Tre mesi in Patagonia, paesaggi mozzafiato, condizioni meteo spesso al limite, ma la precisa volontà di raggiungere gli obiettivi prefissati e infine il successo. Questo, in sintesi, l’essere alpinista e non solo, questo in sintesi lo spirito che anima da sempre lo storico gruppo dei Ragni della Grignetta di Lecco.
Patagonia, paradiso degli scalatori
La Patagonia è stata il teatro delle due spedizioni che hanno visto come protagonisti gli alpinisti lecchesi, che proprio in questi giorni hanno presentato con immagini e racconti la loro avventura sul Cerro Murallon e sul Cerro Mariposa, il primo a cavallo tra Cile e Argentina, il secondo nella zona di Bariloche, 700 km a nord rispetto al Cerro Torre, vetta considerata tra le più spettacolari e inaccessibile al mondo.
>Leggi anche David Lama: la mia sfida impossibile al Cerro Torre
Matteo Della Bordella, David Bacci e Matteo Bernasconisulla vetta del Cerro Murallon
Ragni e Patagonia, una storia lunghissima
Matteo Della Bordella, David Bacci e Matteo Bernasconi, gli attori della prima impresa ovvero quella di aprire una nuova via sul Cerro Murallon. Operazione riuscita nei primi giorni di febbraio nonostante le condizioni atmosferiche abbiano messo a dura prova le capacità del terzetto lecchese, che, dopo aver bivaccato due giorni sotto la parete, trovata una breve finestra di bel tempo, sono saliti in vetta, scrivendo un altro capitolo importante nella storia che lega i Ragni alle vette della Patagonia.
>Leggi anche I Ragni di Lecco in cima al Fitz Roy
Tra discese ardite e le risalite…
Il Cerro Mariposa è una montagna meno conosciuta tra quelle patagoniche che si trova nella valle del Turbio, lì Paolo Marazzi e Luca Schiera hanno tracciato una nuova via di circa 900 metri di sviluppo per raggiungere la cima. Una vera avventura che ha necessitato di un mese di attesa per avere condizioni di tempo decenti e dopo un viaggio di avvicinamento faticoso, la scelta della linea di salita che presentasse meno incognite, ma con un problema, le cascate d’acqua in parete. Due giorni di arrampicata dura, faticosa, ma alla fine la vetta. Non meno avventurosa la discesa e il rientro in canoa. Insomma, avventura pura, ma come sempre la soddisfazione di aver raggiunto un ulteriore limite.
Come è consuetudine le due vie sono state battezzate dagli alpinisti che le hanno tracciate. Sul Cerro Murallon c’è ora “El valor del miedo” (il valore della paura), la linea di 1000 metri sulla parete est aperta dal trio Della Bordella, Bacci e Bernasconi. La prima via sulla parete nord-est del Cerro Mariposa è stata invece chiamata dalla coppia Marazzi-Schiera “Produci, consuma, crepa”. Più chiaro di così.
>Leggi anche 5 splendidi panorami da arrampicata in Italia
Photo credits: ragnilecco.com
©RIPRODUZIONE RISERVATA