A metà settembre Alberto Casadei si è laureato Campione del Mondo di Swimrun in occasione di Aquaticrunner, una gara disegnata tra Grado e Lignano Sabbiadoro. Scopriamo con l’atleta veneto le sensazioni che questa gara gli ha lasciato, le abitudini alimentari necessarie per approcciarsi alle discipline endurance e i consigli per iniziare a gareggiare nello Swimrun.
La tensione, la concentrazione e la fatica che, come d’incanto, si sciolgono in panorami incontaminati dove l’agonismo ti avvolge e respiri. Respiri l’attrazione per la sfida. “È la mia valvola di sfogo: per un attimo alzo lo sguardo, assaporo la meraviglia che mi circonda e trovo una carica nuova per giungere fino al traguardo” dice l’atleta di Mestre delle Fiamme Oro laureatosi, in occasione di Aquaticrunner lo scorso 16 settembre, campione del mondo di Swimrun Half Distance.
Ma cos’è lo swimrun?
Una disciplina nata nell’arcipelago di Stoccolma in Svezia e dal fascino tutto particolare: corsa a piedi e nuoto in acque libere si alternano senza sosta fino al traguardo. Aquaticrunner è la gara di swimrun che attraversa la laguna di Marano, partendo da Grado e arrivando a Lignano Sabbiadoro, superando le banchine sabbiose che i detriti del mare creano attraverso l’azione delle maree.
Alberto quali sono le sensazioni che si provano dopo la bellissima gara di Lignano?
Sono veramente felice, e i due titoli (oltre al mondiale la gara assegnava anche il titolo italiano, Ndr) sono solo la ciliegina sulla torta. Aquaticrunner è una gara unica e lo swimrun è una disciplina affascinante. Partire da un punto e arrivare a un altro attraversando le riserve naturali della laguna. Una gara fantastica che mi ha permesso anche di vedere posti che non avrei mai potuto visitare.
Tu sei un professionista della multidisciplina, come ti sei approcciato a questa “nuova” disciplina?
In passato avevo fatto gare di aquathlon (corsa – nuoto – corsa) però lo swimrun è qualcosa di completamente diverso. Non ci sono zone cambio e, per quanto io possa essere allenato al cambio disciplina, la continua alternanza di attività ti trasmette una sensazione particolare non solo a livello mentale ma anche fisico, considerando che si nuota con le scarpe, il pullbuoy e le palette. In vista della gara ho fatto qualche allenamento specifico cercando di simulare al meglio le condizioni che avrei trovato in gara. La mia esperienza nelle discipline endurance ha poi contribuito a darmi le giuste sensazioni.
Sotto il profilo strategico di una gara, quali sono le differenze, se esistono, tra una competizione di swimrun e una di triathlon considerando l’assenza della frazione in bicicletta?
Sicuramente bisogna essere più bravi a gestire lo sforzo. È necessario avere un’idea chiara del percorso e, soprattutto, della distanza di ogni singola frazione di corsa e di nuoto per capire dove attaccare e dove invece bisogna difendersi. Nel triathlon le distanze delle frazioni sono standardizzate. Nello swimrun ogni gara ha distanze diverse, e questo è il suo bello! Inoltre, avendo poca esperienza in questo tipo di manifestazione, ho cercato di studiare i miei colleghi più esperti. Durante la prima ora e mezza di gara ho osservato attentamente Francesco Cauz, secondo al traguardo, che aveva vinto già due volte Aquaticrunner: ho analizzato i suoi movimenti, le sue traiettorie sul bagnasciuga e cercato di trarre ispirazione da lui. La mia condizione fisica ha poi fatto il resto. Se nella prima parte ho gestito e controllato, nella seconda metà di gara ho cercato di accelerare facendo selezione. Ce l’ho fatta e ho vinto.
Condizione fisica, condizione mentale e… quale è il segreto per vivere al top la dimensione da atleta nelle discipline endurance?
L’alimentazione è fondamentale. La condizione la si ottiene allenandosi e alimentandosi bene. Non esiste una ricetta particolare, la parola d’ordine è equilibrio. È giusto concedersi tutto purché non sia la regola. Una buona idea è darsi dei “premi” per dei buoni allenamenti. Anche le patatine fritte vanno bene, una volta ogni tanto, basta che ci sia equilibrio e mai eccesso.
Alimentazione prima, durante e dopo la gara: quali sono i consigli del campione del mondo?
Nei due giorni precedenti a una gara di tre ore come Aquaticrunner io, oltre a curare in modo particolare l’idratazione, mi sbilancio sui carboidrati andando a ridurre considerevolmente verdure e fibre. Il giorno della gara mi preparo con una colazione leggera a base di fette biscottate con marmellata e miele a cui abbino gli aminoacidi che vanno ad agire sulla muscolatura. Mezz’ora prima dello start assumo Sprint4Win di Pegaso, un gel a base di maltodestrine a rapida assimilazione. Questo tipo di gel mi ha accompagnato in tutto il percorso e ho cercato di assumerlo ogni 40 minuti.
Al termine della gara è fondamentale la prima mezz’ora: qui assumo aminoacidi per rigenerare i muscoli e carboidrati semplici, come il riso o la pasta, per la glicemia e il fabbisogno energetico. Accompagno questi a una borraccia contenente prodotti che tamponano l’acidità e mi aiutano a smaltire le scorie prodotte dal mio fisico a seguito dell’intenso sforzo.
Come cambierà la tua routine in vista dell’inverno? In particolare, che tipo di integrazione alimentare svolgi durante la stagione fredda?
Non ci saranno stravolgimenti. Il mio piano quotidiano è valido per tutte e quattro le stagioni. Cambia però la tipologia di approccio: se infatti in estate bisogna riprendersi in tempi più dilatati perché magari si ha in programma una gara a distanza di sette giorni, durante l’inverno il mio fisico si deve rigenerare giorno per giorno a causa degli allenamenti. Gli aminoacidi per me sono necessari così come i sali: io utilizzo AxiMagnesio e RegoBasic di Pegaso, due integratori che mi offrono il giusto apporto salino per ottimizzare la costruzione muscolare, ridurre il rischio di crampi e smaltire le scorie acide.
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