Durante un trekking di più giorni, in un’ascensione alpinistica o per un contrattempo imprevisto, può capitare di dover dormire in un bivacco, una struttura estremamente spartana che serve appunto come ricovero e riparo. I bivacchi sono infatti costruzioni isolate, talvolta di pietra ma più spesso di legno e lamiera, posizionati in luoghi remoti e di passaggio al fine di offrire un punto di appoggio e riparo per la notte o il maltempo.
Cos’è un bivacco: le differenze con i rifugi e le casere
A differenza dei rifugi, che hanno sicuramente sempre un gestore e, quando sono aperti, offrono un letto con materasso e coperte, una cucina funzionante per i pasti, un bagno e qualche forma di riscaldamento (tipicamente una stufa) i bivacchi sono semplici strutture incustodite. Non c’è un gestore, ci sono delle brande, spesso a rete ma talvolta dei tavolacci di legno, ci si possono trovare dei materassini ma non è scontato così come ci si possono trovare un tavolo, delle sedie e nelle situazioni più fortunate una stufa a legna con cui scaldare dell’acqua e riscaldare l’ambiente. Ma giù questo è un bivacco “di lusso”, se è permessa l’espressione.
A metà strada tra i bivacchi e i rifugi ci sono poi le casere, che sono vere e proprie costruzioni in pietra e mattoni, anch’esse incustodite e senza un gestore: un tempo erano usate dai lavoratori delle malghe, e quindi sono un po’ più grandi dei bivacchi, posizionate in luoghi più facilmente accessibili, e quasi sempre sono dotate di brande, di un tavolo con sedie e di una stufa se non di una cucina a legna.
Come detto, bivacchi e casere non hanno un gestore, non sono custodite, e sono manutenute volontariamente da associazioni o persone del luogo. Bivacchi e casere non prevedono un pagamento per il servizio ma è buona norma lasciare una offerta che servirà a pagare i lavori di manutenzione e riparazione, così come è consuetudine ed educazione rifornire la legna eventualmente utilizzata o lasciare dei viveri di conforto (biscotti, bustine di te, etc) per chi eventualmente dovesse utilizzare la struttura trovandosi in situazione di emergenza.
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Dormire in un bivacco: cosa portare
Detto quindi che non ci sono comodi letti, piumini o coperte né servizi come cucina o bagno, cosa bisogna portare per dormire in un bivacco? Sostanzialmente quello che serve per mangiare e per rimanere al caldo durante la notte.
Per mangiare possono essere utili una gavetta, una specie di pentolino / tazza normalmente in alluminio o acciaio in cui scaldare l’acqua e il cibo e dentro al quale consumare anche il pasto, delle posate e ovviamente del cibo, che per praticità potrebbe essere una busta di minestra liofilizzata per la cena e del tè o del caffè solubile per il mattino. Ovviamente per cucinare serve dell’acqua, e non è scontato trovarla accanto al bivacco, per cui tieni a mente di arrivarci sempre con la borraccia piena, o comunque con una buona scorta.
Anche qualora ci fosse una stufa o una cucina a legna, non è nemmeno detto che ci sia legna, o che questa sia asciutta. In ogni caso un accendino, dei fiammiferi, o un acciarino sono indispensabili. Se poi hai modo di portarti il fornelletto da campo, eviti di correre il rischio di non riuscire ad accendere il fuoco, o di sprecare legna solo per farti un tè.
Per la notte come detto troverai giusto delle brande o dei tavolacci, quindi un sacco a pelo è sempre indispensabile. Se si sa per certo che ci sono delle coperte e non si vuole appesantire lo zaino si può usare anche un semplice sacco letto, ma bisogna sempre considerare che potrebbero esserci anche altre persone e le coperte eventualmente non bastare.
Ovviamente in un bivacco non c’è corrente elettrica, quindi una torcia o una lampada frontale sono necessarie dal tramonto all’alba, anche solo per uscire a fare i propri bisogni.
Ecco, in un bivacco non ci sono nemmeno i bagni, quindi è buona norma allontanarsi per fare i propri bisogni, magari seguendo le più elementari consuetudini per fare i propri bisogni nella natura.
Last but not least, un bivacco è sempre uno spazio in condivisione, anche quando ci si ritrova da soli: se ci sono altri ospiti la regola è condividere in armonia, e in ogni caso è nel codice della montagna lasciare il bivacco pulito e rifornito di legna o del cibo per chi verrà dopo di noi.
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Credits photo: FlickrCC Luigi Mengato
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