La Maratona Olimpica è una delle poche specialità che si corrono fin dalla prima edizione dei moderni giochi olimpici, quella di Atene 1896. L’idea di una competizione che rievocasse la corsa di Filippide dalla città di Maratona all’Acropoli di Atene per annunciare la vittoria sui persiani nel 490 a.C. fu di Michel Bréal, un letterato francese amico di Pierre de Coubertin. Da allora la maratona olimpica è considerata la gara regina dell’evento a cinque cerchi, nonché l’evento che tradizionalmente chiude i giochi, seguito solo dalla cerimonia di chiusura. Ma benché sia una competizione ormai universalmente conosciuta, la storia della maratona olimpica racchiude tante altre storie e curiosità tutte da sapere.
1. La prima Maratona olimpica si corse dal ponte della città di Maratona allo stadio Panathinaiko di Atene, per una distanza di 40 km. Il primo vincitore fu Spyridōn Louīs con il tempo di 2 ore, 58 minuti e 50 secondi
2. La distanza canonica di 42.125 metri che è omologata oggi risale alla maratona olimpica di Londra del 1908: la competizione partì dal Castello di Windsor e doveva finire allo Stadio Olimpico di Londra, per un totale di 26 miglia esatte (pari a circa 41,843 chilometri). Ma per consentire l’arrivo proprio sotto il palco reale gli organizzatori aggiunsero 385 iarde (circa 352 metri), portando la distanza a 42,195 km. Questa distanza non venne replicata né a Stoccolma 1912 nè ad Anversa 1920 ad Anversa, ma divenne ufficiale da Parigi 1924 dopo che la federazione internazionale di atletica leggera l’aveva ufficialmente adottata nel 1921.
3. I record mondiali nella maratona sono ufficialmente riconosciuti dalla World Athletics (ex IAAF) solo dal 1º gennaio 2004, quando sono stati stabiliti dei criteri standard per l’omologazione del tracciato. Prima di quella data si parlava invece di “miglior prestazione mondiale”. Secondo le regole del The Measurement of Road Race Courses, nel caso di record la misurazione del tracciato viene ripetuta dopo la gara prima di confermare il tempo ufficialmente.
4. Solo due atleti nella storia hanno vinto per due volte la maratona olimpica: l’etiope Abebe Bikila, che vinse a Roma nel 1960 correndo a piedi scalzi e poi a Tokyo nel 1964, e il tedesco della DDR Waldemar Cierpinski, nel 1976 a Montréal e nel 1980 a Mosca.
5. Sono 2 gli italiani ad aver vinto una maratona olimpica: Gelindo Bordin a Seoul 1988 e Stefano Baldini ad Atene 2004. A essi andrebbe aggiunto Dorando Pietri, che tagliò per primo il traguardo di Londra 1908 sostenuto da un giudice e per questo venne squalificato dando la vittoria all’americano Johnny Hayes.
Altri medagliati italiani nella maratona olimpica sono Valerio Arri (bronzo ad Anversa 1920) e Romeo Bertini (argento a Parigi 1924).
6. La maratona olimpica femminile è stata ammessa nel programma a 5 cerchi solo da Los Angeles 1984, quando vinse la statunitense Joan Benoit. La prima maratona femminile in una gara ufficiale era stata quella dei campionati europei del 1982, tenutisi ad Atene.
7. Nessuna donna ha mai vinto due volte la maratona olimpica femminile.
8. La nazione con più vittorie nella maratona olimpica maschile è l’Etiopia, con 4 vittorie (2 Bikila, Degaga “Mamo” Wolde a Città del Messico nel 1968 e Gezahegne Abera a Sydney 2000). Nella maratona olimpica femminile la nazione più medagliata è il Giappone, con 2 vittorie in 11 edizioni (Naoko Takahashi a Sydney 2000 e Mizuki Noguchi Atene 2004).
9. Nessuna donna italiana ha mai conquistato una medaglia in una maratona olimpica.
10. Il record olimpico maschile sulla maratona è appannaggio del keniano Samuel Wanjiru con 2h06’32” a Pechino 2008. Il record assoluto sulla distanza è di un altro keniano, Eliud Kipchoge, con 2h01’39” ottenuto a Berlino nel 2018.
11. Anche i record femminili sono appannaggio del Kenya: quello olimpico di Mary Keitany con il 2h17’01” di Londra 2016, quello assoluto di Brigid Kosgei con 2h14’04” fissato a Chicago nel 2019.
12. La maratona olimpica dei giochi di Tokyo 2020 in realtà si correrà a Sapporo, circa 1100 km più a nord della capitale, analogamente a quanto accaduto per la marcia. Per cercare di evitare il gran caldo che incombe sul Giappone in questo periodo l’orario di partenza è stato fissato alle 7 del mattino, e anticipato alle 6 del mattino per quella femminile.
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