Il trainer moderno non è un tecnico. Mettere insieme un programma d’allenamento si può in autonomia, scandagliando la rete. È per questo che il trainer dev’essere un Coach, un amico cui affidarsi, un riferimento anche tecnico ma soprattutto mentale. Deve managerializzare le “sensazioni” proprie ma soprattutto quelle altrui. Le “sensazioni”: se c’è da allenare una donna in tarda età o una teen-ager che compie i primi passi nel fitness (responsabilità enormi), il primo step per verificare se il trainer è d’alto profilo è quanto saprà ascoltarle attentamente per inserire il wellness-plan nel loro contesto di vita extra-sportiva.
Il Wellness trainer affidabile
È’ evidente che un training plan che non s’interfacci con lo stile di vita individuale non sarà mai la chiave tecnico-strategica. Quanto alla tattica, ovverosia al lavoro sul campo, in palestra, azienda o casa, se il programma d’allenamento che ci viene corrisposto lo è solo in termini di obiettivo da raggiungere (quanto peso perdere, quanto occorre per recuperare la piena forma), resterà una mera sequenza, magari tecnicamente ineccepibile ma oggettivamente irrealizzabile se a monte non ci verrà piazzato il nostro lifestyle. Non modaiolo, ma di relazionamento all’attività sportiva a noi più congrua.
Allenamento tailor made
Tornando all’esempio della teen-ager o dell’allieva senior, l’allenamento sarà necessariamente tailor made: un programma estremamente vario nel primo caso e un piano semplice e familiare nei gesti nel secondo, saranno la migliore garanzia. Il trainer eccellente è perciò un ‘lettore’ d’esigenze, desideri, movimenti personalizzati, non un depositario di verità che impone in copia e incolla perché: “guardi su queste foto che risultato hanno raggiunto gli altri”. E non basta neanche un piano iniziale apparentemente perfetto, perché alla stregua di un coach a tutto campo, dovrà saper leggere un match in corso e modificarlo in un nanosecondo. Se occorrerà.
Capacità tecniche, pazienza e attitudine all’ascolto
Il personal trainer affidabile è quindi dotato di capacità tecniche, pazienza e un’attitudine quasi da “chiromante”, in grado d’interpretare il bisogno latente di movimento attraverso la nostra espressione più impercettibile, studiando la nostra più infinitesimale reazione psico-fisica su un esercizio-sequenza sperimentale messo a punto per noi. Proprio per noi. Senza questi requisiti, la strada che percorreremo prima o poi l’abbandoneremo per fare qualche altro sport che ci coinvolga di più. O per un allenamento “ovunque” fatto in completa autonomia, perchè il fitness avrà sempre meno un tempo e uno spazio definiti. Però sarà sempre più definito e misurabile l’effetto del nostro investimento sulla professionalità.
Le sfumature del trainer affidabile sono più o meno queste:
1: Parla poco e ascolta molto, soprattutto energeticamente;
2: Trasforma le sensazioni dell’allievo nel programma d’allenamento successivo: l’allievo traccia la rotta dei “movimenti” che il Maestro introdurrà nel protocollo;
3: Ha a sua volta un Coach, come lo psichiatra che ha il proprio analista;
4: Un trainer famoso lo è, spesso, solo perchè segue clienti famosi. Un trainer sconosciuto può essere migliore se non copia niente da questi ma costruisce, crea di volta in volta;
5: Il trainer più affidabile in assoluto è quello che una volta ogni tanto si allena con noi.
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