Inutili, solo una moda, ingombranti, innaturali: per alcuni. Per altri: indispensabili, utili, irrinunciabili. Quando si parla di bastoncini da trekking, per andare in montagna, fare un’escursione o ciaspolare, i pareri si sprecano e si dividono, tra scettici ed entusiasti. Alla fine una vera regola non c’è, e chi preferisce farne a meno può tranquillamente continuare a farlo. Tuttavia è indubbio come dei bastoni di supporto siano sempre stati usati, da Mosé ai viandanti raffigurati nei dipinti medievali e fino agli alpenstocks di legno e acciaio usati sulle Alpi nell’Ottocento, e che ci siano alcuni buoni motivi per usarli, sia durante un trekking che una ciaspolata. Almeno questi 7.
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I bastoncini da trekking scaricano lo sforzo sulle articolazioni
In particolare le ginocchia; sia in salita, quando si può far leva con le braccia per issarsi su qualche dislivello, che in discesa, quando possono ridurre il carico sulle gambe evitando di infiammare i tendini delle ginocchia.
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Spianano le difficoltà del terreno
Vale per le rocce, grandi e piccole, vale per i passaggi in equilibrio, vale per i guadi di fiumi e corsi d’acqua dove assicurano più stabilità. Vale ovviamente anche nella neve, dove permettono di trovare un punto d’appoggio e d’equilibrio tastando sotto il manto soffice.
Migliorano l’equilibrio
Parafrasando una celebre pubblicità: la potenza è nulla senza il controllo, e in molte situazioni 4 appoggi sono meglio di 2.
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Aumentano la frequenza dei passi
È una conseguenza indotta, ma se utilizzati correttamente permettono di far muovere in armonia la parte superiore del corpo, regalando una camminata più dinamica e sciolta. E in definitiva permettendo di andare più speditamente: non a caso nel nordic walking sono indispensabili ed è dimostrato come aumentino la velocità media sulle distanze più o meno lunghe.
Regolano la postura
Altra conseguenza indotta: se sono della giusta misura e utilizzati correttamente inducono a una postura più eretta, più corretta e meno dispendiosa in termini di fatica. Da cui il fatto che si sente meno la stanchezza. E pure schiena e spalle ringraziano.
Danno ritmo alla camminata
Altra conseguenza indotta, ma il solo fatto di impugnarli e pure il ticchettio sul terreno alla fine rendono uniforme il ritmo della camminata, evitando accelerazioni e rallentamenti che alla fine affaticano più che la marcia costante.
Sono uno strumento di emergenza
Appunto, per sondare il fondo di un ruscello o tastare sotto la neve, ma anche per aiutare qualcuno a issarsi, come appiglio, per rompere del ghiaccio, pulire del fango, scrostare del materiale e mille altri usi.
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