Dopo la prova dello scorso anno, in cui avevamo descritto la Adrenaline GTS 16 di Brooks come una delle scarpe da running fra le migliori, abbiamo testato anche la sua evoluzione, la Adrenaline GTS 17. E il responso non cambia: siamo di fronte a una calzatura che può rimanere al vertice delle più amate dai runner, e che per noi è la più adatta a un uso a tutto campo. La sua versatilità la rende una scarpa per tutte le stagioni e tutti i terreni, compresa la nostra vita quotidiana al di là dell’attività sportiva.
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Sempre ai piedi
Premessa: ho 46 anni, peso 77 km, non faccio maratone, al massimo qualche corsa da 12-14 km. Tendente alla pronazione, corro un paio di vote a settimana per una media di 15-18 km in totale, su asfalto e offroad misto, senza particolari obiettivi se non quello di tenermi in forma. Ho messo alla prova le GTS 17 indossandole nelle mie uscite, ma ho finito per tenerle ai piedi quasi ininterrottamente per oltre 2 mesi, utilizzandole nella routine quotidiana, in una serie di escursioni leggere in Liguria, fino a decidere di portarmele dietro come unico pario di scaarpe in un viaggio di 5 giorni a Barcellona dove ho percorso circa 10 km al giorno, incontrando anche la pioggia. È stato un percorso non intenzionalmente, ma il fatto è che dopo qualche giorno di adattamento della scarpa al piede (come succede solitamente con le Brooks), il comfort percepito è stato tale da spingermi a usarle sempre.
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Intersuola che si adatta
La versione 17 conferma tutto quello che vi abbiamo raccontato della 16: sono scarpe leggere (303 g), di genere support, ammortizzate in modo perfetto, con un’intersuola costruita sulla base di un polimero brevettato dalla casa che si comporta come un fluido e reagisce alla pressione che riceve, restituendo il 30% di ammortizzazione in più rispetto a materiali come l’EVA. Una volta presa la forma del piede e rodata su strada (ci vogliono 2-3 uscite) la GTS 17 calza come un guanto, soprattutto per chi come me ha la pianta un po’ larga. La tomaia è di nuova concezione, avvolgente e senza cuciture, ben coadiuvata dal sistema di lacci; la maglia traforata fa il suo lavoro nella traspirazione e quando piove c’è da dire che asciuga abbastanza velocemente. Dopo l’uso e abuso che ne ho fatto, alcune cuciture sulla punta e nella zona del tallone sono saltate.
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Comfort vero
Il comfort è la chiave di queste Brooks, che non sno scarpe da corsa veloce ma vanno bene per tutto il resto. L’appoggio è morbido, il drop da 12 millimetri offre sostegno costante dal tallone alla punta, sia nella corsa che, forse nemmeno tanto a sorpresa, nella camminata. C’è un sistema (Progressive Diagonal Rollbar) per stabilizzare la fase di atterraggio del piede a seconda della velocità e del tipo di appoggio. In sostanza la 17 riesce ad adattarsi al passo e permette di mantenere l’assetto del corpo in corsa, un vantaggio sia per chi inizia a correre che per i runner navigati.
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Buona per tutte le superfici
L’altro elemento chiave della GTS 17 è il disegno della suola, che al rende una scarpa all around: il battistrada (che prevede anch’esso un sistema di microammortizzazione) ha una struttura a tasselli che costituiscono un giusto compromesso fra aderenza al terreno e versatilità. Asfalto e sterrato (bianco o scuro) sono nelle corse di questa Brooks, tanto da poterci correre dei trail leggeri, e i rischi di scivolamento sono limitati, anche se è necessario controllare il movimento nelle curve strette, come abbiamo raccontato anche nella prova delle Transcend 4. Le morbide transizioni tacco-punta sono fluide e naturali, aiutate dal crash pad segmentato.
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Il prezzo
Tutta questa qualità ha un prezzo nemmeno eccessivo: le Brooks Adrenaline GTS 17 costano 140 euro di listino ufficiale, ma si trovano anche a 40 euro in meno.
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