Lo scorso anno era tornato a gareggiare nel Freeride World Tour perché dopo un anno sabbatico gli mancava l’adrenalina delle gare. Erano però altri i progetti che aveva in mente, da Roadshow, il progetto di pillole video da condividere sulle sue pagine social ad Alptopia, il film presentato a Milano Montagna Festival come “11 minuti di neve, incredibili trick e soprattutto una storia di amicizia incorniciata nelle Alpi”.
Markus, partiamo proprio da Alptopia: come è nata l’idea e come è stato girare il film?
L’idea è maturata in me negli ultimi 7 anni durante i quali ho girato tutto il mondo alla ricerca della neve migliore. Son stato in Giappone, in Canada, in Alaska e piano piano mi sono reso conto che quello che abbiamo noi qui nelle Alpi non è da meno, anzi. Certo, in quelle location la neve è bellissima e l’esperienza dello sci molto forte, ma sono posti difficilmente accessibili, per i quali serve l’elicottero o la motoslitta, mentre noi abbiamo la fortuna di avere montagne più alte, impianti che ti portano praticamente in cima a prezzi decisamente più abbordabili e ghiacciai dove sciare tutto l’anno che non esistono in nessuna altra parte del mondo. Volevo insomma raccontare della fortuna di vivere dove viviamo e mostrare la bellezza delle nostre montagne.
Come hai scelto il Monte Rosa?
C’ero stato qualche anno prima e avevo visto degli incredibili pillow di neve, perfetti per atterraggi morbidi dopo un trick, che sembrava il Canada. Quando ci siamo tornati lo scorso inverno era nevicato talmente tanto che non c’erano più e così abbiamo cambiato idea ed è nato Alptopia. Sono state le due settimane più belle della stagione, davvero faticose perché le condizioni erano fantastiche e non ci siamo risparmiati. Volevamo far vedere al pubblico che anche quello che abbiamo dietro casa è bellissimo e dal riscontro che ne abbiamo avuto siamo davvero molto soddisfatti.
Dopo il 2° posto dello scorso anno sarai di nuovo tra i protagonisti del Freeride World Tour: con quali obiettivi?
Non nego che mi piacerebbe migliorare e finire in cima al podio, ma il livello già da due anni si è alzato tantissimo e quest’anno ci sono nuovi rider super talentuosi come Tanner Hall, una leggenda del nostro sport. Sarà molto dura ma farò di tutto per raggiungere l’obiettivo del primo posto.
Facendo un passo indietro, come è andato il progetto Roadshow?
È stata un’esperienza andata benissimo, e non sto esagerando. Alexander Meliss, che ha prodotto anche Alptopia, mi ha seguito in tutte le tappe del Freeride World Tour e quando non c’erano gare andavamo a cercare le location dove filmare: abbiamo passato due settimane in Europa, quasi un mese in Giappone e altrettanto in Canada. Ha funzionato meglio del previsto e abbiamo capito che tramite i social media possiamo far vedere in diretta le condizioni della neve e i posti dove andiamo per le tappe del FWT e possiamo trasmettere più emozioni ai nostri follower.
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