I bastoncini da sci si usano da quando è nato lo sci, e sono uno strumento indispensabile per poter sciare correttamente e in sicurezza: permettono infatti di mantenere l’equilibrio, di dare ritmo nelle curve, di essere un ulteriore appoggio nelle curve veloci, di usare la parte superiore del corpo correttamente e in sicurezza e, non ultimo, di sostenere l’intero corpo quando le gambe sono stanche. Tuttavia, benché le racchette da sci siano composte tutte allo stesso modo dall’impugnatura, dal bastoncino vero e proprio, dal puntale e dalla rondella o rotella, i bastoncini da sci non sono tutti uguali. Possono infatti differire per lunghezza, che dipende dall’altezza dello sciatore, per materiale, per forma del bastoncino vero e proprio e anche per tipologia della rotella.
Le caratteristiche dei bastoncini da sci
Ciascuna caratteristica dei bastoncini da sci si adatta più o meno non solo allo sciatore ma anche alle diverse attività e discipline che si possono fare sulla neve, dallo sci alpino di discesa in pista allo sci alpinismo, dal freeride fuoripista in neve fresca al freestyle negli snowpark. Per questo, rispetto a quando c’erano solo gli alpenstock dritti di legno, scegliere i bastoncini da sci è meno semplice di quanto possa sembrare, e ci sono molti aspetti da considerare per trovare il modello di bastoncini da sci giusto per sé.
Come scegliere i bastoncini da sci della giusta lunghezza
La lunghezza è la prima caratteristica decisiva per un paio di bastoncini da sci, e non per nulla è ciò che viene richiesto quando si noleggia l’attrezzatura da sci, insieme al proprio livello di sciatore. Indicativamente un bastoncino da sci della giusta lunghezza è pari al 70% dell’altezza dello sciatore, ma siccome normalmente le racchette da sci non telescopiche hanno una progressione di 5 cm in 5 cm, un buon test per capire se la lunghezza è quella giusta è impugnare i bastoncini e, afferrandoli correttamente, vedere se l’angolo al gomito è di 90°, o se l’avambraccio è parallelo al suolo.
Nel dubbio, sempre meglio un bastoncino leggermente più corto che più lungo, perché così oggi consigliato anche in funzione dello sviluppo degli sci e della posizione da assumere. In caso contrario il rischio di assumere posture scorrette e sviluppare cattive abitudini sugli sci, o semplicemente di passare una pessima giornata, è davvero alto. Se invece si ha un’altezza fuori dalla media, una buona soluzione possono essere i bastoncini telescopici: costano un po’ di più, hanno diversi sistemi di bloccaggio simili a quelli dei bastoni da trekking ed escursionismo, e hanno anche il vantaggio della praticità di trasporto.
Quale impugnatura per i bastoncini da sci
L’impugnatura è il punto di contatto tra lo sciatore e i bastoncini da sci, e tra essi e la neve. Non si tratta quindi di un semplice rivestimento o decorazione ma è una componente fondamentale. Normalmente l’impugnatura è in materiale plastico o gommoso e la differenza, dopo molte ore sugli sci, può farsi sentire: il materiale plastico è solitamente più rigido e più sensibile, soprattutto nelle condizioni di freddo che si trovano sulle piste, mentre i rivestimenti gommosi tipo neoprene assorbono un po’ di più le vibrazioni e sono più morbidi al tatto. Oltre al materiale, un aspetto importante dell’impugnatura è il lacciolo, o cinturino: serve per non perdere i bastoncini durante le sciate o in altri momenti sulla neve, e usarli correttamente può fare la differenza tra sicurezza e rischio.
Infatti la mano si infila nel lacciolo dal basso e poi afferra l’impugnatura insieme al lacciolo: in questo modo il lacciolo non può sfilarsi nel caso di caduta e permette a tutto il braccio di trovare un punto di appoggio sul quale spingere rilassando la mano. Al contrario infilare la mano dall’alto comporta il fatto che in caso di caduta il lacciolo potrebbe fare leva e pressione sul polso, con conseguenze spiacevoli. Alcuni modelli oggi presentano anche dei dispositivi di sicurezza nei laccioli che si sganciano in particolari condizioni come quelle di una caduta o di un incastro con una rete o un albero: sono prodotti più costosi ma non necessariamente destinati ai professionisti della neve, dal momento che la sicurezza è un tema che interessa tutti.
Di quali dimensioni le rotelle dei bastoncini da sci?
Le dimensioni delle rotelle sono una caratteristica relativamente importante: certo quelle grandi hanno più superficie di appoggio nel caso di neve fresca, ma per sciare in pista avere rotelle grandi, medie o piccole non cambia assolutamente. Diverso è il caso delle rotelle piccolissime, chiamate anche race o minibasket, che altro non sono che un tronco di cono svasato verso il basso e normalmente vengono usate nelle gare dove facilitano lo scorrimento del bastoncino sui paletti (mentre sono poco indicate per lo sci ricreativo in pista).
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I bastoncini da sci: forma e materiali
Parlando invece dei bastoncini da sci veri e propri, ci sono due aspetti che ne influenzano notevolmente la scelta e la sensazione d’uso: il materiale e la forma. Il materiale, come per i bastoni da trekking, può essere alluminio, carbonio o un mix dei due, e il comportamento durante l’uso è davvero molto diverso: l’alluminio è più rigido e stabile, trasmette meno le vibrazioni (come per i telai delle biciclette) ma pesa anche di più; il carbonio è più leggero, i bastoncini sono anche più sottili, però sono anche più fragili. Quali preferire? Per uno sci ricreativo l’importante è che siano leggeri, per non affaticare le braccia durante la giornata, resistenti, perché colpi e urti sono all’ordine del giorno, e ben bilanciati per risultare maneggevoli. Il resto, compresa la differenza tra quelli dritti da slalom e quelli sagomati per le discipline veloci, serve solo a chi fa competizioni o sulle piste da sci cerca le performance.
Quanto spendere per dei bastoncini da sci
Detto tutto ciò, la buona notizia è che un buon paio di bastoncini da sci, anche di marca, rispetto al resto dell’attrezzatura da sci non rappresenta un enorme investimento: bastoncini di marche come Leki, Salomon, Rossignol o Ferrino possono costare anche tra i 20 e i 30 euro.
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Foto di Hans Braxmeier da Pixabay
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