Quando parliamo di sport e alimentazione, la domanda giusta da fare è quanto fritto si può mangiare?
Perché la convinzione diffusa è che i cibi fritti fanno male al fegato. Tuttavia le cose non stanno esattamente così, e chi fa sport può benissimo mangiare fritture. Anzi deve. Perché i cibi fritti come le patate fritte, le cotolette (ma anche le penne all’arrabbiata e altri) aiutano il fegato a lavorare in senso detox per il nostro organismo.
La detossificazione è infatti fondamentale per preparare il corpo a gare e allenamenti eliminando le scorie. Quindi mangiare una frittura, se cucinata correttamente, contribuisce più che una bevanda detox a purificare l’organismo: possiamo mangiare fritto e o soffritto tutti i giorni (se facciamo attività sportiva, che sia corsa, bici, nuoto o anche fitness).
Fritti e sport, insomma, sono un binomio vincente, che si faccia una dieta per dimagrire o meno. Andiamo quindi a capire perché e come cucinare e mangiare alimenti fritti, come fare una frittura o un soffritto utilizzando l’olio giusto (olio extravergine di oliva), e quali sono le azioni dei fritti sul nostro organismo.
Sport e alimentazione, quanto fritto si può mangiare?
La modalità frittura è molto importante (oserei dire indispensabile) soprattutto negli sportivi. Il motivo è semplicissimo: il fegato è l’organo deputato alla lavorazione di scorie che normalmente produciamo (o che potremmo introdurre dall’esterno – intossicazione): è il centro di detossificazione (o detox abbreviato). La definizione di detossificazione per il centro di medicina biologica è: “la cura di uno stato di intossicazione attraverso la neutralizzazione e l’eliminazione delle tossine”.
Scorie che normalmente sono aumentate per chi fa sport: se noi acceleriamo la nostra macchina possiamo notare un parallelo aumento nella fuoriuscita dei gas di scarico dalla nostra marmitta!
Quindi, perché bere i famosi frullati di verdure in funzione detox se in realtà l’unica cosa che aiuta in tal senso è lo stimolo della funzione epatica? E come fare a stimolare il fegato? La risposta è semplice: usare alimenti fritti!
Come preparare una frittura corretta
Il problema vero di una frittura non è la frittura di per sé ma è come facciamo la frittura e quale alimento poi mangiamo fritto.
Una corretta frittura si fa utilizzando esclusivamente olio extravergine di oliva, friggendo alimenti sempre freschi (non surgelati o congelati), rispettando il punto di fumo dell’olio e la temperatura di frittura per ogni singolo alimento: la temperatura di frittura delle patate ad esempio è inferiore rispetto a quella del pesce.
Inoltre, una corretta frittura prevede l’immersione degli alimenti nell’olio caldo e la quantità di cibo che si introduce deve essere in relazione alla quantità di olio che stiamo usando per friggere: ogni pezzo di alimento che introduciamo nella frittura dovrebbe essere a contatto con l’olio caldo.
Ecco alcuni esempi di alimenti fritti che dovremmo scegliere per le attività sportive.
N.B. per i pazienti non diabetici è necessario associare della frutta fresca nel pasto dove è presente la frittura
Patate fritte
Sono utilissime per lo stimolo dalle funzione epatica e per il contemporaneo sostegno alle funzioni biliari dovuto dalla presenza di amido e potassio. Le userei soprattutto dopo un impegno sportivo per la loro capacità di stimolare e supportare il sistema fegato/vie biliari e quindi ripulire dalle scorie prodotte nella normale attività fisica.
Cotolette
Usiamo soprattutto cotolette di tacchino ma anche di vitello o cavallo se vogliamo unire allo stimolo epatico una fonte proteica importante per la ristrutturazione muscolare dopo un intenso impegno fisico. Infatti nelle cotolette sono presenti le proteine dell’uovo oltre alle proteine della carne.
Pennette all’arrabbiata
Questa modalità di preparazione della pasta rappresenta un ottimo alleato da consumare prima dell’attività fisica. Lo stimolo più blando epatico sarà supportato dalla presenza dei carboidrati della pasta e del pomodoro noto alimento con tropismo epatico.
Prima di un attività fisica più che detossificare bisogna nutrire il muscolo soprattutto di carboidrati oltre a migliorare la microcircolazione per la presenza della capsaicina del peperoncino. Qui abbiamo spiegato come usare i grassi buoni per nutrire i muscoli.
Come usare il cibo fritto nello sport, due libri
Se volete saperne di più potete consultare una mini bibliografia composta da questi due testi
1- https://www.centrodimedicinabiologica.it/detossificazione-significato/
2- Satyanarayana MN. Capsaicin and gastric ulcers. Crit Rev Food Sci Nutr. 2006;46(4):275-328
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Il dottor Cristian Baldini è neurobiologo/nutrizionista laureatosi presso l’università di Roma la sapienza con la votazione di 110/110 con lode. Si specializza in Bioterapia Nutrizionale dove diventa anche docente della materia. Dal settembre 2017 decide di lasciare la scuola di Bioterapia e di iniziare un percorso diverso di integrazione con altre filosofie nutrizionali che lo portano a essere relatore o presentatore di poster scientifici in diversi congressi nazionali ed internazionali.
Foto di Lukas e Foto di Engin Akyurt da Pexels
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