Camminare a piedi nudi: 8 percorsi sensoriali da provare

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Camminare a piedi nudi fa bene, e non è questione di divi di Hollywood come Emma Roberts che vogliono fare i fricchettoni a portata di paparazzo: camminare a piedi nudi è una pratica antica, ancestrale, benefica e sempre più diffusa. Certo, c’è una vera tribù mondiale di barefooters che non metterebbe un paio di scarpe per nulla al mondo e c’è chi cammina scalzo per piacere e benessere non appena può. Il che, indubbiamente, procura molteplici benefici.

Perché camminare a piedi nudi fa bene

Abbiamo spiegato in un articolo approfondito i benefici per la salute della camminata a piedi nudi. Intanto ovviamente la sensibilità ritrovata negli arti inferiori: togliete scarpe e calze, camminate per un giorno intero a piedi nudi, e sentirete muscoli dell’arco plantare, delle tibie e degli stabilizzatori della caviglia che non immaginavate di avere. Poi la postura riacquista il suo natura equilibrio, viziato da rialzi e drop assortiti (per non parlare di tacchi e plateu, ma questo è un altro discorso).Camminare a piedi nudi: 8 percorsi sensoriali da provareSecondo i praticanti dell’earthing e del grounding, camminare a piedi nudi a contatto con il terreno permette anche di agevolare lo scambio dei radicali liberi tra la nostra pelle e gli elettroni che naturalmente si accumulano sulla superficie terrestre. E i radicali liberi sono i responsabili dell’invecchiamento cellulare, come ben sapete.Secondo uno studio dell’Università della California Irvine camminare a piedi nudi migliora anche la fluidità del sangue e la circolazione, diminuendo così i rischi cardiovascolari come infarto e ictus. E sempre secondo lo stesso studio il contatto diretto con la terra avrebbe anche altri benefici effetti come la diminuizione dei disturbi del sonno, di dolori muscolari e articolari di vario genere, di artrite, diabete e asma.

 

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Percorsi per camminare a piedi nudi nella natura

Insomma, a parte qualche graffietto alla pianta dei piedi (ma si può ovviare con scarpe come le FiveFingers e altre ideali per il running in spiaggia), camminare a piedi nudi può solo far del bene, tanto che sono nate anche vere e proprie associazioni (come i pionieri di Nati Scalzi, attivi fin dal 1999, ma anche Giorgio Curreli promotore di Vivere Scalzo) e pure dei veri e propri percorsi sensoriali, più o meno lunghi, per invitare alla pratica del gimnopodismo in funzione del wellness. Eccoli, da Nord a Sud dell’Italia.

 

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Spoiler: ne mandiamo poche, ma buone!

 

Percorso Franco Alleyson a Morgex (AO)

Circa 600 metri all’interno dell’area sportiva del Comune, su svariati tipi di terreno (erba, muschio, sabbia, acqua, fango, ghiaia, foglie, fieno) e postazioni multisensoriali (quella dedicata all’olfatto insegna a identificare i profumi della natura, quella all’udito a riconoscere i canti degli uccelli di montagna, e così via) per amplificare l’esperienza del contatto diretto con la natura.

Info: www.comune.morgex.ao.it/men-barefoot

Percorso nel parco a Moena (TN)

Pochi chilometri di sentiero nel pieno della natura della Val di Fassa: il fondo è vario e irregolare, ma almeno senza le asperità che potrebbero allontanare il neofita. All’inizio non è semplice, ma basta armarsi di un po’ di coraggio e poi aghetti di pino e sassolini non si sentono più e si cammina leggeri sul fondo muschioso.

Info: www.moena.it

Sentiero del Rifugio Boschetto (VR)

Il sentiero l’hanno realizzato nel 2011, nel prato intorno al rifugio, con passaggi su legni, terra, sassolini, erba e altri materiali che stimolano la ripresa di coscienza dei propri piedi. E poi ci si può fermare a dormire e mangiare nel rifugio, nel cuore della foresta di Giazza, nella Valle di Revolto.

Info: www.rifugioboschetto.it/barefooting

Percorso nel resort Contea dei Ciliegi a Pedaso (FM)

Solo 50 metri, ma pensati in funzione del benessere, con i piedi che appoggiano su noccioli di ciliegie, corteccia di pino marittimo, ciottolo bianco carrara, legno di castagno, ciottoli verde alpi, canna di bambù, ciottoli neri ebano, con sezione e temperatura superficiale crescente.

Info: www.conteadeiciliegi.it/barefooting

Agricampeggio Le Fattizze a Nardò (LE)

Un agricampeggio con a conduzione famigliare con produzione di olio e tutto all’insegna del turismo sostenibile che ha anche un parco con sono numerosi laboratori sulla percezione sensoriale, compreso un percorso di barefooting su tratti predisposti con diversi materiali

Info: www.lefattizze.it

Oasi naturalistica Villarey di Prascorsano (TO)

Un vero orto botanico autoctono di piante medicinali, agli 850 metri di altitudine di Prascorsano, nel canavese: ci sono strutture didattiche relative all’ambiente, all’ecologia, alla fitoalimurgia e pure un percorso attrezzato di barefooting.

Info: www.pianetatorino.it/villarey

Parco di San Floriano a San Giovanni di Polcenigo (PN)

40 ettari di vero parco naturale, con prati a pascolo permanente e allevamenti di vari animali. E in più un apposito percorso per bambini da fare “Con i piedi per terra”: 900 metri a piedi nudi sopra pigne, paglia, sassi di fiume, sabbia, fango, rami, ghiaia con giochi di equilibrio e di abilità fatti con tronchi d’albero, sassi grandi e assi di legno.

Info: www.parcosanfloriano.it

Barfuss Park in Germania

In Germania ci sono decine di Barfuss Park, veri e propri parchi tematici dedicati al Barefooting: sul sito barfusspark.info c’è anche una sezione con alcune indicazioni in italiano e la mappa per trovare tutti i park nei lander tedeschi.

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