Gli insulti razzisti nello sport sono stati un tema caldo della settimana, soprattutto nel mondo del basket: il cestista James Harden, uno dei più noti e bravi giocatori Nba è stato bersagliato per una foto su Facebook legata al suo sponsor. all’estremo opposto, un ragazzino di una squadra milanese è stato insultato in campo, poi la polemica si è trasferita sui social. Due casi molto, lontani ma anche molto simili.
James Harden e il post Facebook degli insulti razzisti
La star degli Houston Rockets, che ha un contratto con Adidas per 228 milioni di euro per 6 anni, è talmente talentuoso e rispettato che il brand sportivo ha usato una sua immagine in uno spot per celebrare i 70 anni.
Sul post della pagina Facebook si sono riversate camionate di insulti del tipo:
“si trattano bene nei centri di accoglienza”
“chi ti ha fatto uscire dalla gabbia”
“l’hanno usato solo perché è di colore”
“Mi spiegate la strategia di marketing? Perché il ragazzo è bruttarello”
“ma questo chi è? quello che smaltisce i vostri rifiuti?”
“chi è questa capra?”
Magic Johnson e Samuel Jackson in vacanza in Italia
Ci viene in mente quello che è successo nell’agosto 2017 a Magic Johnson, uno dei più grandi cestisti e sportivi di sempre. In vacanza a Forte dei Marmi venne fotografato insieme all’amico attore Samuel Jackson mentre si rilassavano su una panchina dopo lo shopping. In rete si sprecarono i commenti, tra i quali divenne celeberrimo questo: “A Forte Dei Marmi i migranti bivaccano nelle panchine del centro grazie ai nostri 35 euro”.
Gli insulti razzisti a Milano contro un ragazzino sul campo da basket
Un episodio che segue la stessa logica è accaduto a Milano questa settimana. Dopo un torneo di basket a cui partecipava con la sua squadra, la ASD Tigers Basket Milano, un tredicenne ha raccontato a casa di essere stato insultato per il colore scuro della sua pelle.
La mamma, Rita, sostenuta dalla squadra, ha scritto questo post su Facebook e sulla pagina della squadra avversaria:
Come spiega la mamma: “Mio figlio è stato adottato in Etiopia. È italiano dalla pelle nera. Vorrei ringraziare quei GENITORI che dagli spalti gli hanno urlato NEGRO DI MERDA.Complimenti. Evviva lo sport”.
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