Dalla corsa in strada al tapis roulant: le differenze

Dalla corsa in strada al tapis roulant: le differenze

Arriva l’autunno, si abbassano le temperature, si riducono le ore di sole e molti runner cominciano a pensare a quando toccherà passare dalla corsa in strada al tapis roulant. Perché quello che hanno lasciato pandemia e lockdown sono un sacco di tapis roulant (quasi) nuovi da non far arrugginire in cantina ma da sfruttare in tutti quei giorni d’inverno in cui uscire a correre è roba solo da cuori coraggiosi. Ma fisiologia e biomeccanica della corsa su tapis roulant rispetto a quella in strada sono un po’ diverse. Non necessariamente meglio o peggio, ma diverse sì. E occorre tenerne conto.

Dalla corsa in strada al tapis roulant: meglio correre all’aperto o in casa?

Che poi tutte le domande che riguardano il passaggio dalla corsa in strada al tapis roulant si possono riassumere in una sola, semplice e diretta domanda: è meglio correre all’aperto o in casa? Parlandone con gli amici runner al bar di solito saltano fuori le risposte più fantasiose, dal fatto che sul tapis roulant si può saltare per fare meno strada a quello che si fa meno fatica perché non c’è la resistenza dell’aria per non tralasciare la solita storia della noia di correre sostanzialmente sul posto che farebbe fare più fatica.consumare-grassi-corsa Per sgomberare il campo da tutti questi miti metropolitani un team internazionale di ricercatori guidati da Joel Fuller della Macquarie University in Australia ha messo insieme i risultati di 34 studi diversi con un totale di 468 partecipanti (A Systematic Review and Meta-Analysis of Crossover Studies Comparing Physiological, Perceptual and Performance Measures Between Treadmill and Overground Running) in cui sono stati messi a confronto la corsa su tapis roulant e quella che i ricercatori chiamano “overground” e che noi possiamo generalmente indicare all’aperto.

La corsa è corsa, all’aperto o sul tapis roulant

Leggendo l’abstract su Sports Medicine verrebbe da pensare che la corsa è corsa, all’aperto o sul tapis roulant. Più precisamente in una corsa di intensità moderata la frequenza cardiaca, il consumo di ossigeno (che è un indicatore di quanta energia si sta bruciando) e lo sforzo percepito sono sostanzialmente simili tra tapis roulant e terreno all’aperto. E verrebbe quindi da pensare che tutto il resto siano sensazioni soggettive.

 

> Iscriviti alla nostra newsletter compilando il form qui sotto!
Spoiler: ne mandiamo poche, ma buone!

 

Però ci sono delle differenze

E però ci sono anche delle differenze. La prima riguarda la velocità spontanea di corsa. Cioè, chiedendo a uno stesso soggetto di correre a sentimento alla propria velocità preferita di corsa, la maggior parte delle persone ha corso sul tapis roulant più lentamente di quanto non abbia fatto all’aperto. Questo tuttavia è un dato empirico da maneggiare con cura, perché per esempio può dipendere dall’abitudine o meno di correre sul treadmill, e sulle paure o insicurezze collegate a ciò.
La vera, sostanziale differenza è invece il consumo energetico. Che a che fare con la velocità e anche con la resistenza all’aria.
Ovviamente la resistenza all’aria, nella corsa e in generale, dipende dalla velocità. Cioè più si va veloce e più aumenta la resistenza all’aria. Ma poiché sul treadmill si corre sostanzialmente da fermi, all’aumentare della velocità non aumenta la resistenza all’aria. E non essendoci resistenza all’aria si può pensare, a parità di sforzo percepito, di tenere sul tapis roulant un’andatura più sostenuta rispetto a quella overground. Quindi potendo andare più velocemente si avrà anche una frequenza cardiaca più elevata e quindi un dispendio energetico maggiore.

Sì, sembra un non senso: una minore resistenza dell’aria dovrebbe significare invece che si brucia meno energia a velocità elevate sul tapis roulant. Quindi perché la frequenza cardiaca e lo sforzo dovrebbero essere più elevati? Secondo gli scienziati è di nuovo il discomfort, o il relativamente inferiore senso di sicurezza nel correre sul tapis roulant, che farebbero aumentare la frequenza cardiaca oltre misura quando si corre sul treadmill a velocità sostenute.

Se poi si eseguono dei test per il massimo consumo di ossigeno (i test per la VO2max) questa ipotesi viene confermata dal fatto che le prove a tempo o esaurimento riscontrano risultati inferiori rispetto a quelle effettuate in pista o overground.

E quindi?

E quindi, che fare tra corsa all’aperto e corsa sul tapis roulant? Sostanzialmente niente, se non correre per il piacere di farlo, non dando troppo peso se sul treadmill si hanno performance – in termini di distanza e velocità – leggermente inferiori. L’importante è calibrare bene il nastro, la velocità e la pendenza, per non stravolgere la propria impostazione biomeccanica di corsa, e fregarsene anche un po’ di quello che dice il tracker sul display.

LEGGI ANCHE: 6 consigli per correre sul tapis roulant

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Pubblicità

Potrebbe interessarti anche...