10 anni fa mi ero quasi convinto che le scarpe da running giuste per me fossero quelle con poca intersuola, poca ammortizzazione e tanta sensazione di corsa naturale. Erano gli anni in cui si parlava moltissimo di natural running e addirittura di barefoot, ma erano anche gli anni in cui apparivano sul mercato le prime scarpe da running “massimaliste”, o con extra ammortizzazione. Soprattutto per opera di un brand francese pioniere di questa tendenza. Scarpe che guardavo con curiosità ma senza l’entusiasmo che avrebbero meritato.
Più invecchio e più amo le scarpe da running morbide
Ora che son passati 10 anni, e son nel secondo decennio degli “anta”, mi sono reso conto che più invecchio e più amo le scarpe da running morbide, ammortizzate, protettive. Gli acciacchi dell’età e della vita stanno cominciando a fare capolino, ginocchia e caviglie sono ormai quello che sono, motivo per cui ho anche diviso i miei momenti di sport in parti uguali: corsa, bici e camminate. Con una spruzzata di fitness per la forza quando riesco, che è il segreto per restare in forma a 50 anni.
Ma appunto quando corro ormai non potrei fare a meno di scarpe da running che riducono l’impatto sulle mie articolazioni. Di quelle che appena (appena?) 10 anni fa non avrei neanche considerato.
Più si invecchia e più serve ammortizzazione?
Ok, forse lo stile non è proprio correttissimo, forse i muscoli della pianta dei miei piedi non sono e non saranno più così forti come 10 anni fa o prima ancora, forse anche altre cose che non immagino nemmeno. Ma sicuramente mi sto convincendo che più si invecchia e più serve ammortizzazione e quando corro voglio il comfort.
Voglio protezione, voglio poter percorrere più chilometri comodamente senza sentire nuovi dolori, voglio proteggere le mie ginocchia malandate, voglio proteggere le mie caviglie altrettanto malandate e la mia schiena, voglio sentirmi a mio agio quando corro fuori strada esattamente come quando ci vado con la MTB e le sue belle gomme grasse e un po’ sgonfie… Insomma voglio godermi le mie corse dal primo all’ultimo passo.
Ho già perfettamente capito che delle prestazioni non mi interessa più nulla, non guardo più nemmeno i segmenti di Strava e cose del genere, quando corro – così come quando vado in bici – mi interessa di più ciò che c’è fuori e intorno a me anziché velocità, distanze, frequenze e ogni altro dato prestazionale. Al massimo voglio solo dilatare il momento di piacere dato dalla corsa. E sì, con le scarpe da running morbide questo posso farlo. Decisamente.
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