Ormai sono in Svizzera, dopo che nell’ultima settimana ho camminato da da Besançon al Gran San Bernardo. Eravamo rimasti a Besançon che avevo raggiunto dopo una tappa molto lunga di 34 km, e non appena arrivato ho dormito alla Chapelle des Buis, un convento dei frati Francescani, che mi hanno anche offerto cena e birra. Dopo Besançon ho fatto una tappa breve di 20 km perché non c’erano posti per dormire, quindi mi sono fermato presso una famiglia in un piccolissimo paesino: la signora che mi ha ospitato parlava anche italiano, si era trasferita dopo aver lavorato per 30 anni a Parigi, ho cenato con lei i suoi vicini di casa talmente appassionati di Moto Guzzi da aver chiamato anche il cane Guzzi.
Il giorno dopo son ripartito per una tappa davvero bella lungo le Gorges de la Loue, e qui ho cominciato a vedere le prime montagne. Faccio tutta la tappa camminando lungo il fiume e arrivo Ornans, un altro paesino piccolissimo dove dormo presso una famiglia che parla solo francese. Ma ormai dopo 1 mese di Francia qualcosa capisco e qualcosa parlo, per cui sono davvero orgoglioso di essere riuscito a fare una cena conversando ben oltre il mercì, bonjour e bonsoir che sapevo quando sono partito dall’Italia.
Da qui parto e vado a Pontarlier, che è l’ultima cittadina prima del confine con la Svizzera: il paese è a 1000 metri di altezza, cominciano le salite, faccio il primo strappo in salita e poi cammino per 15 km, arrivando in tarda mattinata e concedendomi il pomeriggio di riposo. Da Pontarlier parte l’ultima tappa francese in direzione Svizzera e ora che sono in Svizzera rimpiango un po’ la Francia, dove ho incontrato solo persone fantastiche e disponibilissime.
L’ingresso in Svizzera me l’aspettavo in pompa magna, con un vero confine e posti di blocco, e invece passo da una vecchia dogana abbandonata lungo un sentierino e arrivo a Lignerolle dove dormo in un Auberge dove vanno tendenzialmente tutti perché il paesino è molto turistico: c’è un sacco di gente appassionata di sport e ho incontrato una signora partita da Ginevra che stava andando a Berlino di corsa.
La Svizzera è davvero cara per le mie tasche e decido di provare a farla il più velocemente possibile, quindi riparto prestissimo per cercare di fare tappe lunghe e saltare qualche pernottamento. Arrivo direttamente a Losanna, una specie di Milano in Svizzera, con un sacco di gente in giro. Arrivo nel primo pomeriggio e mi prendo il tempo di visitare il Museo Olimpico che è davvero fantastico, con tutta la storia delle Olimpiadi e dei cimeli davvero emozionanti.
Da Losanna prendo verso est e vado a Villeneuve, e questa credo sia la tappa più bella finora, 35 km lungo il lago Lemano, in mezzo ai vigneti a strapiombo sul lago, con a destra il Monte Bianco innevato. Una tappa bellissima. Nel mezzo si passa anche per Montreux dove c’è la statua di Freddy Mercury perché qui i Queen avevano lo studio di registrazione e la città ha voluto rendergli omaggio con una statua nella famosa posa con in mano il microfono.
Villeneuve è la fine del lago Lemano, quindi quando finalmente arrivo tutto accaldato mi concedo il bagno nel lago. Vado a letto presto, mi sveglio all’alba e riparto, prendendo per 10 km il treno fino a Martigny: da qui iniziano le 3 tappe per superare il Gran San Bernardo. Ora sono a Orsières, la salita è tosta, soprattutto con uno zaino da 12 kg sulle spalle, e devo fare i conti anche con il meteo. Nel momento in cui scrivo le previsioni dicono che domani pioverà, quindi domattina vedrò com’è il meteo ma soprattutto come sta la testa. L’idea è fare direttamente il Gran San Bernardo, ma dipenderà da come mi sveglierò, perché una cosa ho imparato di sicuro in questo primo mese, e cioè che le gambe contano ma la testa conta ancor di più. Perché se sei libero mentalmente puoi fare senza problemi anche 35 km, altrimenti anche solo 15 in pianura ti devastano e diventano un calvario. Ma ciò che è certo è che la prossima volta che scriverò, sarà in Italia. A presto!
Se vuoi leggere il racconto della prima settimana di Via Francigena a piedi, da Calais a Tournehem-sur-la-Hem, clicca qui
Se vuoi leggere il racconto della seconda settimana di Via Francigena a piedi, da Thérouanne a a Saint-Quentin, clicca qui
Se vuoi leggere il racconto della terza settimana di Via Francigena a piedi, da Saint-Quentin a Corbeil, clicca qui
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