Gli sci da scialpinismo sono diversi dagli sci da discesa in pista. Essenzialmente devono consentire una agile risalita, solo con la forza delle proprie gambe e in neve non battuta, e poi ovviamente anche la discesa, sempre in neve fresca. In realtà non è solo lo sci da scialpinismo a consentire questo, perché è anche il resto dell’attrezzatura a fare la differenza – attacchi, scarponi, pelli e anche bastoncini, oltre alla dotazione di sicurezza – e a essere profondamente diversa. Ma concentriamoci sugli sci. Gli sci da scialpinismo sono essenzialmente:
– più leggeri: ogni grammo conta in salita, e ormai tutti i modelli sono sotto i 2.8 kg
– più corti: dai 5 ai 10 cm in meno rispetto alla propria altezza, e quindi più agili nelle inversioni in salita ma anche più facili da manovrare in discesa, che spesso avviene zigzagando tra gli alberi e a velocità inferiore rispetto a quella in pista
– più dritti: per gestire meglio eventuali parti ripide o ghiacciate, ma questo penalizza il comportamento sulle piste battute
– con un rocker più accentuato in punta e spesso anche in coda: per favorire il galleggiamento in neve fresca
– con un raggio di sciancratura lungo, circa 18 metri (grossolanamente è il raggio del cerchio che passa attraverso 3 punti dei bordi dello sci: spatola, centro e coda – anche se in realtà i bordi non formano un arco di cerchio)
Fatta una prima panoramica, poi molto dipende da che tipo di scialpinista sei. In generale vale sempre il solito consiglio: se ti avvicini a una nuova disciplina sulla neve, all’inizio è meglio noleggiare l’attrezzatura, provare diversi tipi di sci da scialpinismo, cambiare marchi e modelli finché non si capisce abbastanza bene quali sono le proprie preferenze, con che tipo di sci ci si trova meglio tanto in salita quanto in discesa, e che cosa si trova più divertente fare.
Come scegliere gli sci da sci alpinismo
Essenzialmente gli scialpinisti si dividono in 3 grandi tribù:
– quelli da scialpinismo classico, che amano godersi il panorama e la gita in montagna, che salgono senza velleità di tempi e velocità, che poi si godono la sosta in quota e che infine si lanciano in discesa godendosi ogni metro di dislivello. Per loro sono consigliati gli sci leggeri, comodi, sicuri in salita e facili in discesa, con una larghezza del centro intorno da 75 a 90mm, e con un raggio di sciancratura breve di circa 15 m che li rende più facili da usare anche in discesa.
– quelli da freetouring, che amano di più la discesa in neve fresca che la salita, che sciano bene se non molto bene, hanno già una certa esperienza di freeride e sono alla ricerca di nuovi percorsi di discesa. Per loro servono sci da scialpinismo con una larghezza del centro da 95 a 105 mm, rocker decisamente più accentuato ins tile freeride e, nel caso di voglia di canaloni o pendii davvero ripidi, sci molto rigidi e molto dritti.
– infine ci sono quelli da speedtouring, che è un modo di dire che la si prende in maniera competitiva: si sale il più velocemente possibile, si scende e si risale di nuovo a tutta, come in una gara. In questo caso la leggerezza è tutto, gli sci da scialpinismo possono anche essere più di 10 cm più corti della propria altezza e sono larghi al centro al massimo 75 mm.
In ogni caso, se ti stai avvicinando allo scialpinismo perché è una delle poche attività consentite sulla neve in questo inverno con gli impianti di risalita e le piste da sci chiuse, sappi che ti muovi in un ambiente non antropizzato che comporta dei rischi, in particolare per quanto riguarda le condizioni della neve: il consiglio è sempre quello di farsi accompagnare da una guida esperta, di valutare attentamente le condizioni meteo e il bollettino della neve, di avere sempre con te la necessaria dotazione di sicurezza (ARTVA, pala e sonda e zaino airbag) e in generale di non prendere rischi.
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