Le scarpe da running super ammortizzate, note anche come “max cushioned”, “fat shoes” o più smeplicemente massimaliste, stanno prendendo sempre più piede tra i runner di ogni livello. E ovviamente nei cataloghi di tutti i brand di calzature per correre. Questo delle scarpe “max” è trend ha radici lontane: era il 2010 quando Hoka One One introdusse per prima il concetto di scarpa “massimalista”, con successo iniziale tra gli ultramaratoneti, e oggi quasi tutti i brand di scarpe da corsa propongono almeno un modello con massima ammortizzazione. Ma al netto dei trend e delle mode, siamo sicuri che queste scarpe sono davvero giuste per te? Vediamo cosa le caratterizza e a chi sono consigliate.
Cosa sono le scarpe da running massimaliste?
Le scarpe massimaliste sono caratterizzate da un’intersuola spessa (con altezze del tallone che variano dai 25 ai 35 mm) e spesso hanno un “drop” ridotto, cioè la differenza di altezza tra tallone e avampiede è minima, intorno ai 0-5 mm. L’intersuola è composta da materiali come EVA, la più diffusa, o altre tecnologie proprietarie di schiume leggere e altamente compressibili, che offrono un’ammortizzazione soffice e reattiva. Queste scarpe sono quindi chiaramente progettate per massimizzare il comfort e ridurre l’impatto durante la corsa, ma alcuni modelli riescono anche a mantenere una buona reattività, cioè a restituire parte dell’energia prodotta durante l’impatto col suolo.
Il supporto è una componente chiave di queste scarpe, ideato per stabilizzare il piede e ridurre lo stress articolare, motivo per cui presero piede in primis tra gli ultramaratoneti, mentre la suola esterna, spesso con un buon grip, offre trazione su vari tipi di terreno e anche una certa durevolezza (altra caratteristica cara ai runner “ultra”). Nonostante l’aspetto voluminoso e apparentemente pesante, queste scarpe possono risultare sorprendentemente leggere, grazie all’uso di materiali avanzati.
Pro e contro delle scarpe super ammortizzate
Ma al netto delle caratteristiche comuni e generali delle scarpe ultra max, vediamo quali sono i loro pro e contro per un runner.
Pro
- Migliore ammortizzazione: assorbono meglio l’impatto durante la corsa, riducendo il rischio di infortuni da impatto o sovraccarico, come tendiniti o problemi articolari.
- Maggiore comfort: ideali per lunghe distanze o per runner che soffrono di dolori alle articolazioni o hanno un recupero più lento.
- Protezione: l’alto livello di protezione della suola previene lesioni da superfici irregolari o sassi.
- Versatilità: utili sia su strada che su sentieri sterrati ghiaiosi, grazie al mix di ammortizzazione e grip.
Contro
- Meno feeling con il terreno: l’ammortizzazione estrema riduce il contatto diretto con la superficie, che può limitare la reattività e il controllo su terreni tecnici.
- Possibile instabilità: il profilo più alto della scarpa potrebbe anche aumentare il rischio di distorsioni, specialmente per chi tende a correre su terreni accidentati.
- Meno adatte per la velocità: le scarpe massimaliste, a causa della loro costruzione, possono risultare meno adatte a chi cerca leggerezza e velocità, specialmente per gare su brevi distanze.
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A chi sono adatte e per chi potrebbero non essere ideali?
Vediamo allora chi potrebbe davvero trarre giovamento dalla scelta di una scarpa max, e chi invece potrebbe non trovarsi a proprio agio.
Ideali per:
- Ultramaratoneti o runner di lunga distanza: chi corre per ore su terreni duri o irregolari apprezzerà la riduzione di stress muscolare e articolare.
- Chi soffre di infortuni ricorrenti: i runner con una storia di problemi al ginocchio, ai tendini o alle articolazioni troveranno sollievo nell’elevata ammortizzazione.
- Principianti: queste scarpe possono essere un’ottima scelta per chi inizia a correre e ha bisogno di maggiore comfort e protezione.
Non adatte per:
- Runner focalizzati sulla velocità: chi punta a migliorare i propri tempi su distanze brevi o medie potrebbe trovare le scarpe massimaliste troppo pesanti e poco reattive.
- Runner esperti su terreni tecnici: la mancanza di sensibilità del piede sul terreno potrebbe rappresentare uno svantaggio su percorsi tecnici dove il controllo è fondamentale.
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Conclusioni
Le scarpe da running super ammortizzate offrono un’esperienza confortevole e protettiva, adatta a una vasta gamma di runner, ma soprattutto a chi corre lunghe distanze o su terreni difficili. Tuttavia, potrebbero non essere ideali per chi cerca velocità o reattività. La scelta della scarpa dipende dalle esigenze specifiche di ciascun corridore, e introdurre scarpe massimaliste nella propria rotazione potrebbe essere una strategia vincente per prevenire infortuni e migliorare il comfort durante la corsa.
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