Lo sci di fondo in zona gialla si può fare?

sci di fondo in zona gialla

Lo sci di fondo in zona gialla si può praticare? È la domanda che si stanno ponendo molti appassionati di sport invernali nel mezzo delle discussioni sulla apertura o meno degli impianti di risalita. Il Governo è intenzionato a mantenere il blocco dello sci ancora per tutto il periodo delle vacanze, non consentendo l’apertura degli impianti di risalita e anche – si anticipa – a imporre la chiusura ad alberghi e altre strutture ricettive almeno fino all’Epifania. Ma a questo lockdown della montagna può sfuggire lo sci di fondo in zona gialla. È bene ricordare che le cosiddette “zone gialle” sono quelle in cui, in base ai 21 indicatori previsti da CTS e Ministero della Salute, in accordo con le Regioni, la criticità è moderata e quindi valgono le misure contenute all’Articolo 1 (Misure urgenti di contenimento del contagio sull’intero territorio nazionale) del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 4 novembre.
Per capire se si può fare sci di fondo in zona gialla bisogna allora analizzare le misure relative allo sport. In zona gialla l’attività sportiva è consentita (come lo è anche nelle zone arancioni e rosse) e senza limiti di spostamento dal proprio Comune di residenza (cosa che invece sussiste per le zone arancioni e rosse). E lo sci di fondo, al pari della corsa o del ciclismo, è considerato giustamente attività sportiva (e non semplice attività motoria).
C’è un altro aspetto da considerare relativamente allo sci di fondo in zona gialla, e cioè che in queste regioni a bassa criticità è consentita l’attività sportiva anche nei centri sportivi e nei circoli all’aperto, sia pubblici che privati. E una pista di sci di fondo è perfettamente assimilabile a un circolo sportivo all’aperto, per il quale si paga un biglietto di ingresso.
Chiaramente, confermato il blocco, non sarà possibile usufruire degli impianti di risalita per accedere a piste da sci di fondo in quota, ma laddove ci siano piste da fondo accessibili direttamente lo sci di fondo sarebbe consentito e del tutto lecito. Condizionale perché queste sono le norme generali, poi le Regioni potrebbero imporre limitazioni particolari (come fatto per esempio da Zaia in Veneto con l’ordinanza del 12 novembre di cui parliamo qui, anche se sono proprio gli assessori regionali a spingere per la apertura dello sci) così come potrebbero fare i sindaci dei comuni sui quali si trovano le piste da sci di fondo in zona gialla. Al momento le regioni gialle sono Molise, Sardegna, Lazio, la Provincia autonoma di Trento, Veneto, Liguria e Sicilia.

Sci di fondo in zona arancione e rossa

E lo sci di fondo in zona arancione e rossa invece si può fare? Sì e no. Anche in zona arancione così come in zona rossa l’attività sportiva è consentita, anche allontanandosi dal proprio domicilio, ma senza uscire dai confini comunali. Quindi sì, è possibile praticare sci di fondo anche senza essere atleti tesserati FISI o agonisti o di interessa nazionale, cioè pur essendo semplici praticanti, ma con l’unico vincolo di rimanere all’interno del proprio Comune di residenza o domicilio. Per esempio in Lombardia, che è passata da rossa ad arancione, la pista di fondo di Livigno è aperta già dal 30 ottobre, anche per i semplici appassionati, ma solo per i residenti. E così potrebbe essere in qualunque pista da sci di fondo in zona arancione o rossa d’Italia.

Credits photo di adege da Pixabay

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