Già, troppo sport fa male al sesso. O meglio, lo sport professionistico può danneggiare la salute sessuale di un atleta. È quanto emerso durante il congresso Qualità di Vita in Urologia e Andrologia organizzato dalla Società Italiana di Urologia. Alcuni sport in particolare, se praticati a livello professionistico, rischiano di minare la salute sessuale di chi li pratica, senza distinzione di sesso. Body building, equitazione, ciclismo e running sarebbero causa di disfunzioni erettili. Non si tratta, come ci si può immaginare, di problemi causati solo dalle sostanze dopanti, ma anche dallo sforzo fisico eccessivo.
Troppo sport fa male al sesso
Il professor Francesco Sasso, urologo della Università Cattolica di Roma, ha lanciato l’allarme relativamente alla pratica del sovrallenamento, come ad esempio l’abitudine alla corsa oltre i 100 km la settimana, spiegando che è un rischio che riguarda tutti, indipendentemente dall’età.
Bici e running
La disfunzione erettile è in genere legata all’età: sopra i 50 anni ne soffre circa il 50% degli uomini. Nel caso di equitazione, bicicletta e culturismo i fattori di rischio sarebbero costituiti dai traumi fisici a cui sono sottoposti gli atleti: ad esempio stare in sella per ore provoca la compressione della zona perineale, che a sua volta rallenta l’afflusso di sangue alla zona pelvica, con perdita di elasticità a lungo termine. Quanto al running, il limite che pone a rischio è quello dei 100 km a settimana.
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La moderazione vince
Per fare fronte a questi rischi, il consiglio che è emerso dal congresso non è quello di smettere con lo sport, che rimane sempre una attività fisica consigliata anche per la sfera sessuale, ma di trovare il giusto equilibrio nei ritmi di allenamento: “l’esercizio fisico ben condotto migliora la salute sessuale”.
Foto di cottonbro da Pexels / by We-Vibe Toys on Unsplash
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