Io non sono mai riuscito a correre con il cappellino. Anzi, a dire la verità non riesco proprio a portarlo il cappellino da baseball in estate. In inverno sì, se esco di casa ho sempre un berretto di lana, ma in estate no, eppure forse dovrei, indipendentemente che stia correndo o meno. Cioè, ormai è lungo tempo che corro, niente di speciale, niente ansia da prestazione o tabelle di allenamento, lo faccio per il piacere di farlo, una decina di km normalmente, qualcosa di più quando le gambe girano, ho tempo ed è una giornata ok. E però ho capito quello che mi serve, quello che non mi serve, e quello che è superfluo. Per esempio in inverno metto sempre un buff in testa ripiegato, perché la sensazione di freddo alla testa non mi piace se passeggio in centro, figuriamoci mentre corro. Però sul mettere il cappellino per correre in estate non mi sono ancora chiarito le idee, nonostante tutti i consigli che cerco di seguire quando corro con il caldo. E ci pensavo proprio in questi giorni in cui è esploso il caldo e intorno a me vedevo praticamente solo gente, uomini e donne, che corrono col cappellino, e quindi mi son chiesto: sarò io che sbaglio? Perché usare il cappellino per correre?
Correre con il cappellino: i pro e i contro
Allora mi sono messo a chiedere un po’ in giro quali sono i pro e i contro del correre con il cappellino, giusto per capire perché gli altri lo mettono e si trovano bene, e ho trovato almeno 7 risposte.
1. Il cappellino per correre non fa colare il sudore.
Io sudo tantissimo, c’è poco da fare. Che stia correndo, andando in bicicletta o facendo un’escursione in montagna sudo tantissimo, estate o inverno che sia. In estate questo significa che mi scendono proprio rivoli di sudore dalla fronte e mi bagnano gli occhi, che dopo un po’ si arrossano e si irritano, tanto che la prima cosa che faccio quando torno a casa è sciacquarmi il viso con dell’acqua fresca, prima ancora di fare la doccia. Ecco, mi hanno spiegato che il cappellino – un buon cappellino tecnico da running, non un semplice cappellino da baseball – eviterebbe questo inconveniente, che per carità, non è tragico ma è pur sempre fastidioso.
2. Correre col cappellino protegge dai raggi UV
Non me ne sono mai preoccupato più di tanto, non ho mai avuto problemi di scottature, tendenzialmente non faccio nemmeno ricorso alle creme abbronzanti protettive, ma da quando i capelli son sempre più radi (l’età avanza, c’è poco da fare) mi son reso conto che ai primi caldi, col primo sole, con le prime belle giornate davvero estive, un po’ mi scotto anche lì sopra. Ecco, mi hanno detto che un vero cappellino per correre protegge anche dai raggi UV, che sono quelli più pericolosi per la salute della nostra pelle, che provocano le scottature e che a lungo andare potrebbero provocare anche problemi maggiori. Per cui sì, in effetti dovrei coprirmi la testa quando corro.
3. Un cappellino con visiera mentre corri protegge gli occhi dal sole
Ecco, per esempio io sono di quelli che ha quasi sempre gli occhiali da sole e li uso anche per correre. Li trovo comodi, non mi pare nemmeno di averli indosso, ne traggo indubbi benefici, li uso anche se piove (con lenti chiare o fotocromatiche ma sì, mi proteggono gli occhi dalla pioggia) e non ho mai pensato che in effetti un cappellino con visiera mentre corri ti protegge gli occhi dal sole. Poi ci sono quelli che lo mettono al contrario, e quindi non è per il sole negli occhi che lo mettono, però in effetti ha senso che la visiera faccia da schermo ai raggi diretti del sole negli occhi.
4. Correre col cappellino rinfresca la testa
Ho sempre pensato il contrario, e cioè che il cappellino trattiene il calore, ma in effetti forse mi son sempre sbagliato. Cioè, non consideriamo un cappellino da baseball in cotone rigido, consideriamo un cappellino da running, minimale e in tessuto tecnico: ecco, così potrebbe funzionare esattamente come una t-shirt tecnica, che termoregola gestendo il sudore e quindi rinfrescando anche quell’estremità (da cui il motivo per cui in molti lo portano appunto al contrario).
5. Il cappellino da corsa fa sentire a proprio agio
L’abito fa il monaco, come diciamo noi, oppure è una questione di “enclothed cognition“, per dirla con la definizione di Hajo Adam e Adam D. Galinsky che hanno condotto degli studi sul modo in cui l’abbigliamento influenza il modo in cui pensiamo, agiamo e ci comportiamo anche nelle situazioni stressanti o competitive. È quella cosa per cui ti devi sentire a proprio agio per fare bene una cosa, e io per esempio non mi sento proprio a mio agio con un cappellino. Però c’è chi invece si sente e si vede ok, è un po’ la coperta di Linus dei runner, che ti fa sentire bene e a posto e alla fine i cappellino da corsa te lo metti sempre, anche se è ottobre, non fa così caldo né così freddo.
6. Tiene a posto i capelli
Non è il mio caso, però sì, c’è anche chi – uomini e donne – dice che il cappellino tiene a posto i capelli, soprattutto se lunghi o molto lunghi. Ma non credo che avrò mai il modo di sperimentarlo e averne la controprova.
7. È aerodinamico
E vabbe’, qui entriamo in un’altra dimensione. Ok, l’aerodinamica è importante, i caschi da ciclismo sono aerodinamici, le cuffie da nuoto fanno di tutto per aumentare l’idrodinamica, Kipchoge per fare il record sotto le 2 ore sulla maratona a Monza aveva tutti degli accorgimenti su braccia e gambe per migliorare l’aerodinamica, ma davvero il cappellino migliora l’aerodinamica se vado a correre i miei 10 km prima di cena? No dai, non è questo il punto.
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