Immaginate di uscire per una giornata di sci in fuoripista con un gruppo di amici.
Prima di una discesa in neve fresca, però, sondate il manto nevoso con una sonda digitale, ne leggete i risultati e decidete la sicurezza o pericolosità del pendio per sciarci oppure no. Successivamente, condividete i dati ricavati attraverso una piattaforma cloud a livello globale così che possano essere visibili da tutti, in tutto il mondo. Anche in Francia, Svizzera, Canada e Alaska gli utenti potranno vedere i risultati della vostro test pre-discesa.
L’esperimento mentale non è pura fantascienza, ma una possibilità che quest’inverno – almeno per i professionisti della sicurezza in montagna – si realizzerà per davvero.
E anche se il primo modello di SP1 (SmartProbe 1) è indirizzato chi abbia ricevuto una precedente educazione e un allenamento specifico di sicurezza in montagna e ci lavori (pisteurs secouristes, guide alpine, nivologi e reparti militari), chissà, magari tra qualche anno potrebbe diventare un oggetto indispensabile tanto quanto l’Artva, la pala e la sonda classica.
La SP1 è una sonda digitale che registra i dati relativi alle condizioni neve e che, al termine di un rilevamento, condivide online i risultati ottenuti e li rende visibili a una communiy di specialisti. La piattaforma cloud per la condivisione, in particolare, si chiama AvaNet e – così come la SP1 – anche quest’ultima è stata sviluppata dalla AvaTech, compagnia nata a Salt Lake (Utah) e volutamente dedicata allo sviluppo tecnologico applicato alla sicurezza in ambito nivologico. I prodotti sono stati sviluppati in collaborazione con il Mit.
La SP1 e il sistema cloud AvaNet sono stati presentati proprio in questi giorni durante l’International Snow Science Workshop, che si svolge a Banff – Canada – dal 29 settembre al 3 ottobre.
“La SP1 è il risultato di oltre due anni di test rigorosi – ha detto Brint Markle, co-fondatore e Ad di AvaTech –. La SP1 è stata realizzata per aiutare i professionisti a capire velocemente, accuratamente e obiettivamente, la condizione del manto nevoso per poi condividere tali informazioni con la più ampia comunità montana”.
Dopo aver letto in una manciata di secondi parametri quali la compattezza del manto, l’inclinazione e l’aspetto del pendio, la SP1 riesce anche a geolocalizzare la zona di sondaggio e condividere in tempo reale i dati sulla piattaforma AvaNet.
“AvaNet – aggiunge la compagnia – aumenterà sensibilmente il numero di dati che i professionisti potranno analizzare e condividere, creando in questo modo un database unico che potrà arricchirsi di foto e ulteriori forme di visualizzazione dei dati”.
SP1 è lunga 150 centimetri (costruzione flessibile e ripieghevole) e pesa all’incirca 1 chilo. Essa può essere sincronizzata tramite wireless a uno smartphone, caricare i dati alla app AvaNet al telefono e, successivamente, caricarli sul portale web (con wifi o anche gli altri sistemi di connessione mobile). In alternativa, SP1 può caricare i dati su computer attraverso un cavo usb. Il prezzo (al momento vendibile solo ai professionisti del settore) è di 2200 dollari, 1500 in sconto fino al 6 ottobre.
“In un giorno non posso scavare venti buche, ma posso certamente prendere una ventina di profili sonda – afferma Brian Lazar, vice direttore del Colorado Avalanche Information Center –. Quindi, se ho questi dati e voglio tracciare uno strato debole lungo quote o periodi di tempo differenti, posso usare la SP1 per confermare la presenza o l’assenza di strati deboli e potenzialmente rischiosi”.
La motivazione che ha portato alla creazione della AvaTech e allo sviluppo delle sue tecnologie è anche legata alle esperienze personali dei suoi ideatori e fondatori: “Abbiamo creato AvaTech perché anche noi abbiamo avuto esperienze o perso amici in valanga. Vogliamo preservare le emozioni positive che si provano in questi ambienti cercando al contempo di renderli luoghi un po’ più sicuri. E crediamo che salvare vite nelle nostre comunità sia innanzitutto conoscenza della neve sotto ai nostri piedi e volontà di evitare le valanghe prima che queste vengano provocate”.
I principali partner di AvaTech sono l’American Institute for Avalanche Research and Education, il Forest Service National Avalanche Center, la Canadian Avalanche Association e la maggior parte delle stazioni sciistiche americane e canadesi.
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