Quando manca la giusta mentalità, tutti gli aspetti della vita ne risentono: lo sottolinea il club di consulenza per il corpo e la mente GS Loft nel sondaggio lanciato per valutare il livello di wellness di un campione di oltre 2000 persone.
Secondo i risultati, il 56,4% non crede nelle proprie potenzialità e il 62,3% non è stato in grado di mantenere alta la motivazione in un percorso di miglioramento per più di 12 mesi.
Il giusto mindset per l’allenamento: come costruirlo e quali sono i benefici?
Avere la giusta mentalità quando ci si allena è essenziale, perché aiuta a sviluppare un senso di realizzazione e autodisciplina che può essere incredibilmente vantaggioso anche in altri ambiti della vita, come il lavoro o lo studio.Quando questa è mancante, tutti gli altri aspetti della vita ne risentono: ne è una prova l’indagine realizzata da GS Loft, club di consulenza per il corpo e la mente e punto di riferimento in tutta Italia fondato dall’imprenditore e wellness coach Giacomo Spazzini, per valutare il livello di wellness di un campione di oltre 2000 persone. Del totale degli intervistati, il 56,4% ha risposto “no” alla domanda “Credi in te stesso e hai fiducia nelle tue potenzialità in modo costante?”, e al quesito “Sei riuscito a mantenere alta la tua motivazione in un percorso di miglioramento per più di 12 mesi ottenendo risultati visibili e duraturi?” il 62,3% si è espresso in maniera negativa.
“Avere un atteggiamento sano è essenziale per raggiungere i nostri obiettivi. Ci aiuta a rimanere concentrati, a pensare in modo più creativo e a mantenere la motivazione soprattutto quando si tratta di raggiungere risultati che possono sembrare impegnativi e apparentemente impossibili – afferma Giacomo Spazzini, fondatore di GS Loft – Ma non solo, un corretto mindset di allenamento può influenzare in positivo anche altri aspetti della vita. Ad esempio, una persona in difficoltà o di fronte a un obiettivo estremamente difficile da raggiungere avrà più probabilità di non demotivarsi e di tollerare frustrazioni e disagi se possiede, nel suo background di esperienze, qualche situazione di superamento positivo a cui attingere”.
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4 consigli per costruire la giusta mentalità
Secondo Giacomo Spazzini, un obiettivo raggiungibile deve prima di tutto essere reale e cioè misurabile e definito, basato su capacità che possono essere apprese e non innate, specifico per quella persona e sfidante come ultimo fattore. Una volta stabilito questo, esistono alcuni consigli che, se applicati nel modo corretto, permettono di costruire la giusta mentalità e raggiungere gli obiettivi, nell’allenamento come nella vita.
1. Stabilire aspettative realistiche
Mentre i risultati fisici si vedono spesso in tempi relativamente rapidi, i cambiamenti mentali significativi possono richiedere più tempo.
É necessario prima di tutto che l’obiettivo sia alla portata del soggetto e non troppo sfidante perché diventerebbe demotivante o frustrante. Inoltre è importante non scoraggiarsi se i progressi non sono immediati, ma portare pazienza ed essere consapevoli rispetto a ciò che è realizzabile e assicurarsi di avere un piano per raggiungere questi obiettivi con costanza e dedizione.
2. Concentrarsi sui progressi
Come in ogni percorso è normale che ci siano ostacoli e battute di arresto, ma non è su questi aspetti che va focalizzata la propria attenzione. Concentrarsi su quanto è stato fatto fino a quel momento e celebrare ogni passo avanti – anche se piccolo – aiuta ad avere fiducia nelle proprie capacità e a credere di poter realizzare il traguardo che ci si è imposti.
3. Circondarsi di persone positive
Avere attorno persone che hanno obiettivi e ambizioni simili aiuterà a mantenere alta la motivazione e a impegnarsi maggiormente per raggiungere i propri obiettivi. Infine, coinvolgere professionisti che abbiano le competenze, le risorse e l’esperienza necessarie non solo rende il percorso più agevole, ma può anche fornire preziose indicazioni su come lavorare in modo più efficace verso il successo.
4. Visualizzare il successo
Ricordare il motivo per cui si sta cercando di raggiungere l’obiettivo e concentrarsi su quell’immagine durante tutto il percorso aiuta a mantenere alta la motivazione. Nei momenti in cui, a causa di un ostacolo, si sente di aver fallito, fare una pausa aiuta a ricaricare le batterie, tornare con nuove energie e determinazione. In questo modo l’insuccesso può essere considerato non come una debolezza ma come la tappa da cui ripartire per tentare con più consapevolezza di raggiungere l’obiettivo.
“Trovare un equilibrio tra obiettivi a breve e a lungo termine, suddividere i compiti in fasi più piccole, stabilire aspettative realistiche e fare pause intermittenti sono tutti strumenti importanti per mantenere alta la motivazione e raggiungere, di conseguenza, ciò che si è prefissato. Per esempio, se il proprio obiettivo è riuscire a correre 5 km, per raggiungerlo con costanza è possibile suddividerlo in fasi più piccole e gestibili, concentrandosi sulle soddisfazioni a breve termine e celebrando i piccoli successi lungo il percorso – spiega Giacomo Spazzini – Nel momento in cui state correndo e sentite fatica, pensate a quanto sarete soddisfatti di voi stessi quando finirete. Per tenere alta la motivazione e avere un approccio positivo è meglio focalizzarsi sulla sensazione di rilassamento dopo uno sforzo, sul piacere nel sentirsi appagati dall’attività portata a termine. Adottare una mentalità sana in questo senso funziona nello sport come anche nella vita di tutti i giorni”.
Il ruolo della valutazione cognitiva
Secondo il sondaggio di GS Loft il 67,6% del campione preso in esame ha risposto “sì” alla domanda: “Ti capita di abbuffarti eccessivamente quando sei nervoso/a?”. Dal punto di vista fisiologico questo argomento è ciò che di più rilevante collega la psicologia e lo stato d’animo con la composizione corporea poiché chi vive serenamente ha meno bisogno di sfogarsi sul cibo e ha livelli ormonali stabili e fisiologici. I migliori risultati quindi si ottengono quando si lascia poco spazio alle preoccupazioni e allo stress, ma come farlo in questa società?
La valutazione cognitiva è un’arma fondamentale per combattere lo stress e raggiungere gli obiettivi perché determina la risposta comportamentale, emozionale e fisiologica agli eventi.
“La risposta fisiologica agli eventi elaborati dal cervello è strettamente legata alla valutazione cognitiva. Se, ad esempio, si è convinti di non essere in grado di perdere peso, allora non lo si perderà mai. Se lo si desidera davvero bisogna convincersi di poterlo fare affinché questo tipo di ristrutturazione cognitiva dell’aspetto modifichi anche la risposta fisiologica – afferma Giacomo Spazzini – Quando accadono eventi o imprevisti stressanti che è possibile controllare si può vedere il bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno: il bicchiere rimane sempre lo stesso ma ciò che ne viene ricavato sono due modelli del mondo completamente opposti. La valutazione cognitiva è il modo in cui viene visto il bicchiere, in cui vengono interpretati normalmente gli eventi e il modello che ci si è costruiti del mondo. Non si è quindi stressati dagli eventi in sé, ma dal modo in cui vengono interpretati”.
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Photo by GRAHAM MANSFIELD / Alexander Jawfox / GRAHAM MANSFIELD
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