Dominik Windisch è una delle punte di diamante del biathlon azzurro: il 18 marzo 2019 ha conquistato un oro pazzesco ai campionati mondiali di Östersund in Svezia. ma alle spalle ha anche 3 bronzi olimpici (staffetta mista a Soči 2014; sprint e staffetta mista a Pyeongchang 2018), 9 podi in Coppa del Mondo, per questa stagione 2018/2019 è stato inserito nella squadra nazionale “A Elite” insieme a Lukas Hoffer (per le donne ci sono Dorothea Wierer e Lisa Vittozzi). L’abbiamo raggiunto proprio in una pausa della sua preparazione estiva, senza dubbio il momento fisicamente più duro per un biathleta, e ci siamo fatti raccontare come si allena un atleta del biathlon.
Dominik, quali doti fisiche servono per il biathlon, considerando che le distanze possono anche variare di molto tra i 7,5km della staffetta mista e i 20km della prova individuale?
Sicuramente la resistenza prima di tutto, le gare possono essere anche lunghe, come l’individuale, ma le facciamo sempre tirate al massimo, sempre al limite della soglia di VO2 max. E quando poi arrivi al poligono devi riuscire a trovare un po’ di tranquillità, fisica e mentale, per riuscire a fare il tuo. Non è facile arrivare a tutta e riuscire a trovare la concentrazione giusta per fare il tiro.
A proposito di concentrazione: hai qualche allenamento particolare per le doti mentali necessarie durante le prove di tiro?
So che altri atleti degli sport di tiro usano delle tecniche particolari per concentrarsi ma per noi è diverso perché abbiamo anche il fattore tempo. Non abbiamo proprio il tempo di pensare ad altro, arriviamo stanchi al poligono e dobbiamo tirare subito perché c’è anche il cronometro della gara. Quindi ci alleniamo tutto l’anno per rendere automatiche certe abitudini e certi movimenti che poi in gara o sotto stress devono uscire naturali, senza pensarci. L’importante è avere degli automatismi che ti permettono di lavorare in modo pulito, senza muovere il fucile o lavorare male col dito sul grilletto. Se consolidi questi automatismi poi in realtà non pensi ad altro, succede tutto talmente velocemente che non ti accorgi nemmeno del pubblico intorno a te.
Quanto tempo dedichi all’allenamento in inverno?
In realtà in inverno poco. La stagione invernale per noi comincia a ottobre, quando cominciamo ad andare sugli sci: inizialmente andiamo sui ghiacciai, quindi facciamo allenamenti lenti e lunghi, poi cominciano le gare e di tempo per allenarsi ce n’è davvero poco. Tieni conto che ne facciamo circa 35, quindi durante la stagione agonistica è più importante riposare e recuperare le forze che allenarsi ancora. Quello che conta è ciò che fai in estate come preparazione.
Su cosa basi gli allenamenti estivi?
La preparazione estiva per noi è la base. Cominciamo verso maggio facendo lunghi allenamenti per le doti aerobiche di resistenza e poi da luglio cominciamo la preparazione vera e propria, aumentando l’intensità.
Quali sport praticate durante la preparazione estiva?
Per fortuna noi biathleti possiamo fare quasi tutto. Ovviamente facciamo tanta corsa, che alterniamo con gli skiroll, così usiamo una tecnica simile a quella dello sci di fondo, ma usiamo anche la bici, il walking inteso come camminata sportiva e poi integriamo con allenamenti di forza in palestra. Così è anche divertente, perché puoi variare gli allenamenti non ti annoi mai.
Quante ore di allenamento fate al giorno?
In estate dalle 5 alle 8 ore al giorno, dipende dal tipo di allenamento: se facciamo intensità ovviamente gli allenamenti sono più brevi, per cui a maggio e giugno facciamo più volume, da luglio più qualità e intensità. E a queste ore devi aggiungere quelle al poligono: ci andiamo alle 8 di mattina e facciamo puntamento e colpi secchi, e questo training specifico si somma a tutto il resto.
A quale attrezzatura non rinunceresti mai?
Io sono un po’ particolare, per me sono molto importanti gli occhi. In inverno per esempio uso la maschera Julbo Sniper L che ha il vantaggio di poter alzare la visiera senza spostare la fascia elastica: mentre scio mi danno una visione ampia e pulita oltre a ripararmi il volto dal freddo e dalla neve, poi quando arrivo al poligono sollevo la visiera ma senza spostare o stortare l’elastico o senza correre il rischio di toccare il mirino del fucile. Questo mi rende più facile fare tutto in automatico. In estate invece mi alleno sempre con gli occhiali da sole, i Julbo Aero con lenti fotocromatiche: sono leggeri, non scivolano con il sudore, non si appannano e si adattano alle condizioni di luce, per cui li posso usare anche se piove, per riparare gli occhi, o quando ci alleniamo nei boschi passando dall’ombra alla luce diretta del sole. E vanno bene per tutte le attività che facciamo in estate, dalla corsa agli skiroll e alla bicicletta.
(Credits photo: Thibaut/NordicFocus)
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