Ma quando usciamo a correre pratichiamo Jogging o Running? O magari invece Footing?
Le differenze non sono ben chiare nemmeno a chi corre, e spesso i 2 o 3 termini sono usati come sinonimi o come equivalenti, e non c’è niente di male a farlo. Però in effetti alcune differenze, soprattutto filosofiche ma anche psicologiche e di prestazione, esistono. E se alla fine quello che conta davvero è correre, o meglio ancora mantenersi attivi e in forma, farlo sapendo ciò che si sta facendo è tutta consapevolezza in più che può solo far del bene.
Jogging o Running? Ecco cosa significano
Ma quindi quando andiamo al parco a fare la nostra corsetta stiamo facendo Jogging o Running? Per capirlo partiamo dalla definizione terminologica. Running è semplice: to run significa letteralmente correre, e quindi il Running è la corsa. Su questo non ci piove.
Ma Jogging quindi cosa significa? Qui le cose si complicano: ormai la traduzione di to jog è fare jogging, ma in origine il termine è stato adottato per il suo significato di sobbalzare, ballonzolare o tirare avanti. Che riferito alla corsa esclude l’idea di qualcosa di competitivo e riguarda più quella che chiamiamo la corsetta della domenica. Non a caso il termine Jogging esplose tra la fine degli anni Settanta e tutti gli anni Ottanta in seguito al libro The Complete Book of Running di James F. Fixx. Erano gli anni in cui nei film americani non mancava mai qualcuno che correva a Central Park. Stavano facendo Jogging (e poi andarono tutti a giocare a Squash).
E il Footing? Be’ il Footing non esiste. O meglio, esiste solo in italiano, dove molti dizionari lo definiscono come “esercizio sportivo di corsa e marcia praticato come allenamento o attività salutare“, e quindi sostanzialmente una forma di Jogging. Che fa benissimo e va benissimo, è ottimo per la salute, ma non ha nulla a che fare con un eventuale e particolare appoggio del piede.
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Jogging e Running: le vere differenze
Se vogliamo però non limitarci alle definizioni grammaticali, le vere differenze tra Jogging e Running sono prima di tutto filosofiche e poi di prestazioni.
Partiamo dalla filosofia e partiamo da una celeberrima frase di George A. Sheehan, un cardiologo e podista americano, di cui si cita spesso che «la differenza tra una persona che pratica jogging e una persona che pratica la corsa è un modulo di iscrizione». C’è anche una versione secondo la quale la differenza sarebbe un pettorale, ma non cambia la sostanza: il Running sarebbe votato in qualche modo alla competizione, che può essere con gli altri o con se stessi, che può esplicarsi in una gara o nel tener traccia delle proprie prestazioni, ma che tale rimane. E che prevede un piano di allenamento più o meno strutturato, un impegno fisico e mentale continuativo verso la corsa.
Ma quindi se mi iscrivo a una gara faccio Running e se invece corro per i fatti miei è Jogging? No, non necessariamente, se è una questione “filosofica” dipende da come faccio queste cose. Posso iscrivermi alla staffetta di una maratona senza alcuna pretesa di tempo o prestazione, e quindi fare Jogging, o correre da solo monitorando velocità, potenza, frequenza cardiaca e molti altri parametri, e quindi stare facendo Running.
Volendo però si possono trovare delle differenze più oggettive. La prima ha a che fare con la velocità, perché c’è chi dice che il confine tra Running e Jogging siano i 6′ al km. Cioè se corri più veloce di 6′ al km sei un runner, se sei più lento sei un jogger. Buon punto di partenza ma da non prendere in termini assoluti. C’è chi taglia il traguardo di una maratona andando più lento di 6′ al km e non può essere considerato un jogger, e c’è chi corre la sera intorno a casa a 5′ al km senza nemmeno rendersene conto e non può non essere considerato un runner.
Per alcuni un altra differenza oggettiva è il tipo di appoggio del piede. Che non riguarda il Footing ma può essere brevemente riassunto così: se appoggi prima il tallone, facendo quindi la rullata, significa che sostanzialmente corricchi, probabilmente a una velocità sotto i 6′ al km, e quindi stai facendo Jogging. Se invece corri di mesopiede, quindi con la corretta biomeccanica della corsa, quasi sicuramente vai più che a 6′ al km e quindi stai facendo Running.
Competizioni, velocità, tecnica di corsa? Alla fine la vera differenza è l’approccio personale alla corsa in sé. C’è chi corre per la sensazione di benessere che ne deriva, e anche pensando alla propria salute, e può essere considerato a buona ragione un Jogger, e chi corre invece avendo in testa qualcosa di competitivo e prestazionale, con un piano di allenamento strutturato e finalizzato a un obiettivo, e allora è a buona ragione un runner.
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