Maratoneti o no, l’esame baropodometrico è utile per capire molte cose sulla nostra postura e su come corriamo. E per scegliere le scarpe giuste. Lo abbiamo provato in un negozio Anta.
Mai sentito parlare di Anta? È una multinazionale con base a Hong Kong che da 20 anni produce abbigliamento sportivo. In Asia e negli Usa è molto conosciuta, con centinaia di negozi e sponsorizzazioni in vista (gli Houston Rockets e Kevin Garnett nella Nba, la tennista Jelena Jankovic).
Da poco l’azienda è sbarcata in Italia con due negozi, il primo a Gavirate (in provincia di Varese) e il secondo a Vimercate (10 km da Milano); si tratta di ‘Running Store’, spazi quasi interamente dedicati a prodotti per la corsa e specializzati nelle scarpe.
Oltre a vendere linee di abbigliamento e calzature con un buon livello di personalizzazione (realizzano anche plantari su misura), i due negozi offrono un servizio ancora raro in Italia, di livello professionale, molto utile non solo per chi corre. Negli store c’è infatti un Running Lab, una postazione in cui è possibile avere un vero esame baropodometrico del piede e del nostro stile di corsa. L’attrezzatura è una delle più all’avanguardia disponibili per il pubblico nel nostro paese (noi ne avevamo provata una che usano gli atleti di Adidas): è la pedana FreeMed di Sensor Medica, un tapis roulant dotato di sensori e collegato a un computer su cui gira un complesso software di analisi.
L’esame dura pochi minuti e si svolge con l’aiuto di un trainer specializzato. Dopo aver scansionato pressione e postura della vostra posizione da fermo, si cammina per qualche minuto sul nastro in gomma per permettere ai sensori di registrare tutti i dati utili. Una volta finito, i risultati compaiono a monitor e il trainer li analizzerà con voi, evidenziando pregi e difetti degli appoggi al terreno. Poche ore dopo il negozio vi spedisce un’email con in allegato i documenti di analisi della corsa prodotti dal computer, con immagini, grafici, statistiche e valutazioni di sintesi.
Lo scopo dell’esame non è solo quello di stabilire se siamo supinatori o pronatori, ma di darci una valutazione complessiva dell’appoggio in tutte le fasi della rullata. Gli elementi che emergono sono la lunghezza della falcata, gli squilibri del baricentro, le pressioni scambiate tra piede e terreno, il livello di stabilità, le diverse distribuzioni del peso corporeo, le zone di iperappoggio, l’appoggio del piede sia in fase statica che durante la dinamica del passo. Tanti elementi che aiutano a scegliere le scarpe giuste, cosa tanto importante quanto difficile nel caso della corsa.
L’esame è aperto a tutti, basta compilare un form sul sito e prenotarsi. Non è obbligatorio poi acquistare le scarpe. Ma è davvero un’esperienza che ci può aiutare a individuare i problemi ed eventualmente a correggerli e muovere il nostro corpo in maniera più efficace, al di là di maratone, maratone pazze o percorsi tavolo-divano.
Noi abbiamo provato la pedana nello store di Vimercate e abbiamo scoperto cose interessanti sulla nostra postura e sulla corsa. Dopodiché abbiamo scelto un paio di scarpe adatte a noi (le A-Jelly), di cui faremo un test e vi parleremo. Intanto ricordate i consigli di Davide Cassani e stay tuned!
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