Da qualche anno per gli sciatori l’inverno fa rima con “Free Touring”: la disciplina, in evoluzione ora in Europa, è nata in Norvegia a metà Ottocento con il “Telemark” di Sodre Norheim, pioniere dello sci moderno, e si è poi diffusa in Nordamerica come “Backcountry Skiing”. Oggi sta conquistando sempre più appassionati anche in Italia, amanti dello sci che cercano di vivere la montagna in modo più rilassato e completo. Abbiamo chiesto a Christian Leischner, responsabile Free Ride e Free Touring di Blizzard, le sette regole per provare questa nuova avventura.
Free touring: salita e discesa, sempre sugli sci
La montagna si scopre sempre con gli sci ai piedi, prima in modalità escursione (in salita, con l’applicazione delle pelli di foca), poi in discesa, con tutta l’emozione che solo una lunga sciata su neve fresca può dare. Con l’aiuto delle guide alpine si possono studiare i percorsi più adatti alle proprie capacità o al mood della giornata, scegliendo salite e discese più o meno intense. Si può partire al mattino presto e stare fuori tutto il giorno.
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Free Touring non significa Scialpinismo
Anche se hanno ovviamente molte cose in comune, lo scialpinismo si concentra maggiormente sulla prestazione in salita; il free touring invece richiede un approccio più rilassato, per chi mentre sale vuole godersi il panorama, sciare lontano da piste affollate, fare due chiacchere o ascoltare il silenzio delle vette e dedicarsi maggiormente alla discesa meritata.
In discesa si fa sul serio
Se la salita può essere rilassata, la discesa deve essere divertente e darci una scarica di adrenalina, sia che siamo su un pendio impegnativo, sia che siamo su un pendio facile e neve intensa. Il Free Touring è una disciplina per amanti dello sci, che di certo non vogliono scendere a compromessi da questo punto di vista.
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Fa bene al cuore, e non solo
La doppia anima del Free Touring, escursione e discesa, lo rende lo sport più completo da praticare d’inverno: in salita si allena la resistenza, con beneficio per il cuore e per muscoli dorsali, pettorali e delle braccia, oltre ovviamente alle gambe; in discesa si sviluppa forza ma anche equilibrio ed agilità. Non a caso è consigliato a chi d’estate pratica il ciclismo, per restare in forma.
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Gli sci: leggeri ma stabili
Per conciliare la facilità di salita col gusto della discesa servono nuovi modelli di sci, che combinano leggerezza e comodità di camminata con velocità e sicurezza in discesa. Per esempio la nostra serie Blizzard “Zero G” è realizzata con una struttura leggera in carbonio sull’anima in legno e uno strato di fibra di vetro. Gli sci arrivano così a pesare poco più di un chilo, garantendo comunque alte prestazioni in discesa. Le stesse doti si richiedono agli scarponi, che devono essere leggeri e conformanti e passare facilmente dalla modalità escursione alla modalità discesa.
Meglio sopra i 1500 metri
In Italia i percorsi dove cimentarsi con il Free Touring sono tantissimi, spesso gli stessi itinerari che si affrontano d’estate a piedi si possono fare d’inverno con gli sci. Meglio orientarsi su percorsi oltre i 1500 metri, per avere neve leggera e un terreno più stabile.
Le Dolomiti ad esempio hanno un’infinità di percorsi, si può partire dal lago di Misurina e arrivare alle Tre Cime di Lavaredo in mezzo a un panorama eccezionale, salire fino alle famose 5 Torri (sopra Cortina) oppure attraversare la valle di Mondeval (vicino al passo Giau) sulle tracce “dell’uomo di Mondeval” cacciatore mesolitico vissuto circa 7500 anni fa e scoperto nel 1987. Ci sono tanti percorsi anche sul versante opposto, quello del Monte Bianco, anche se più si sale in altezza, più aumenta la difficoltà.
Chiedere sempre l’aiuto delle guide alpine
Come sempre quando si parla di montagna, e soprattutto di neve fresca in fuori pista, meglio rivolgersi a delle guide alpine per essere accompagnati nel tour e “godersi” un’esperienza, in relazione al proprio livello tecnico e preparazione. Lo spirito del Free Touring deve sempre essere improntato al divertimento in sicurezza e senza fretta.
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