Le scarpe da running sono l’unica vera spesa da affrontare quando decidiamo di cominciare a correre: senza un paio di calzature specifiche per il running (il che non significa costose o di moda) e adatte ai nostri piedi e al nostro fisico, il rischio di tendiniti, dolori articolari e muscolari è praticamente assicurato. Allora, quando entriamo in un negozio, quali scarpe da running scegliere? E cosa valutare per trovare la scarpa adatta alla corsa per ciascuno di noi?
Quali scarpe da running scegliere?
Intanto le scarpe per correre devono essere comode, traspiranti e soprattutto adeguate al peso e alla forma del piede di chi le indossa. E poi è necessario districarsi tra alcune caratteristiche delle scarpe per la corsa. Caratteristiche di cui il colore e il look sono le ultime da prendere in considerazione.
1. Scarpe che ammortizzano il giusto
Le calzature per il running si classificano da A1 (le più leggere, per i professionisti) ad A4 (dette ‘Stabili’, con un forte potere ammortizzante e adatte a podisti pesanti). Per non correre il rischio di tendiniti generalmente le più adatte sono il cosiddetto tipo A3, le più diffuse su qualunque espositore dei negozi: con un peso nella norma (sotto i 90Kg) assicurano ammortizzamento e protezione.
2. Ci sono modelli con pianta larga e altri con la pianta stretta
Il piede durante al corsa tende a gonfiarsi e ha bisogno di muoversi leggermente all’interno della calzatura, quindi la larghezza della scarpa, dalla tomaia alla pianta, deve essere adatta a quella della pianta del nostro piede, soprattutto per evitare problemi di vesciche e dolori all’arco plantare. Quindi meglio provarle: alcune marche, e alcune modelli, sono famosi per avere la pianta larga, altri per averla più stretta, alcuni hanno la tomaia voluminosa, altri stretta. I piedi non sono tutti uguali, e così le scarpe.
3. Ci sono allacciature diverse per diverse forme del piede
Controlla il collo del tuo piede: per un collo alto serve una scarpa abbondante all’allacciatura, con un piede snello e dal collo basso e sottile può andare bene anche un modello più affusolato. Vale quindi il discorso del punto 2.
4. Acquistare sempre 1/2 misura in più rispetto alle normali scarpe
Proprio perché il piede si gonfia e tende a muoversi all’interno della scarpa, una calzatura da running perfetta è sempre di 1/2 punto in più rispetto alle scarpe di ogni giorno: in questo modo lo spazio nella parte anteriore eviterà problemi di sfregamento, vesciche e unghie nere e tumefatte. Oggi quasi tutti i marchi tendono a fare le scarpe leggermente più lunghe, proprio per questo motivo, ma se le senti giuste giuste in punta prendi 1/2 misura in più.
5. Controllare il tipo di appoggio del piede
La maggior parte dei runner è supinatore, cioè appoggia il il piede in modo neutro verso l’esterno (a lungo andare te ne accorgi dal consumo della suola, che è maggiore all’esterno del tallone). Ecco perché la maggior parte delle calzature da running, soprattutto le A3, sono pensate per questi podisti. I pronatori invece appoggiano il piede verso l’interno (quindi consumano la suola di più verso l’interno del tallone e nella zona dell’alluce), e per questi podisti ci sono le calzature di tipo A4 antipronazione, con un sostegno nell’interno piede in grado di preservare tendini, muscoli e articolazioni dalle conseguenze di questo tipo di appoggio.
Come si capisce il modo in cui appoggia il piede? I negozi specializzati hanno delle macchine apposite, ma appunto basta guardare la suola di un vecchio paio di scarpe per capire dove è più consumata e quindi come si appoggiano i piedi.
6. Usare anche calze tecniche per la corsa
I piedi sono protetti anche dalle calze. Per evitare vesciche, piaghe e micosi è bene usare un modello tecnico, con tallone e punta rinforzati, così il piede rimane più saldo all’interno della scarpa. Niente cotone, materiale che assorbe e trattiene sudore e umidità: bene materiali tecnici e sintetici che fanno traspirare il piede, espellendo il sudore e mantenendolo sempre fresco e asciutto.
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Credits photo: FlickrCC Josiah Mackenzie
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