Non sarà un caso se il kajak da fiume, rispetto agli altri sport di pagaia, attira particolarmente i giovani; l’idea di riuscire a “cavalcare la corrente”, affrontare delle rapide e magari buttarsi giù da una piccola cascata esercita un forte fascino per chi cerca l’avventura e sfida la paura. Proprio come nell’arrampicata classica, anche in questo caso le difficoltà sono suddivise in sei gradi, con i primi gradi abbordabili, quelli centrali che richiedono formazione ed esperienza e i gradi più alti riservati ai canoisti più esperti che si spingono al limite e di fatto sono disposti a correre seri rischi.
Canoa fluviale: passione, avventura, emozione
Ciò non toglie che si tratta di uno sport, anzi di una passione, molto bella, che permette di andare in posti fantastici e di vivere avventure vere ed emozionanti, basta andare per gradi. Uno dei posti migliori per imparare è la Valsesia, nel Nord Piemonte, dove il fiume Sesia e i suoi affluenti offrono le condizioni ideali per provare, imparare e progredire in questa disciplina.
Kajak da fiume nell’acqua bianca della Valsesia
Come ci spiega Davide Longoni del Sesia River Soul di Scopa, in provincia di Vercelli, ci sono tratti del fiume molto facili dove si possono acquisire le prime nozioni, basta una prima lezione di un paio d’ore e si imparano le prime regole per stare in canoa e manovrarla, poi si prova un passaggio in corrente lungo una piccola rapida, dopo di che ognuno decide. Se scatta la scintilla e la passione ci si può perfezionare; sono consigliate altre 4 o 5 lezioni con gli Istruttori e le Guide fluviali del centro per rendersi sempre più autonomi. In ogni caso il centro di Scopa rimane un riferimento, un luogo di aggregazione e ritrovo per canoisti, che siano principianti o esperti, che dopo le discese lungo il fiume qui si ritrovano per una birra, una grigliata o per montare la tenda nella grande area verde. Il centro offre tutta l’attrezzatura necessaria per andare in canoa e la possibilità di testare e noleggiare i kayak da fiume.
Sempre sul Sesia, a Balmuccia, c’è il Monrosa Rafting di Piero e Federico Arcostanzo che gestiscono il centro con un team qualificato di Guide e Istruttori. Con loro si può affrontare il fiume in tutti i modi, dal rafting al canyoning, dall’hidrospeed al mini-raft e ovviamente con il kayak fluviale. Anche qui, si possono seguire lezioni individuali o collettive, con un costo che parte da 55 Euro e che prevede la fornitura di tutta l’attrezzatura, un briefing iniziale a secco e una discesa di circa 2 ore. Per proseguire nella formazione, e nella esplorazione del fiume e dei suoi affluenti, è possibile organizzarsi in alcuni weekend oppure con settimane intere, anche in questo caso si può campeggiare presso il centro.
Come è fatto un kayak fluviale
Per quanto riguarda la canoa da fiume, o meglio il kayak fluviale, visto che ci si infila dentro e si utilizza una pagaia a doppia pala a differenza per esempio della canoa canadese, aperta e con pagaia a pala singola, si tratta di un’imbarcazione compatta, con il fondo piatto che la rende estremamente maneggevole.
Per farsi un’idea del kayak per l’acqua bianca e delle sue caratteristiche, si può visitare il sito di DragoRossi, uno dei più importanti produttori italiani.
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Foto Archivio DragoRossi
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