Gli sci da discesa non sono tutti uguali. E non è solo una questione di marca, ma ci sono proprio tipologie diverse di sci. Come non sono uguali gli sci da discesa non sono tutti uguali gli sciatori, per conformazione – peso e altezza – sesso e capacità. E così il tipo di neve e il terreno di utilizzo non sono tutti e sempre uguali: sciare in pista è una cosa, nello snowpark un’altra e fuoripista un’altra ancora.
Così come la neve, che può essere dura, compatta, molle, fresca. La polivalenza – cioè sci da discesa che vanno bene più o meno sempre e più o meno ovunque – è una tendenza negli ultimi sempre più marcata da parte di tutte le case produttrici, ma entrare in un negozio di sci per comprarne un paio senza avere le idee ben chiare può essere un piccolo mal di testa.
Sci da discesa: la guida alla scelta
Ecco allora la nostra guida alla scelta degli sci da discesa, per semplificare le cose riducendo il tutto ai 3 fattori principali: chi sei, come scii, dove vuoi sciare. Con in più un’appendice un po’ per imparare a conoscere i propri sci.
1. Chi sei: come sesso, peso e altezza influiscono sulla scelta degli sci da discesa
Gli sci da discesa da uomo e da donna non si distinguono solo per le grafiche e i colori. Come per le scarpe da running, anche per gli sci ormai i produttori tengono conto delle differenze morfologiche e di peso, con accorgimenti come le talloniere sollevate o il peso alleggerito nei modelli da donna. Ma questo non basta: la lunghezza di uno sci dipende dall’altezza di chi lo userà, e non è raro che una donna sia più alta di un uomo. Infine la caratteristica morfologica forse più importante è quella del peso di chi scierà. Gli sci possono infatti essere più o meno rigidi, più o meno elastici. Tendenzialmente i primi sono più nervosi e i secondi più dolci, ma se pesi molto potresti trovare i secondi troppo seduti e compassati, mentre se sei piccolo e leggero potresti trovare troppo scorbutici degli sci rigidi che non si deformano. E a questo punto occorre essere onesti sul proprio livello tecnico.
2. Come scii: la scelta degli sci da discesa in base al livello tecnico
Le aziende dividono gli sciatori sostanzialmente in 4 categorie: Principianti, Intermedi, Avanzati ed Esperti. Le definizioni dicono già quasi tutto, ma può valere la pena spendere 2 parole in più:
– Principiante: non hai mai sciato, o hai preso poche lezioni, al massimo fai le piste blu, nelle curve vai piano e sei insicuro e anche i movimenti base non sono proprio acquisiti. Ti ci vuole uno sci facile facile.
– Intermedio: scii qualche volta l’anno, per divertirti e passare qualche ora piacevole sulle piste innevate, le piste rosse non ti mettono ansia, concateni diverse curve a media velocità e quando scii per più giorni di seguito, per esempio durante la settimana bianca, ti senti sempre più a tuo agio e di star migliorando. Hai bisogno di uno sci versatile e confortevole.
– Avanzato: scii da molti anni e per molti giorni ogni inverno, le piste nere le fai in sicurezza e scioltezza, disegni le curve in modo fluido tenendo gli sci uniti e cominci a saper “carvare”. Puoi concederti uno sci performante.
– Esperto: livello maestro di sci in pratica. Sai “carvare” alla perfezione anche a grande velocità, pista o fuori pista non c’è differenza, così come su ogni tipo di neve. Ti meriti uno sci di livello agonistico.
3. Dove vuoi sciare: che utilizzo farai degli sci da discesa?
Infine la terza domanda, cioè che tipo di utilizzo si farà prevalentemente del proprio paio di sci da discesa. Come detto la polivalenza è una tendenza forte, ma ogni gamma di sci rimane principalmente indicata per un utilizzo abbastanza specifico tra Race, All Mountain, Freeride e Freestyle.
– Sci Freestyle: è quello degli snowpark e di chi scia per divertirsi alla ricerca di trick ed evoluzioni su rail, gobbe e bordo pista. Questi sci sono bi-spatola, per poter sciare nei due sensi (normale e switch, avanti e indietro sostanzialmente), leggeri e resistenti. Nulla vieta comunque di usarli in pista.
– Sci Freeride: il fuoripista, la neve fresca, sui cui serve galleggiare. Sono sci con dimensioni maggiori, un centro sci più largo (anche 9 cm) e spatole lunghe e larghe appunto per favorire il galleggiamento.
– Sci All Mountain: gli sci che vanno bene per tutte le occasioni, davvero polivalenti, che si adattano a ogni tipo di neve dentro e fuori dalle piste. Sono facili, confortevoli, mediamente larghi, con un raggio di curvatura equilibrato tanto nelle curve ampie quanto in quelle strette e spatole più lunghe dei Race per tenere meglio in neve molle. Sono gli sci più diffusi, che vanno per la maggiore soprattutto tra principianti e intermedi.
– Sci Race: il top di gamma, per quelli che vogliono qualcosa di davvero performante, per gli sciatori Esperti ancor più che gli Avanzati. Sono più corti e più stretti degli All Mountain, quindi anche più reattivi, spatole larghe per l’ingresso in curva e corte per avere poche vibrazioni. Roba per gli amanti della precisione e della performance.
4. Un po’ di tecnica: la geometria degli sci
Se stai per acquistare il tuo primo paio di sci da discesa ti sarà utile conoscere un po’ di terminologia tecnica.
– Camber: il Camber è l’arco naturale di uno sci, cioè lo spazio che c’è sotto lo sci, più o meno da 3 a 5 mm, quando è appoggiato a terra senza che si eserciti alcune pressione. Il più diffuso è appunto il Camber Tradizionale, che su neve dura assicura una maggior tenuta. Poi ci sarebbe anche il Camber Piatto, o l’assenza di camber, e cioè uno sci piatto, senza arco, ma dato il poco grip e la poco manovrabilità se ne trovano davvero pochi. E infine anche il Camber Inverso, che una volta caratterizzava soprattutto gli sci da fuoripista, gli sci Freeride, e che oggi è sostituito dal doppio Rocker con Camber tradizionale.
– Rocker: il Rocker è il rialzo anticipato e progressivo dello sci rispetto ai modelli tradizionali. Inizialmente era stato introdotto negli sci da Freeride in neve fresca, per via dei vantaggi in termini di galleggiamento, ma oggi è ormai caratteristica comune a ogni tipo di sci moderno perché facilita anche gli ingressi in curva. La cosa interessante e utile da sapere è che per ogni tipo di sci è stato sviluppato un rocker specifico.
– Sciancratura: per capire cos’è la Sciancratura in uno sci bisogna partire dai 3 punti che determinano la larghezza dello sci, quello sulle spatole, quello al centro sotto al piede e quello sulla coda. Maggiore è la differenza tra queste larghezze e maggiore sarà la sciancratura. La Sciancratura determina il raggio di curvatura dello sci, cioè la dimensione del raggio del cerchio teoricamente disegnato da uno sci su un lato.
– Raggio di Curvatura: è il raggio teorico per cui è disegnato quello sci, motivo per cui ci sono sci che disegnano curvoni ampi e altri più adatti alle curve secche da slalom.
– Lamine: le lamine sono delle parti metalliche che si trovano sui lati della soletta degli sci e che consentono la presa sulla neve.
– Attacchi e Piastre: attacchi e piastre svolgono la doppia funzione di vincolare lo sciatore agli sci, per tramite degli scarponi, e assorbire le vibrazioni riducendole. Ormai tutti i produttori fornisce un set completo di attacchi e piastre integrate negli sci. La cosa importante da sapere è che le piastre ammortizzano le vibrazioni aumentando stabilità, tenuta e precisione, soprattutto in curva. Gli attacchi sono invece delle parti meccaniche con molle da regolare in base al peso dello sciatore.
Credits photo: it.depositphotos.com
> Iscriviti alla nostra newsletter compilando il form qui sotto!
Spoiler: ne mandiamo poche, ma buone!
©RIPRODUZIONE RISERVATA