’impianto dalla capacità reale di chi “allena” e di ritorno all’allenamento di “prossimità”, le carte stanno per essere rimesse in gioco. La partita ricomincia. E ricomincia dalle persone.
Tralasciando per ora le tecnologie che si preparano a invadere il mercato home-fitness non più, stavolta, come “accessorio di design” da mostrare agli amici ma come attrezzo completo per allenarsi seriamente a casa, ipotizzerei una serie di qualità indispensabili per il trainer attuale. Un health-interceptor-manager ibrido, più un captatore di servizi che un affermatore di verità tecniche acchiappa clienti che non sono mai esistite e che si stanno progressivamente liquefacendo.

A) capacità di redigere un quantitativo di schede di buona fattura nel minor tempo;
B) capacità di segmentare tipologie di schede sui tre livelli d’intensità (soft-medium-strong);
C) capacità di omogeneizzare sequenze di esercizi su scheda semplice, normale e complessa;
D) capacità d’intercettare il bisogno latente del cliente, direzionandolo all’occorrenza su altro servizio rispetto a quello per il quale è specializzato;
E) capacità di mediare con le aree commerciali della propria struttura di riferimento;
F) capacità di rispondere a domande tecniche rispettandone la veridicità;
G) capacità di curare la propria immagine nella realtà e in video-conference;
H) capacità di auto-correggersi nell’immediato su un protocollo inadatto;
I) capacità di guardare avanti, intorno, all’esterno: aggiornarsi, leggere, osservare, scrivere;
L) capacità di sostegno pubblico (con confronto privato) delle tesi tecniche dei colleghi;
M) capacità di lettura “energetica” dell’allievo-cliente;
N) capacità d’inserimento del feed-back del cliente prima di stilargli un nuovo programma;
O) capacità di “tagliare su misura” il piano d’allenamento agevolandone le fruibilita’ (orari, giorni);
P) capacità di lavorare costantemente sul dettaglio;
Q) capacità di osservare “in virtualità tridimensionale” le dinamiche di movimento dell’allievo (non va osservato da davanti ma a 360°);
R) capacità di promuovere il proprio Club anche fuori orario di lavoro, sia sul bacino di riferimento “terrestre” che su quello “social”;
S) capacità di essere pronto e operativo in 24 ore nel passaggio da un Club all’altro. Con la stessa professionalità, prontezza ed etica che lo hanno contraddistinto nel precedente rapporto.

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