Non è mai troppo tardi per iniziare a correre a 50 anni. Anzi, gli uomini e le donne che cominciano seriamente con il running intorno alla cinquantina possono raggiungere gli stessi risultati, in termini di forma fisica, tempi e distanze, di coloro che corrono da sempre e si sono allenati una vita intera. Come se in una maratona si partisse quando gli altri sono al 25° km più o meno e si arrivasse al traguardo assieme. Che non è una buona notizia per chi già a 20 o 30 anni non si dimentica di tenersi in forma, ma è ottima per chi dietro alle spalle ha decenni di vita sedentaria: secondo numerosi e recenti studi scientifici la mezza età non è troppo tardi per intraprendere un costante (e magari intenso) allenamento fisico e iniziare a raccogliere molti dei benefici per la salute e l’invecchiamento derivanti dall’essere uno sportivo.
Non è mai troppo tardi per iniziare a correre a 50 anni
Secondo uno studio condotto presso lo Sport, Health and Performance Enhancement Research Centre della Nottingham Trent University nel Regno Unito (Comparison of Muscle Function, Bone Mineral Density and Body Composition of Early Starting and Later Starting Older Masters Athletes) gli “atleti master” (o gli “sportivi anta”) rappresentano il perfetto “modello di invecchiamento sano”: “Hanno meno problemi di salute, prendono meno medicine, hanno funzioni fisiche eccellenti e subiscono meno ricoveri in ospedale” ha dichiarato Jamie McPhee, professore di fisiologia muscolo-scheletrica alla Manchester Metropolitan University in Inghilterra, che ha guidato il nuovo studio. Confermando i numerosi studi precedenti secondo i quali gli atleti master o più genericamente gli sportivi dopo i 50 anni e fino ai 90 tendono ad avere massa muscolare più sana, cuori più forti e molto meno grasso corporeo rispetto ai non atleti della stessa età.
È vero però che praticamente tutti gli studi del passato si sono sempre concentrati sugli atleti master, principalmente maschi, con decenni di attività sportiva alle spalle. Fatto questo che poteva scoraggiare chi, arrivato a 50 anni, considerasse impossibile cominciare a fare sport e migliorare sensibilmente la propria condizione fisica.
Lo studio del dottor McPhee pubblicato su Frontiers in Physiology si è invece concentrato su 60enni, uomini e donne, che non avevano cominciato a correre prima dei 50 anni e che avevano 20 o 30 anni di vita sedentaria alle spalle. La prima cosa interessante emersa è che tra i “tardivi” c’erano più donne che uomini, al contrario di quanto emergeva dai runner che avevano corso per tutta la vita.
Ma soprattutto è stato interessante notare le differenze a livello di composizione corporea, salute cardiovascolare, tono muscolare e densità ossea tra il gruppo dei runner di lunga data, quello dei tardivi e quello della popolazione sedentaria usato come gruppo di controllo. E la sorpresa è stata quella di non aver trovato differenze sostanziali tra gli atleti di lunga data e i “tardivi”. Non solo i tempi nelle competizioni master erano sostanzialmente equivalenti ma entrambi i gruppi di atleti mostravano circa il 12% in più di massa muscolare nelle gambe rispetto al gruppo di controllo inattivo e circa il 17% in meno di grasso corporeo.
Solo con la densità ossea i corridori ritardatari erano svantaggiati. La loro densità ossea spinale tendeva ad essere inferiore rispetto al gruppo di controllo o ai corridori a lungo termine (le cui densità spinali erano paragonabili). Le ragioni non sono chiare, ha chiarito il dottor McPhee, anche se potrebbero riguardare la composizione di genere di questo gruppo.
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Spoiler: ne mandiamo poche, ma buone!
Ci sono altri studi e dati incoraggianti sul fatto che non è mai troppo tardi per iniziare a correre a 50 anni. Per esempio per decenni si è pensato che il picco prestazionale di un atleta fosse tra i 20 e i 30 anni, e che dopo fosse tutto declino. Ma ora che la vita si è allungata e i master si allenano e competono fino a 80 anni e oltre gli scienziati hanno scoperto che dai 50 ai 75 anni il declino in fatto di prestazioni nella corsa è solo del 2% (ma poi cresce fino all’8%). E se pensiamo a Ed Whitlock, recordman sulla maratona per gli over 70, il suo tempo di 2:54:48 è migliore del 2:58:50 fissato Spyridon Louis che alla prima maratona di Atene nel 1896 aveva 23 anni.
Insomma, non solo viviamo più a lungo rispetto ai nostri nonni, ma abbiamo molte più informazioni su come allenarci dopo i 50 anni, nutrirci e recuperare in funzione di mantenere sempre più sano e funzionale il nostro corpo. E non è mai troppo tardi per cominciare a correre anche dopo i 50 anni, qualunque sia il proprio obiettivo: fissare un nuovo record o più semplicemente invecchiare bene.
Foto di Vesa Minkkinen da Pixabay
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