La regione più selvaggia dell’Irlanda è il Donegal: scogliere infinite, dune verdi che si inseguono come in un deserto, villaggi di pescatori, isolette sperdute, pub divertentissimi, senso di libertà e avventura, e, sì, l’aurora boreale.
Se vuoi davvero staccare e immergerti nella natura, un viaggio in Donegal verso l’aurora boreale è fra i nostri migliori consigli, un’esperienza quasi ‘obbligatoria’.
Viaggio in Donegal a tappe verso l’aurora boreale in Irlanda
Abbiamo percorso tutto il Donegal, un po’ a piedi e un po’ con i mezzi, da Bundoran all’estremo nord della penisola di Inishowen. Circa 250 km, accompagnati dalle suggestioni celtiche di fate e folletti, di cui non puoi che sentire la presenza in questa terra.
Si può organizzare un viaggio in Donegal a tappe, fermandosi in luoghi strategici che permettano di esplorare le zone più suggestive.
Si segue la Wild Atlantic Way, il percorso stradale di 2500 km che compie il periplo di tutta l’Irlanda, mentre quando camminiamo a piedi scegliamo il sentiero che vogliamo di volta in volta.
Magic Donegal, il podcast di Due per Trek!
C’è anche il nostro irresistibile podcast della serie Due per Trek! che racconta tutto il viaggio, lezioni di gaelico comprese. Ascoltalo qui:
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Scogliere di Sliabh Liag
Ed ecco i nostri suggerimenti su cosa fare e cosa vedere in Donegal a tappe, in un viaggio di 5-7 giorni.
Punto d’accesso al Donegal è Bundoran, cittadina vivacissima perché frequentata da surfisti e famiglie in vacanza. Appena spunta il sole molti raggiungono le sue spiagge per fare il bagno, per il barbecue, per divertirsi nei locali lungo la spiaggia.
Non potevamo che fare anche un passaggio sulla Wishing Chair, una sedia in pietra dove puoi esprimere un desiderio: il nostro è quello di ingraziarci i folletti locali, i Leprechaun, perché ci propizino il cammino verso l’aurora boreale.
Ecco, ci muoviamo da qui, con queste premesse.
Passata Donegal Town (sede di aeroporto), una tappa imperdibile è quella delle scogliere di Sliabh Liag o (Sleave League), considerate fra le più alte d’Europa. Parcheggiata l’auto si imbocca un sentiero a piedi fra le dune d’erba e il mare, arrivando alla baia scenografica che osservi da 600 metri di altezza. Il colore blu del mare, le rocce rosse e il manto verde che le ricopre compongono uno spettacolo che ti resta scolpito nella mente, mentre le pecore scorrazzano qua e là.
I più temerari possono intraprendere il sentiero One Man Pass, cosi detto perché largo solo 50 centimetri, dove può passare una persona sola. Sembra difficile ma in realtà è abbastanza affrontabile e aiutandosi un po’ con le mani, arriviamo in cima alla scogliera, con una vista che spazia su tutta la natura del Donegal.
Proseguendo, ci si può fermare una notte nel borgo di Ardara, famoso per i suoi tweed – se ti piace quel tipo di tessuto, puoi fare shopping dai produttori locali, comprando cappelli, cappotti e maglioni di grande qualità.
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Dungloe e dintorni, il cuore del Donegal
Punto di riferimento successivo è Dungloe, base strategica per esplorare il cuore del Donegal. È una cittadina in cui è facile trovare alloggi e pub-ristoranti (obbligatorio il McCafferty), da cui partire per escursioni in tutta l’area. Verso sud abbiamo passeggiato per le spiagge di Crohy, con l’arco di basalto che è una location consigliata per scattare foto perfette per Instagram.
Altro posto instagrammabile è il relitto di Bàd Eddie, a nord di Dungloe: una vecchia barca abbandonata nella spiaggia che si staglia all’orizzonte come un monumento nazionale, amatissimo dagli irlandesi.
Ma da Dungloe vale la pena spingersi anche verso l’interno, fino al Glenveagh National Park, per una gita in mezzo alle foreste, dove vedere cervi, volpi e fauna selvaggia, e ammirare alcuni castelli che ti fanno sentire in pieno medioevo gaelico.
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Spoiler: ne mandiamo poche, ma buone!
Isola di Arranmore, fra balene e foche
Da Dungloe non possiamo che imbarcarci per l’isola di Arranmore (si parte dal molo di Burtonport), vicina alla costa ma che sembra un altro mondo. Basta mezz’ora di battello per ritrovarci fra foche che si rilassano sugli isolotti, delfini che seguono l’imbarcazione e balene che girano attorno all’isola.
Una volta sbarcati, facciamo trekking verso il faro di Dwelling, attraversando colline, colori e luci che cambiano di continuo, in sentieri remoti che ti fanno sentire un esploratore.
Poi ci rifugiamo nei pub del sud est (tipo da Nelly), dove c’è sempre qualcuno che suona qualcosa e dove mangiamo frutti di mare e birre artigianali del Donegal.
Sarà l’atmosfera mistica, sarà il vento che muove l’erba, sarà la presenza di Fairy Tree e Fairy Rings (alberi e cerchi di pietre sacri) ma qui lo spirito gaelico si sente ancora di più! Il Leprechaun ci starà aiutando davvero?
Faro di Fanad, una notte da lupi di mare
Continuando verso nord si viaggia lungo la costa incontrando la cittadina di Dunfanaghy e poi la lunga baia sabbiosa di Tramore, una serie sorprendente di spiagge dai colori caraibici. Più avanti si arriva al Fanad Lighthouse, un magnifico faro bianco piantato sulla punta di Fanad. È un complesso in cui ci si può fermare a dormire (ce ne sono altri in Irlanda) ed è veramente consigliato. Stanzette ben arredate, camino, biblioteca con libri sul Donegal e le sue storie. E laggiù il fragore dell’oceano che si infrange sulle rocce. Un’esperienza che da sola vale il viaggio.
In questa zona in estate si svolge anche Earagail Arts Festival, una rassegna di concerti, spettacoli, workshop e incontri, dove divertirsi e cogliere lo spirito della cultura donegalese.
Inishowen, aurora boreale
L’ultima tappa del viaggio nel Donegal è Malin Head, la punta più a nord di tutta l’Irlanda. Siamo nella penisola di Inishowen, dove il vento batte sempre forte e modella le scogliere in forme curiose e iconiche, che staresti a osservare per ore. È il culmine dell’itinerario, perché è proprio qui che si può vedere l’aurora boreale, uno spettacolo indimenticabile.
Non serve andare in Scandinavia o in Canada: negli ultimi le northern lights, come le chiamano qui, sono ormai un appuntamento fisso, grazie al cielo limpido e all’inquinamento luminoso pari a zero. Se ti metti su uno sperone di roccia ad aspettarla, come abbiamo fatto noi, rimarrei avvolto nelle luci verdi-viola che si muovono nel cielo, mentre le onde sbattono forte sulla costa.
Sì, il Leprechaun ci ha ascoltato, conducendoci fino a Malin nel posto giusto e nel momento giusto. Indimenticabile, così come la cena a base di pesce fresco nella Seaview Tavern sulla punta di inishowen.
Come arrivare in Donegal
Raggiungere il Donegal è facile: l’aeroporto di riferimento è Knock, dove atterra un volo Ryanair. Da lì ci si muove con i mezzi pubblici, ma se non hai molto tempo è meglio noleggiare un’auto e fare tappa nei luoghi che abbiamo indicato, per poi esplorarli a piedi. C’è anche un aeroporto a Donegal, ma ci si arriva con voli interni. Con l’auto si può raggiungere Bundoran da Dublino in circa 3 ore.
Dove dormire in Donegal
Fra hotel, case private, guesthouse e B&B le soluzioni per dormire in Donegal non mancano. Ma non sono tantissime: il consiglio è quello di prenotare per tempo, perché in alta stagione può diventare difficile trovare posto.
Foto Martino De Mori e Irlanda.com
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