Quando si corre, le partenze sprintose possono giocare brutti scherzi. E, soprattutto, farci perdere terreno subito dopo averlo guadagnato. Lo ha dimostrato uno studio condotto dalla Norwegian University of Science and Technology e pubblicato sul Journal od Strenght and Conditioning Research. Analizzando l’effetto dell’acido lattico sulla performance di alcuni atleti – corridori e sciatori – professionisti, i ricercatori si sono accorti che le partenze troppo rapide ed energiche possono abbassare la qualità della prestazione sportiva.
Perché le partenze veloci nella corsa possono rallentarti
L’esperimento consisteva nel far correre gli sportivi fino a farli stancare per poi lasciarli riposare alcuni minuti. Nel frattempo veniva monitorato il livello di acido lattico nel sangue: una parte degli atleti veniva fatta ripartire con una quantità di 3 mmol/L di questa sostanza, l’altra con 5 mmol/L.
Al termine della seconda corsa, gli atleti con una percentuale maggiore di acido lattico in circolo si dimostravano di gran lunga meno performanti rispetto agli altri, totalizzando uno scarto di mezzo minuto in una corsa di 10 minuti.
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Se teniamo conto con alle partenze veloci il corpo reagisce producendo più acido lattico, allora è chiaro che chi deve affrontare delle corse di resistenza non avrà alcun vantaggio a iniziare il percorso a mille poiché nel lungo periodo questo provocherà un rallentamento. Il discorso interesserà di meno chi si appresa a completare brevi corse di velocità. Insomma, lo studio norvegese non fa altro che confermare il proverbio “chi va piano va sano e lontano”.
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