Eccolo il primo caso di Coronavirus in piscina: succede a Palermo dove prima un atleta della squadra di pallanuoto che milita in A1 e poi altri due casi positivi al COVID-19 nella piscina Comunale di viale del Fante hanno comportato la chiusura dell’impianto per effettuare la sanificazione di tutti i locali. E se per i giocatori della Telimar Palermo è scattata la procedura prevista dalla Federnuoto, tra chi frequenta le piscine tornano a serpeggiare le domande su quali siano i veri rischi nel frequentare una piscina pubblica con altri utenti in tempi di SARS-CoV-2. Dubbi e domande che in molti si erano già posti con la riapertura delle piscine il 25 maggio 2020, con l’avvio della Fase 2. Già allora sia l’Istituto superiore di Sanità che il Ministero della Salute avevano emanato linee guida sui comportamenti da tenere, sia da parte dei gestori che degli utenti degli impianti natatori, e risposte puntuali alle più comuni domande che genitori di bambini che frequentano le piscine, adulti che nuotano per tenersi in forma e atleti delle squadre di nuoto inevitabilmente si erano posti.
Coronavirus in piscina: quanto si rischia?
Vediamo allora prima di tutto cosa si rischia andando a nuotare. Dicendo subito che non esiste uno specifico rischio Coronavirus in piscina. Già a inizio maggio il Center for Disease Control and Prevention, la più importante agenzia sanitaria americana, ha dimostrato scientificamente che l’acqua della piscina non è un veicolo di trasmissione del virus. Il Coronavirus si trasmette solo ed esclusivamente tramite i droplets, le goccioline di respiro che contengono il virus e possono veicolarlo da persona a persona. C’è di più: se anche queste goccioline si mischiassero all’acqua della vasca, come prima cosa verrebbero enormemente diluite, riducendo la carica virale a concentrazioni non in grado di trasmettere il Coronavirus; inoltre cloro e bromo, normalmente utilizzati per igienizzare l’acqua delle piscine, disattivano la carica virale del COVID-19, e dei virus in generale. Per questo motivo, rispondendo alla domanda se i bagni in piscina o nelle vasche idromassaggio espongono all’infezione da nuovo Coronavirus il Ministero della Salute tra le sue FAQ dice che:
Non ci sono prove attualmente che il nuovo Coronavirus possa essere diffuso all’uomo attraverso l’uso di piscine o vasche idromassaggio. È comunque sempre consigliabile assicurarsi del corretto funzionamento ed effettuare un’adeguata manutenzione e disinfezione (ad esempio con cloro e bromo) di piscine e di vasche idromassaggio. Poiché la trasmissione del virus avviene tramite le goccioline respiratorie è sempre consigliabile mantenere la distanza di un metro tra una persona e l’altra.
COVID-19 in piscina: come comportarsi
Detto che l’acqua della vasca in cui si nuota non è veicolo del contagio, ciò non significa che non ci sia la possibilità di prendere il Coronavirus in piscina. Perché i rischi di contagio negli ambienti di una piscina sono gli stessi che si corrono in ogni ambiente chiuso, e quindi a fare la differenza sono i comportamenti, individuali e collettivi, ai quali attenersi. Non a caso i dirigenti della Telimar Palermo, ribadendo di essersi attenuti scrupolosamente ai protocolli previsti dalla Federnuoto, ipotizzano che il momento del contagio sia quello della foto scattata alla fine della Fase 2 di Coppa Italia. Quindi come comportarsi in piscina per non prendere, o diffondere, il Coronavirus? Le regole da rispettare in piscina sono stabilite nell’Allegato 17 del DPCM del 17 maggio 2020, e si applicano tanto alle piscine pubbliche, quanto alle piscine finalizzate a gioco acquatico e a uso collettivo inserite in strutture adibite ad altre attività ricettive. Sostanzialmente: rispettare il distanziamento fisico, evitare gli assembramenti, igienizzare regolarmente le mani ed evitare di toccare naso, bocca e occhi, indossare la mascherina negli spazi comuni quando possibile, non lasciare indumenti e oggetti personali al potenziale contatto di altre persone ma riporli nella propria borsa, evitare l’uso promiscuo di oggetti (compresi shampoo e detergenti) e in ultima istanza seguire le norme di buon senso e cautela che consentono di mitigare il rischio di contrarre il Coronavirus in piscina.
Nel dettaglio, le principali regole da rispettare nelle piscine, oltre alle comuni norme igienico-comportamentali, sono:
– le distanze da tenere:
almeno 7 mq come superficie di acqua a persona nelle vasche
almeno 1 metro e mezzo per le persone sedute su sdraio e lettini tra persone non appartenenti allo stesso nucleo familiare o conviventi
nelle aree solarium e verdi non meno di 7 mq di superficie di calpestio a persona
– si raccomanda ai genitori o accompagnatori di avere cura di sorvegliare i bambini per il rispetto del distanziamento e delle norme igienico comportamentali compatibilmente con il loro grado di autonomia e l’età
– vietato l’ accesso del pubblico alle tribune
– divieto di manifestazioni, eventi, feste e intrattenimenti
– riporre gli indumenti e gli oggetti personali dentro la borsa personale, anche se all’interno degli armadietti che in ogni caso non è consentito condividere
– evitare l’uso promiscuo di oggetti e biancheria
– prima di entrare nell’acqua di vasca provvedere ad una accurata doccia con sapone su tutto il corpo
– è obbligatorio l’uso della cuffia
– è vietato sputare, soffiarsi il naso, urinare in acqua
– ai bambini molto piccoli far indossare i pannolini contenitivi
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