Per inquadrare la Thermoball al volo: pesa 300 grammi, protegge quanto un piumino da 600, è impermeabile, ma quando non ti serve la ripieghi in una tasca come un k-way.
Come fa? Il merito è della fibra isolante progettata da Primaloft e utilizzata in esclusiva da The North Face per i prossimi tre anni. Si tratta di agglomerati che trattengono al loro interno il calore prodotto dal nostro corpo, anche in condizioni di umidità. Di fatto questo sistema diventa un’alternativa sintetica alla classica piuma d’oca, che per essere efficace e tenere caldo deve gonfiarsi, con una serie di problemi che tutti noi abbiamo prima o poi sperimentato, primo fra tutti la scarsa utilità in caso di pioggia (quando cioè non riesce a gonfiarsi e si riduce la capacità di produrre calore).
The North Face equipara la Thermoball a un piumino d’oca 600, con il vantaggio di performance immutate con il bagnato, perché lavora in assetto di volume costante.
L’esterno è in nylon, l’interno in taffetà, decisamente morbido. Con chiusura al mento, cappuccio avvolgente, polsini elastici e due sole tasche, la giacca di TNF è pensata per un utilizzo in montagna, ma noi la stiamo utilizzando da qualche mese sottoponendola a più generi di tortura, sia in attività outdoor che in città, per capire fin dove si spinge.
Sciare a -9°
No, non siamo pazzi: chiaramente non bastava, anche dopo mezz’ora di discese. Così l’abbiamo usata come midlayer, piazzandoci sopra un guscio antivento e la combinazione si è rivelata efficace, mantenendoci caldi e facendo traspirare il sudore.
Sciare a +7°
Un intimo termico, la Thermoball e via, anche una giornata di sole sulle piste è archiviata. Calore giusto, sudore minimo e grande libertà di movimento. Utilissima la trovata del cordino a strozzo della tasca, che sta all’interno e non fuori di essa, evitando rischi di impigliarci contro le cose, tipico delle situazioni di montagna.
Dopo sci e in montagna di sera
Fuori dalla pista, infilato un pile sotto la giacca, riusciamo a resistere fino a quando il sole cala. Un suggerimento è chiudere lo zip al mento e alzare il cappuccio, in modo da trattenete il calore generato dal corpo. A temperature basse, dai tre gradi in giù, o ci rimettiamo un soft shell di qualità, oppure ci tocca soffrire. La Thermoball non è un giaccone da climi artici, se non si fa attività fisica non è efficiente contro l’inverno rigido. Ma ce l’aspettavamo, non è pensata per queste situazioni. Anche se un maglione molto pesante sotto ci aiuta.
Escursioni
Da passeggiate nei boschi a salite fino a 1500 m, anche ad autunno inoltrato, la giacca ha fatto il suo dovere, e in particolare con la pioggia si è comportata in maniera impeccabile, mantenendo il calore e l’isolamento.
Città e dintorni
In un inverno caldo come questo, la Thermoball è stata la nostra giacca di riferimento in città, facendoci dimenticare il piumino ingombrante nell’armadio. L’abbiamo usata da novembre a fine marzo, affrontando pioggia, neve leggera, vento, serate fredde, naturalmente variando l’abbigliamento che ci stava sotto. Nelle settimane di caldo folle di marzo ce la siamo ripiegata e cacciata nello zaino, suscitando l’invidia di chi era costretto a tenersi la giacca sul braccio.
Test aperitivo
Con il suo fit aderente e la trama regolare delle cuciture ci ha accompagnato in situazioni mondane con un tocco di sportività. Niente a che vedere con quei capi outdoor troppo vistosi: all’aperitivo, indossando la giacca North Face blu elettrico, non veniamo presi come alieni calati giù dal Monte Rosa, cosa che capita a volte con altri prodotti da montagna.
Il nostro responso è che la Thermoball è un capo tuttofare davvero utile e che, accompagnata a gusci e intimo termico, può risolvere la maggior parte delle situazioni outdoor.
Adatta a: chi fa diverse attività open air, su tre stagioni (autunno-inverno-primavera)
Pro: molto pratica; davvero leggera e resistente
Contro: non basta contro il freddo pesante; una tasca interna non guasterebbe
Prezzo: 190 euro
Voto: 9
Per informazioni The Nort Face
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