Lui si chiama Lewis Pugh, ha una grande passione, il nuoto in acque libere, e soprattutto è un ambientalista convinto e preoccupato del futuro dei nostri mari. Ecco perché l’inglese è spesso promotore di battaglie per sensibilizzare l’attenzione del mondo sul rischio che gli oceani diventino sempre più una discarica delle nostre società. L’ultima di queste battaglie è in corso in questi giorni e ha preso il nome di “The Long Swim”: una nuotata di 560 chilometri sulle coste del Canale della Manica.
Lewis Pugh e le sue battaglie a nuoto per la causa ambientale
Di certo la tenacia non gli manca, e nemmeno il coraggio di tuffarsi in acque gelide e non proprio amichevoli per combattere le sue battaglie personali, che poi sono anche le nostre. Lewis Pugh è un distinto signore inglese di 48 anni che crede fermamente che i nostri oceani siano in pericolo, e con loro tutto il pianeta. Per questo da quasi vent’anni nuota in ogni angolo della Terra per dire “io non ci sto”: nel 2003 avvia “Speedo diplomacy” una iniziativa che, grazie al supporto dell’azienda, vuole portare la causa ambientale all’attenzione dei leader politici.
Lewis nel 2007 si getta nelle acque del Polo Nord e ci nuota per aumentare la consapevolezza sullo scioglimento del ghiaccio marino artico. Tre anni più tardi nuota attraverso il lago Imja ai piedi dell’Everest, evidenziando il problema dello scioglimento dei ghiacciai nell’Himalaya, e anche in questo caso con il format tradizionale delle sue imprese: senza muta, ma solo con costume, cuffia e occhialini.
The Long Swim: sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della salvaguardia del pianeta
Con lo stesso spirito attivista di sempre, Lewis Pugh è alle prese, in queste ore con il progetto “The Long Swim”, ovvero la traversata a nuoto lungo i 560 chilometri che separano i due estremi della costa meridionale del Regno Unito: la terrazza inglese sul Canale della Manica. Un luogo non proprio ospitale, e di certo non ideale per nuotarvi a causa delle numerose correnti e delle basse temperature. L’obiettivo alla base di questa difficile impresa è di sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della salvaguardia del pianeta relativamente al cambiamento climatico e sulle problematiche che affrontano i nostri mari.
Difendere l’ambiente con azioni concrete
Nel corso dei 50 giorni di “The Long Swim”, Lewis Pugh non si limiterà a nuotare, ma si fermerà in luoghi chiave della costa britannica per riunire le comunità locali e confrontarsi sui problemi che sta vivendo il nostro pianeta. In questo viaggio non sarà solo: Lewis ha trovato in Speedo un alleato pronto ad accompagnarlo. L’azienda nata sulla spiaggia australiana di Bondi Beach, infatti, è molto attenta ai problemi dell’ambiente e dell’inquinamento oceanico come dimostra la presenza di specifiche collezioni realizzate con tessuti eco-friendly come la linea Speedo H2O Active in tessuto Powerflex Eco, costituito per il 78% dal filato Econyl derivante dal trattamento delle materie plastiche recuperate dagli oceani e la nuova gamma di watershort realizzati con tessuto ricavato da poliestere riciclato e con finitura idrorepellente priva di PFC, i noti prodotti perfluorurati dannosi alla salute.
Come seguire “The Long Swim
Lewis ha da poco tagliato il traguardo dei primi 100 chilometri: «Siamo solo agli inizi, e tutto procede per il meglio» ha twittato il nuotatore estremo. “The Long Swim” entra nel vivo e il seguito dell’iniziativa anche sui social sembra avanzare al passo scandito dalle bracciate di Lewis Pugh, colui che nuota nel mare per il mare.
©RIPRODUZIONE RISERVATA