La fascia cardio toracica è ancora adesso il cardiofrequenzimetro più preciso e attendibile. Conviene dirlo subito perché è il primo dubbio che si ha quando si pensa di misurare la frequenza cardiaca durante l’allenamento e si è in dubbio tra fascia toracica e cardiofrequenzimetro da polso, solitamente all’interno di uno sportwatch ma talvolta anche di un paio di auricolari. Se si vuole una misurazione della frequenza cardiaca precisa, specie nel caso di allenamenti con notevoli variazioni dell’intensità, è meglio la fascia cardio; se si vuole uno strumento attendibile e comodo, allora va bene anche un cardio da polso. Il motivo è che usano due sistemi diversi.
Fascia cardio toracica e cardiofrequenzimetro da polso: la differenza
La differenza tra fascia cardio toracica e cardiofrequenzimetro da polso non riguarda solo il modo di indossare i due dispositivi ma la tecnologia e il funzionamento degli stessi. La fascia cardio toracica che si indossa sul torace registra infatti gli impulsi elettrici del cuore esattamente come un elettrocardiogramma; il cardiofrequenzimetro da polso invece ha un sensore ottico posizionato nella parte posteriore della cassa, a contatto con il polso: solitamente si trovano 3, 4, 6 o 9 lucine che servono per analizzare il volume di sangue che passa nelle vene del polso dopo ogni battito e impulso cardiaco. In condizioni ideali anche il sensore ottico di un cardiofrequenzimetro da polso effettua una misurazione precisa, ma le condizioni ideali, facendo sport, non esistono: il sudore, il non aver stretto perfettamente il cinturino, i peli, eventuali tatuaggi, vene non sufficientemente esposte e altri fattori possono disturbare il segnale inviato dai sensori. I migliori cardiofrequenzimetri da polso dispongono di software in grado di riconoscere gli errori e i falsi segnali, e ripulire la misurazione. Tuttavia se si parla di precisione della misurazione la fascia toracica è ancora la più precisa. Poi è indubbio che la fascia può essere più scomoda o meno pratica, che un cardio da polso si può indossare 24 ore al giorno e misurare il battito anche di notte e che è indubbiamente più versatile, soprattutto se dispone anche di funzioni smart.
Fascia cardio toracica: cosa sapere prima di comprarla
Viste le differenze tra cardiofrequenzimetro da polso e fascia cardio toracica, vediamo le cose da sapere prima di comprare quest’ultima. La prima caratteristica da conoscere in una fascia cardio è il tipo di connettività. Di per sé una fascia cardio non servirebbe a nulla se non potesse trasmettere i dati a un altro dispositivo, che solitamente è uno smartphone e/o uno sport watch da polso o un ciclocomputer, nel caso del ciclismo. La connettività indispensabile per fare ciò è la ANT+, che rispetto ad altre connessioni evita le interferenze. Poi la ANT+ non è l’unica connettività che si trova in una fascia cardio toracica, perché normalmente c’è anche il Bluetooth: in questo caso occorre verificare se sono possibili le 2 connessioni simultanee oppure no: alcuni modelli entry level non rendono disponibile questa funzione, e altri hanno la doppia connessione Bluetooth ma non è possibile usarla in simultanea. Ovviamente è anche necessario assicurarsi che i propri dispositivi siano compatibili con l’una e l’altra connessione, cosa non scontata nel caso della ANT+ e da verificare nel caso della versione del Bluetooth. Altra connessione da verificare è quella a 5 kHz, che consente di monitorare la frequenza cardiaca anche in acqua, durante un allenamenti di nuoto in piscina o in acque aperte.
Le fasce toraciche con cardiofrequenzimetro sono sempre compatibili con le App proprietarie del proprio marchio (Polar con Polar, Garmin con Garmin, Suunto con Suunto, Decathlon con Decathlon, etc) ma non è detto che lo siano anche con App di terze parti, da Strava a Runtastic e così via: dipende dagli accordi commerciali e anche questo è da verificare con attenzione prima dell’acquisto, per non doversi trovare a buttar via tutto lo storico dei propri allenamenti oppure avere i dati cardio su un’App diversa da quella solitamente usata. Altro aspetto discriminante è la quantità di memoria: ci sono fasce toraciche che registrano i dati di una o più sessioni di allenamento, e altre che invece trasmettono solo i dati al dispositivo ma non tengono nulla in memoria. Se si ha sempre con sé lo sportwatch e/o il ciclocomputer allora non è un problema, però è un aspetto da valutare.
Poi ci sono alcuni aspetti che hanno a che fare con la facilità d’uso. La durata o autonomia della batteria, per esempio, il modo di ricarica (solitamente si deve cambiare la batteria che è di tipo CR, quelle piatte), il fatto che il dispositivo sia impermeabile o meno e fino a quale profondità (nulla vieta di usarla anche facendo nuoto) e, buon ultimo, la qualità della fascia elastica in sé: nell’economia complessiva la fascia elastica è il costo minore, e si può sostituire facilmente, tuttavia è da essa che dipende il comfort e la comodità durante l’attività, e non è un dettaglio banale.
Quanto costa una fascia toracica
Una fascia cardio non è una spesa inaccessibile, anzi. Rimanendo solo sui modelli delle migliori marche, una Polar H7 con doppia trasmissione Bluetooth costa 70 euro (IVA inclusa), una Garmin HRM-Run 73 euro (78 quella per il nuoto, 93 quella per il triathlon), una Suunto Smart Sensor HR si trova anche a meno di 60 euro.
©RIPRODUZIONE RISERVATA