La giacca impermeabile da trekking è un capo indispensabile in ogni tipo di escursione, in estate come in inverno, in alta montagna come per una passeggiata nei boschi a quote più basse. I temporali improvvisi o banalmente il vento e le temperature che si abbassano richiedono sempre di vestirsi in modo adeguato per andare in montagna d’estate, e di avere con sé nello zaino un guscio antivento e antipioggia che abbia ben precise caratteristiche tecniche:
- Tessuto tecnico impermeabile
- Tessuto tecnico traspirante
- Tessuto tecnico resistente
- Cappuccio regolabile
- Cerniera anteriore
- Tasche
- Polsini regolabili
- Coulisse in vita
- Spalle rinforzate
- Sistema d’areazione
Le 6 caratteristiche fondamentali di una giacca impermeabile da trekking
Vediamo allora nel dettaglio le 10 caratteristiche fondamentali di una giacca impermeabile da trekking e i consigli per scegliere quella più adatta al tipo di attività, al clima e alle proprie esigenze escursionistiche.
1. Il tessuto tecnico di una giacca impermeabile da trekking
Il tessuto tecnico è la prima caratteristica che contraddistingue una vera giacca impermeabile da trekking. Si dice tessuto ma poi si può intendere una serie di cose diverse, dal semplice tessuto sintetico con trattamento idrorepellente alle combinazioni di tessuti sintetici con membrane impermeabili e traspiranti.
2. Giacca impermeabile: Water-resistant, Water Repellent o Waterproof?
Nel primo caso avremo una giacca impermeabile che è stata sottoposta a un trattamento impermeabilizzante chiamato DWR, o durable water repellent. L’impermeabilizzazione è sicuramente garantita, quello che occorre appurare è la quantità di acqua in grado di sopportare, che normalmente è espressa in colonne d’acqua.
Questa della colonna d’acqua come misura della impermeabilità è una informazione da saper maneggiare con competenza per scegliere un prodotto che poi non ci dia brutte sorprese: la colonna d’acqua è la pressione esercitata dall’acqua contenuta in un cilindro del diametro di 1 pollice prima che possa trapassare un tessuto. Una colonna d’acqua di 5.000 mm (quindi un cilindro alto 5 metri) è il minimo per gli standard dell’industria, e rappresenta grosso modo la pressione che esercitiamo noi stessi quando ci sediamo sulla neve. Diciamo che una giacca con impermeabilizzazione corrispondente a una colonna d’acqua da 5.000 mm basta per una leggera pioggerellina primaverile, o poco più, e per sciare in una giornata di sole. La media e stragrande maggioranza delle giacche impermeabili da montagna hanno una impermeabilizzazione intorno ai 10.000 mm, che va bene per un temporale, per una giornata sulla neve in condizioni normali, anche con le ciaspole, e per buona parte delle situazioni in cui si può trovare un normale escursionista. Professionisti della montagna, alpinisti, o escursionisti esperti che si recano in località fortemente piovose si indirizzano verso giacche tecniche con impermeabilizzazione da 20.000 mm (quindi un tubo d’acqua del diametro di 1 pollice e alto 20 metri).
3. Le membrane impermeabili delle giacche da trekking
Ci sono poi le giacche tecniche da montagna che sono una combinazione di tessuto tecnico sintetico e membrana impermeabilizzante. La membrana forse più nota è il Gore-Tex, ma non è l’unica visto che ci sono anche Polartec, Outdry (ora acquistata da Columbia), Defender e la giapponese Toray che produce Entrant e Dermizax. Questo per rimanere solo ai principali fornitori di ingredienti. Poi ci sono le membrane cosiddette “proprietarie”, che sono tecnologie brevettate e sviluppate dai marchi produttori di giacche, motivo per cui di uno stesso marchio si possono trovare modelli con membrane di terze parti e altri con membrane fatte in proprio.
Come fare a scegliere la giusta giacca impermeabili da montagna? Valutando la colonna d’acqua ma anche altre caratteristiche tecniche.
4. Traspirazione o ventilazione meccanica?
Se una giacca impermeabile da montagna fosse solo impermeabile farebbe metà del suo lavoro. Le vere giacche tecniche sono anche traspiranti, che significa che sono in grado di far uscire il vapore acque prodotto dalla sudorazione, di modo che non ristagni all’interno, abbassando a contatto con la pelle la temperatura percepita. Al netto della ventilazione meccanica (che poi significa varie cerniere da aprire e chiudere al bisogno) questa è una caratteristica fondamentale da valutare per non ritrovarsi protetti dalla pioggia ma fradici per il proprio sudore.
La traspirabilità viene espressa in grammi di vapore espulso da un metro quadrato di tessuto nelle ventiquattro ore (gr/mq/24h): 5000 gr/mq/24h è il minimo fissato da standard, prestazioni ottimali cominciano ad aversi con valori attorno ai 10000 gr/mq/24h.
5. Giacca impermeabile da trekking: hardshell o softshell?
Le giacche impermeabili da trekking vengono anche chiamate shell, o gusci, e la distinzione di solito è tra hardshell e softshell. Questo non ha a che fare con la resistenza del tessuto ma con la sua morbidezza ed elasticità: tessuti più leggeri, stretch, che vestono più morbidi danno vita ai softshell, tessuti più rigidi e spessi danno vita agli hardshell. Non necessariamente uno è meglio dell’altro, ma dipende dall’uso che se ne vuole e deve fare.
Quanto alla resistenza, infine, bisogna considerare due aspetti. Il primo è che le giacche tecniche sono tendenzialmente delicate, motivo per cui se si impigliano potrebbero tagliarsi o strapparsi. I marchi stanno lavorando anche a questo aspetto, con soluzioni proprie o ingredienti di terze parti (un nome per esempio è quello del Pertex) ma rimane un aspetto a cui prestare attenzione durante l’uso. Ciò che invece può accadere più subdolamente è che il trattamento DWR si deteriori con l’uso, per esempio nella zona delle spalle, o sotto le ascelle, per via della frizione meccanica del tessuto. In questi casi è possibile rifare l’impermeabilizzazione, come abbiamo spiegato qui.
6. Le caratteristiche estetiche e di design di una giacca impermeabile da trekking
Una volta valutato il tessuto ci sono poi un po’ di caratteristiche estetiche e di design che possono aiutare a scegliere la giusta giacca impermeabile da trekking. La prima è che esistono modelli maschili e modelli femminili. Sembra banale dirlo ma non è scontato, e le differenze si vedono soprattutto nella sciancratura in vita, che non ha una funzione estetica ma serve a trattenere meglio il calore all’interno (il calore, non l’umidità data dal vapore del sudore). Poi ovviamente c’è il cappuccio, altrimenti non avrebbe senso una giacca impermeabile: alcuni hanno la visiera incorporata, altri una coulisse con elastico o stringa per regolarlo, altri permettono di indossare un casco, per esempio da arrampicata (e se non si arrampica forse non è il caso di prendere una giacca con un cappuccio più grande del necessario).
Una occhiata è bene darla anche alla cerniera, valutando due aspetti. Uno è che si possa aprire anche dal basso, il che può risultare utile per arieggiare durante il cammino, per accedere meglio alle tasche dei pantaloni, per aggiustare la cintura dei pantaloni o anche per fare i bisogni. L’altro è che sia nastrata, ovvero a sua volta impermeabile, visto che le cerniere sono potenzialmente un punto di infiltrazione dell’acqua, e questo vale anche per le eventuali cerniere delle tasche.
Il taglio di una buona giacca impermeabile da trekking è normalmente un po’ lungo, e normalmente un po’ più lungo sul retro, dove si potrebbe scoprire o infilare dell’acqua in particolari movimenti. Anche le maniche normalmente sono un po’ più lunghe, di modo da coprire bene i polsi e anche una parte del carpo della mano: serve per sovrapporre la giacca ai guanti e comunque per evitare di bagnarsi durante il movimento delle braccia durante il cammino, per esempio se si maneggiano dei bastoncini da trekking. Per rendere ancora più stagni i polsini è utile che ci siano dei sistemi di chiusura, come dei velcri o delle coulisse, che sono da cercare anche in vita e sul colletto e sono utili per trattenere il calore quando le temperature sono davvero fredde, come sulla neve in inverno.
Infine se si presume di utilizzare spesso la giacca impermeabile da trekking indossando lo zaino (e in effetti non potrebbe essere diversamente) si può valutare che la zona delle spalle sia rinforzata, per ridurre il consumo di tessuto da frizione meccanica data dagli spallacci.
Credits photo: Pxhere
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