Nell’immaginario comune, i viaggi in camper richiamano sensazioni di libertà pura, di romantiche avventure ed esplorazioni alla scoperta di meraviglie naturali: tracciare a proprio piacimento l’itinerario, lasciarsi guidare dal cuore di fronte a un bivio, portarsi dietro la propria casetta come una chiocciola e dormire sotto le stelle… ma dopo i vagheggiamenti iniziali, sorgono le prime domande concrete: come funziona il water? Posso parcheggiare ovunque? Ci staremo davvero tutti là dentro, cani inclusi? È proprio per sciogliere questi dubbi che Yescapa, piattaforma europea leader di camper sharing, ha raccolto alcune domande utili e curiose sui viaggi in camper, fra le più gettonate dai non-camperisti.
6 cose da sapere sui viaggi in camper (e non hai mai osato chiedere)
Per tutti quelli che sentono il richiamo di questa modalità di viaggio, ma hanno bisogno di fare un po’ di chiarezza mentale, ecco quindi una breve guida semi-seria alla vanlife e su tutto ciò che comporta. Perché se negli on the road è vero che l’importante è il viaggio, ancor più della destinazione, è meglio partire preparati e pronti a tutto.
Sono libero di parcheggiare dove voglio?
Quando si viaggia in camper, ci si sente cittadini del mondo, a casa ovunque. Ma proprio ovunque può essere considerato casa? Se è vero che questa tipologia di viaggio è sinonimo di libertà, non si possono piantare le tende proprio dappertutto: anche se quella meravigliosa radura o quel tranquillo sentiero di campagna invitano davvero a passarci la notte…
Secondo il codice della strada, si può dormire in camper per strada a patto che il veicolo sia regolarmente parcheggiato in sosta in contesti cittadini o residenziali, senza però accamparsi: per quanto l’idea sia allettante, niente tavolini, sedie o sdraio in giro, quindi. Se si decide di optare per questa soluzione, sono sicuramente utili le aree di sosta attrezzate o camper service, punti di appoggio dove è possibile avere accesso all’acqua pulita e svuotare gli scarichi. Ma per chi volesse concedersi qualche comodità in più, resistendo all’impulso di prenotare una notte in un villaggio all inclusive, si può scegliere un campeggio, area dedicata alla sosta dei veicoli ricreazionali con servizi come l’accesso all’acqua, servizi igienici, pozzetti di scarico per le acque grigie, colonnine elettriche e, soprattutto, l’indispensabile connessione wifi.
Posso portare a bordo il mio zoo domestico?
La vanlife si potrebbe paragonare a una chiocciola: ci si porta dietro tutto l’essenziale per sentirsi a casa, pur spostandosi continuamente. Un viaggio in camper si può quindi paragonare a un piccolo trasloco: ma in quel minuscolo spazio vitale, ci starà davvero tutto tutto? Valigie, bambini e animali domestici vari ed eventuali al seguito?
Ogni tipologia di veicolo ricreazionale è ideale per una tipologia di viaggiatori: e forse stupirà scoprire che non tutti quelli che infatti comunemente chiamiamo “camper” lo sono effettivamente.
Per quelli per cui le dimensioni non sono tutto e preferiscono maggiore praticità, la soluzione ideale è il van: le sue misure ridotte ne fanno un vero e proprio passe-partout, in perfetto equilibrio tra abitabilità a bordo e mobilità, ed è quindi la scelta più amata dalle giovani coppie. Il camper, invece, è sinonimo di funzionalità e comfort ed è il più scelto dalle famiglie: i (più o meno) piccoli camperisti a due o quattro zampe ameranno partire all’avventura a bordo di un camper, senza problemi di spazio. A meno che non abbiate un allevamento di San Bernardo al seguito… Infine, per chi concorda con la sentenza latina “in medio stat virtus”, a metà strada tra il van e il camper è disponibile anche una terza tipologia di veicoli, il furgone camperizzato: compromesso ideale tra comfort abitativo e dimensione del veicolo, ad esempio per gruppi di amici che vogliano spazio ma maggiore maneggevolezza. Qualunque opzione scegliate, non preoccupatevi: sotto alle 3,5 tonnellate (più o meno come un “piccolo” elefante asiatico), vi basterà semplicemente la Patente B e… un po’ di sano buonsenso al volante.
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Spoiler: ne mandiamo poche, ma buone!
Perché i camper sono bianchi?
Se pensando ai bus inglesi viene subito in mente il colore rosso e mentre l’arancione e il verde si abbinano rispettivamente ai tram milanesi e romani, il bianco è il colore predominante nel mondo camper e affini. Ma perché? Un quesito sempre gettonatissimo, che trova una risposta non tanto nell’estetica, quanto nella funzionalità dei veicoli: il colore bianco è scelto principalmente per evitare che l’abitacolo si surriscaldi eccessivamente e garantire temperature interne miti anche durante le stagioni più cocenti. Quindi, se all’esterno potreste comunque cuocere un uovo sul cofano, non rischierete di fare la stessa fine dentro.
Se è vero che i camper sono molto richiesti per viaggi nella bella stagione, dai viaggi on the road per ammirare la fioritura in primavera fino al foliage in autunno, è naturalmente possibile anche viaggiare in inverno, con le giuste accortezze a livello di riscaldamento, coibentazione e gomme invernali. In questo caso, il vostro bianco compagno di avventure sarà perfetto per mimetizzarsi in mezzo alla neve!
Mi dovrò nutrire solo di scatolette?
Ammettiamolo, agli italiani piace mangiare bene, anche in viaggio. Ma come conciliare un viaggio on the road con questo lato da buongustai? Questo dilemma è divisivo per i camperisti e ha infatti dato vita a diverse scuole di pensiero: da una parte c’è chi si porta dietro tutto da casa, ma proprio tutto, per cucinare sempre in viaggio risparmiando soldi e tempo; al polo opposto si trova invece chi opta per una vacanza total relax, preferendo spendere di più per mangiare sempre fuori ed evitare così le incombenze legate alla cucina. Se nel primo caso è essenziale organizzare al meglio le scorte con prodotti a lunga conservazione e cucinare il più possibile piatti pre-partenza da congelare, nel secondo si porta con sé solo lo stretto indispensabile per tuffarsi poi alla scoperta di ristoranti e trattorie locali, senza doversi preoccupare di pile di pentole e piatti da lavare (ma attenzione al portafogli!). Un’interessante via di mezzo può essere comprare prodotti freschi e a km0 lungo il percorso e prepararli poi nella propria cucina di bordo.
Per chi scegliesse la via più parsimoniosa, la regola aurea è: semplificare. Dato lo spazio ridotto, gli attrezzi da cucina devono essere ridotti il più possibile: sono consigliabili quindi gli oggetti pieghevoli come gli scolapasta o le ciotole in silicone, oggetti impilabili come le pentole da campeggio, e piatti, posate e bicchieri in plastica dura o in latta… per sentirsi come dei cercatori d’oro nello Yukon!
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E… il bagno?
Di Bagno con la B maiuscola ce n’è uno, quello di casa propria, tutti gli altri sono solo surrogati temporanei. Un pensiero condiviso da molti, gli stessi che considerano questo delicato argomento come discrimine tra una vacanza rilassante e un vero e proprio disastro! Le domande che sorgono spontanee sono tante: come funziona il wc? Dove finisce lo scarico? Si può fare la doccia? E il bidet? Procediamo con ordine.
Per quanto riguarda il wc, quello installato sui camper non è particolarmente diverso da quello domestico (a parte, naturalmente, il forte legame emotivo): l’unica differenza sta nel sistema di scarico, che non è collegato al sistema fognario, ma fa confluire in una cisterna di raccolta le cosiddette “acque reflue” (note anche col fosco nome di “acque nere”). Questa cisterna può essere poi svuotata tramite un tubo in apposite aree attrezzate o, in caso sia un serbatoio a cassetta estraibile, anche in un normale bagno. Mai scaricare illegalmente i propri liquami… pena salate multe! Anche per la doccia non avrete problemi: i camper sono dotati di docce interne collegate a una cisterna d’acqua, composte da un soffione e di un piano di appoggio. Forse non saranno cabine doccia con impianti led per la cromoterapia, ma assolvono degnamente il loro scopo, soprattutto per chiudere in bellezza una giornata di esplorazioni e avventure. Nel caso dei van, i cugini più compatti dei camper e quindi senza doccia interna, si può comunque prenotarne uno con doccino esterno, un po’ spartano ma sempre molto utile. Ultimo, ma non per importanza, il bidet, elemento irrinunciabile per gli Italiani: anche in questo caso, la furbizia del camperista ha portato nel tempo a preferire al bidet vero e proprio l’idroscopino, ossia il doccino igienico con pulsante di erogazione dell’acqua che aiuta a condensare le funzioni vitali, senza sacrifici.
I camper si possono condividere?
È vero, questa domanda forse non è tra i primissimi quesiti legati al mondo dei camper che troverete su Google, eppure è indice di un trend in continua crescita: quello del camper sharing, la condivisione di veicoli ricreazionali. Non si tratta di invitare sconosciuti sul proprio van o di imbucarsi sul camper di qualcun altro per passare insieme le vacanze, ma è la possibilità di prendere a noleggio il veicolo di privati o, viceversa, di mettere a disposizione il proprio veicolo in periodi di inutilizzo.
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