For the most extreme condition in the world. Per le condizioni più estreme che possiamo trovare. In effetti questa Stretch Neo Jacket di Rab è pensata prima di tutto per l’arrampicata, anche in condizioni davvero difficili, e lo si capisce da alcune scelte di ergonomia che vanno incontro al mondo verticale più che all’uso escursionistico o addirittura casual. E tuttavia questo non preclude di usarla appunto per un trekking in montagna o tutti i giorni, come in effetti abbiamo fatto noi.
Intanto, la giacca è in Polartec Neoshell 3L, che è l’ultima evoluzione del tessuto idrorepellente, traspirante e stretch di Polartec. Dicono, quelli di Rab e di Polartec, che sia wind e waterproof al 99,9%, il primo e unico tessuto stretch traspirante con queste performance. Sarà vero? Noi l’abbiamo provato facendo un’escursione sotto una fitta pioggia e – ovviamente – non ci siamo minimamente bagnati. Ma soprattutto l’abbiamo provato camminando con una figlia da 12kg sulle spalle, nello zaino porta bambini, in un improvviso giorno di sole dopo alcuni giorni di pioggia abbondante, quando nei boschi di faggi e castagni l’umidità era parecchia. Siamo partiti con 3 strati, ma poi abbiamo tolto il mid-layer e siamo rimasti con una t-shirt in materiale tecnico e solo la Stretch Neo Jacket, passando da tratti al sole in cui sentivamo caldo ad altri nell’ombra in cui il freddo della mattina si faceva sentire.
Insomma, il sudore e lo sforzo erano notevoli, e altrettanto lo sono state le capacità di espellere umidità e calore della Rab Stretch Neo Jacket, anche sulla schiena dove appoggiava lo zaino porta-bebé. Vale il costo del capo? Be’, di sicuro altre volte siamo arrivati al rifugio grondando di sudore, mentre questa volta l’unica parte zuppa di umidità era la parte della t-shirt infilata nella fascia in vita dei pantaloni. E noi, tutto sommato, preferiamo non rischiare di prenderci un accidenti solo a per via del nostro piacere di fare un bel trekking.
Poi, di questa Stretch Neo Jacket di Rab bisogna dire dell’ergonomia e della vestibilità: intanto è un guscio, e quando le temperature si abbassano notevolmemte è abbastanza ampia da permettere di indossarvi sotto un mid-layer termoisolante senza per questo sentirci impacciati o bloccati nei movimenti. Almeno in quelli di una normale escursione. Peraltro, a una vestibilità comoda corrispondono anche maniche un poco più lunghe della norma, che arrivano a coprire metà del palmo della mano, il che è utile quando sotto indossiamo t-shirt a maniche lunghe con il foro per il pollice. Il cappuccio è molto ampio, per via del fatto che deve permettere di indossare anche un casco, nel caso appunto si utilizzi la giacca durante un’arrampicata, ma il triplo sistema di regolazione (sui lati, sulla nuca e per la visiera) permette di stringerlo facilmente, nel caso per esempio di giornate di vento e pioggia. E poi si può arrotolare sul collo, quando non prevediamo di usarlo.
Ciò che invece risulta poco ergonomico è la disposizione delle tasche: essendo pensata prima di tutto per l’arrampicata, la Stretch Neo Jacket di Rab ha solo due tasche sul petto (questo perché in parete accedere alle tasche incrociando le braccia sul petto permette di mantenere un miglior equilibrio). Ce ne sono anche all’interno, per riporre gli effetti personali che non serviranno durante l’uso, ma durante un trekking la mancanza di tasche laterali, alle quali onestamente siamo abituati, a livello di praticità d’uso (per mettervi il cappello della bambina piuttosto che gli occhiali da sole) si è fatta sentire.
Pro: la vestibilità del capo, pratica e morbida nonostante sia un guscio, anche con uno zaino pesante sulle spalle.
Contro: la presenza delle tasche solo sul petto limita un po’ la praticità d’uso durante trekking ed escursioni.
Adatta a: principalmente all’uso tecnico, ma anche a escursionisti e amanti del trekking anche in condizioni di pioggia e vento.
Prezzo: 360 euro
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