Perché dovresti sempre portare un fischietto durante le escursioni

Perché dovresti sempre portare un fischietto durante le escursioni

Se ami trekking e ciaspolate, ti piacciono la MTB o lo scialpinismo, e in generale passi il tempo in avventure nella natura, dovresti sempre portare un fischietto durante le escursioni. Pochi euro spesi bene che potrebbero salvarti la vita. E gli scenari in cui un fischietto da escursionismo potrebbe fare la differenza tra tornare a casa e non far sapere più nulla di se stessi sono più di quanto immagini, e più probabili di quanto pensi. Da qualcosa di relativamente innocuo, come una brutta distorsione alla caviglia mentre sei da solo su un sentiero di montagna, a qualcosa di immediatamente grave, come scivolare in un dirupo, un fischietto da escursionismo è il miglior strumento per ottenere aiuto quando ne hai più bisogno.

Perché portare un fischietto durante le escursioni

Si stenta a crederci, ma secondo i dati del Ministero dell’Interno ogni mese spariscono in Italia 1600 persone, e di 1/3 non se ne sa più nulla. Nel solo 2019 il Soccorso Alpino ha contato qualcosa come circa 10.000 interventi in montagna e ambienti impervi, con quasi 300 vittime, circa 40 dispersi e quasi mille ferite gravi.
Secondo i dati (americani ma universali) di SmokeyMountain.com, i motivi sono i più banali: allontanamento dal sentiero, perdita dell’orientamento causa maltempo, cadute e infortuni, perdita o guasto dell’attrezzatura.

Perché dovresti sempre portare un fischietto durante le escursioni

Come chiamare i soccorsi nel caso di bisogno durante un’escursione

Ecco appunto, l’attrezzatura: ormai ci si affida quasi completamente allo smartphone, pensando che in ogni caso sia possibile fare una telefonata al numero unico delle emergenze 112 o mandare un messaggio di richiesta d’aiuto. Ma in Italia praticamente 1 comune su 8 non è coperto da segnale telefonico (il dato è della Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani), e le aree scoperte sono più, più grandi e più vicino a casa di quanto si possa immaginare. Basta fare una ricerca su Google per “dispersi nei boschi in Italia” per trovare una rassegna stampa di gitanti, fungaioli e cacciatori scomparsi proprio dietro casa. Si stenta a crederlo ma è così. E quando il telefono non prende e non si hanno a disposizione mezzi più sofisticati e costosi (come il localizzatore satellitare Garmin inReach) la cosa più utile che vorresti avere tra le mani per chiamare aiuto è un fischietto.

Fischietti da escursionismo: sottovalutato ma vitale

I fischietti da escursionismo sono probabilmente l’equipaggiamento più sottovalutato ma potenzialmente vitale nel nostro zaino. Per chiedere aiuto ma anche per dare soccorso: qualora sentiste una richiesta di aiuto lontana sotto forma di un segnale di soccorso fischiato, l’unico modo per rispondere alla chiamata è il fischietto.
I fischietti per l’escursionismo sono progettati per mandare un segnale molto forte e acuto. E quindi facilmente udibile anche a grande distanza.

Per fare un paragone concreto: la voce umana, al massimo, può raggiungere un volume di circa a 100 decibel (dB). Il record mondiale è di ben 129 dB, più forte di una motosega o di un concerto rock dal vivo, ma non quanto un motore a reazione. Tuttavia, urlare la richiesta di aiuto con questo volume richiede un grande sforzo e una grande energia, che in condizioni di pericolo non è detto di avere e che probabilmente potrebbe portare alla perdita della voce.

 

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Cosa sono i fischietti da trekking?

È qui che potreste ringraziare voi stessi per aver portato con voi sempre la torcia frontale, il braccialetto paracord e il fischietto da escursionismo, che permette di generare con facilità un tono acuto continuo che supera i 120 dB. I suoni acuti sono più direzionali di quelli bassi, il che significa che chiunque senta la vostra richiesta di soccorso dovrebbe essere in grado di decifrare la direzione da cui proviene, consentendo magari ai soccorsi di localizzare l’area in cui vi trovate. Ancora meglio sarebbe conoscere i segnali di fischio convenzionali per attirare l’attenzione e chiedere aiuto.

Segnali di fischio per l’escursionismo

Esistono segnali di fischio riconosciuti per l’escursionismo che possono essere utilizzati per chiamare i soccorsi. Conoscerli può aiutare ad attirare l’attenzione in caso di emergenza, soprattutto se i soccorsi sono impegnati a cercarvi.
Gli stessi segnali convenzionali si possono fare anche con una torcia elettrica, una lampada frontale o la luce del telefonino. Una combinazione di luce e suono è preferibile e offre le migliori possibilità di essere visti o sentiti.

Fu l’alpinista inglese Clinton Thomas Dent, protagonista di una serie di prime ascensioni nelle Alpi durante l’età d’argento dell’alpinismo tra la prima ascensione del Cervino da parte di Edward Whymper nel 1865 e la salita del Dent du Géant da parte di William Woodman Graham nel 1882, a ideare per primo il segnale di soccorso alpino nel 1894, presto adottato dagli alpinisti di tutto il mondo.

Il segnale di soccorso alpino

Il segnale di soccorso alpino consiste in sei colpi in rapida successione ripetuti una volta al minuto, sia “fischiati” che eseguiti con la luce. Nel caso di bisogno il protocollo dice di ripetere il segnale finché non si ottiene una risposta. Se sentite invece che qualcun altro sta usando il segnale di soccorso alpino, dovete rispondere con tre colpi in rapida successione ripetuti una volta al minuto, per far sapere a chi è in difficoltà che lo avete sentito. E ovviamente se è possibile chiedere aiuto, ad esempio chiamando il soccorso alpino, fatelo subito.

Segnale di soccorso SOS universale

Un altro segnale molto conosciuto è il segnale SOS, che consiste in tre brevi soffi in rapida successione, seguiti da tre soffi lunghi, seguiti da altri tre soffi brevi, ripetuti ogni minuto. Come nel caso del segnale di soccorso alpino, si risponde con tre brevi colpi per far capire alla persona in difficoltà di averla sentita.

L’SOS deriva dal Codice Morse, sviluppato negli anni Quaranta del XIX secolo dagli americani Samuel Morse, Joseph Henry e Alfred Vail, che idearono un sistema di telegrafia elettrica con cui potevano comunicare utilizzando impulsi elettrici. Il segnale SOS, composto da tre punti, tre trattini e altri tre punti, è stato originariamente creato e utilizzato in ambito marittimo. Dato che tre punti stanno per S e tre trattini per O, frasi come “Save Our Souls” (Salvate le nostre anime) o “Save Our Ship” (Salvate la nostra nave) divennero messaggi di aiuto molto utilizzati.

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