Tappe, alloggi, pianificazione: se vuoi fare un cammino scopri le nozioni di base per partire

Fare un cammino: nozioni di base per partire

Fare un Cammino è il sogno di molti. Non necessariamente escursionisti esperti o camminatori abituali: un cammino è qualcosa che ti cambia dentro, indipendentemente che sia quello che gli americani chiamano thru-hike, cioè un viaggio a piedi e zaino in spalla dall’inizio alla fine di un percorso di lunga distanza come l’Appalachian Trail (A.T.), il Pacific Crest Trail (PCT) o anche il nostro Sentiero Italia, oppure un cammino di pochi giorni come la Via degli Dei oppure il Cammino di Oropa.

Fare un cammino: un sogno realizzabile?

Ma se fare un cammino è un sogno, è anche un sogno realizzabile? Se riuscite a mettere un piede davanti all’altro, giorno dopo giorno, il sogno è assolutamente realizzabile. E se state pensando di intraprendere questa avventura, qui trovate alcune nozioni di base essenziali per partire e arrivare alla fine della vostra esperienza.

Che cos’è un Cammino?

Cosa rende un’escursione un Cammino? Essenzialmente il fatto di viaggiare per più giorni a piedi, zaino in spalla, dall’inizio alla fine di un itinerario a piedi riconoscibile per un motivo, un tema, un argomento, una finalità.
I più famosi in Europa sono senza dubbio il Camino di Santiago e la Via Francigena, e molti altri come questi sono caratterizzati da una tematica religiosa o devozionale. Ma ce ne sono tanti altri con caratteristiche storiche, artistiche o letterarie, come il Cammino di Dante o Il Sentiero Calabria, e altri che rivestono un fascino particolare per le caratteristiche del percorso, come appunto il Sentiero Italia CAI.

Cammini, sentieri, strade

I Cammini non procedono necessariamente sui sentieri. Alcuni prevedono anche, o principalmente, sentieri di montagna, magari anche di grado tecnico non semplicemente escursionistico; altri percorrono prevalentemente sentieri di campagna, carrarecce, strade secondarie; altri ancora attraversano centri abitati, città o anche metropoli.

Fare un cammino: nozioni di base per partire

Questa è una delle prime nozioni di base e caratteristiche di cui tener conto quando si comincia a pianificare il proprio primo cammino: un Cammino con tratti in montagna, magari in quota, richiede preparazione fisica, capacità di orientarsi, attrezzatura adatta come calzature, abbigliamento o bastoncini da trekking; un cammino in pianura che attraversa centri abitati e città è meno impegnativo da questo punto di vista e consente delle “vie d’uscita” più agevoli in caso di difficoltà.

Credenziali

Un Cammino vero e proprio e che sia considerato tale prevede sempre delle Credenziali. Cosa sono? Essenzialmente un “libretto” del camminatore su cui far apporre i timbri a ogni tappa fino al completamento del cammino. Le credenziali sono obbligatorie? No, niente è obbligatorio in qualcosa che è una libera scelta, ma le credenziali del cammino possono dare accesso a strutture di accoglienza o altri siti di interesse, alla fine prevedono un “premio” come testimonianza del percorso intrapreso, e comunque sono una soddisfazione personale. E anche le soddisfazioni personali hanno bisogno di qualcosa di tangibile.

Un Cammino è tale se e solo se lo si percorre senza interruzioni?

No, un Cammino è tale se ti lascia qualcosa nell’anima, nel cuore e nella mente. C’è chi la Francigena o Santiago li percorre a tappe anno dopo anno, c’è chi pianifica il proprio Sentiero Italia tenendo conto delle stagioni e del meteo, e c’è chi lascia tutto per mesi e non torna a casa finché non ha percorso la sua esperienza dall’inizio alla fine. Quello che conta è il tuo vissuto, non il record.

Tenda, ostello, alberghi, hotel: quale sistemazione?

Dipende da te, da quello che vuoi vivere, dalla tua disponibilità finanziaria, dal tuo livello di tolleranza rispetto alle scomodità. Ciascun tipo di sistemazione ha i suoi pro e contro.

La tenda significa indipendenza assoluta, ed è anche un’assicurazione contro gli imprevisti. Ma in Italia è vietato fare il campeggio libero (si può al massimo bivaccare, e la differenza l’abbiamo spiegata qui) e per una tenda qualche kg di peso supplementare sullo zaino e sulle spalle lo devi prevedere. Oltre al fatto che potresti ritrovarti a montarla la sera tardi, al buio e nel mezzo di un temporale o sotto la pioggia battente.

Gli ostelli non sono necessariamente l’opzione “giovane”. Spesso ciò che distingue gli ostelli che si trovano sui cammini non è l’età dei suoi ospiti ma il fatto che sono tutti camminatori. Il che consente di condividere esperienze, racconti e informazioni. L’altro lato della medaglia è che non si parla d’altro, e magari potreste aver bisogno di staccare un po’ la mente dal vostro corso monografico sul cammino che state percorrendo. Ciascuno la vive a proprio modo.

Alberghi e hotel non sono un’opzione da “non camminatori”. Certo magari manca un po’ il senso di comunità ma se vi serve un letto comodo su cui riposare e qualche comfort in più, questi sono assicurati. Ovviamente il budget da prevedere è sensibilmente più alto.

Lungo i Cammini più famosi ci sono anche famiglie segnalate nel libretto del camminatore che mettono a disposizione stanze o il giardino per la tenda per i camminatori, a prezzi ovviamente super convenzionati. Solitamente sono dei super dispensatori di buoni consigli oltre che una soluzione molto economica.

Da soli o in compagnia?

Ciascuno vive il proprio cammino come meglio crede. Certo l’essenza di tutti i cammini spirituali o religiosi è quella del santo che si mette in cammino da solo aperto all’incontro con gli altri, e da che mondo è mondo l’esperienza trasformativa del viaggio la si vive da soli. Ma un Cammino può essere anche un’esperienza di coppia o di gruppo. Basta sapere che ci sono pro e contro, e che comunque, durante le lunghe ore di marcia, ci saranno inevitabilmente momenti di solitudine.

Che attrezzatura serve per un Cammino?

Dipende da innumerevoli fattori, dal tipo di itinerario alla stagione al tipo di sistemazione che ci si può o vuole permettere.
In ogni caso uno zaino, delle calzature robuste ma anche comode e adatte a camminare per 10, 15 o 20 km al giorno, dell’abbigliamento che si può lavare e asciugare rapidamente, qualcosa che ripari dalla pioggia anche in estate (e sicuramente attrezzatura adeguata al freddo e alle precipitazioni in inverno) sono il kit base. Il consiglio di tutti quelli che hanno già fatto un cammino è: portare l’essenziale e possibilmente che sia leggero e poco voluminoso. Ogni etto in più moltiplicato per 20mila passi in un giorno può fare la differenza.

Fare un cammino: nozioni di base per partire

Cosa è sempre consigliato portare con sé? Una torcia o lampada frontale se ci si attarda fino alle ore serali, un coltellino svizzero multiuso che può servire a numerosi scopi, una borraccia per avere con sé sempre una scorta d’acqua e dei cerotti per le vesciche ai piedi.
Se poi il vostro Cammino prevede tratti in totale autonomia con bivacchi notturni vi servirà l’indispensabile per ripararvi la notte (dalla tenda a un telo, oltre al sacco a pelo), per accendere il fuoco, cucinare e mangiare, oltre ovviamente a una mappa cartacea del percorso.

Come pianificare le tappe

Le distanze sono oggettive, i tempi soggettivi. E come sempre il tempo indicato accanto ai km è la media del pollo tra chi ci mette meno e chi ci mette di più. Quindi: le tappe si pianificano in anticipo, con largo anticipo rispetto alla partenza; quando si pianificano le tappe ci si preoccupa anche di dove trovare acqua e cibo, nonché eventuali vie d’uscita, come mezzi pubblici in caso di bisogno, o accomodamenti intermedi; e poi si parte al mattino presto, in estate per sfruttare le ore meno calde, nelle altre stagioni per sfruttare ogni secondo di luce, e sempre per avere tempo dal pomeriggio di sistemare le proprie cose e organizzare la tappa del giorno dopo.

Si può rinunciare?

Capita a tutti, anche ai camminatori incalliti e provetti: dopo diverse decine di chilometri o giorni inizierete a chiedervi perché avete voluto fare questa cosa. Potreste persino pensare di smettere. È come per i libri: è lecito abbandonare, e non è una sconfitta. È un’esperienza anche questa.
Detto ciò: i giorni in cui pensate di mollare sono una parte naturale e inevitabile del viaggio. Tuttavia, per non avere rimorsi, sempre meglio non mollare mai in una giornata no.

E ora che sai tutto, scopri tutti i Cammini che vuoi fare nel nostro canale dedicato.

 

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Spoiler: ne mandiamo poche, ma buone!

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